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Algeria: Bouteflika vicino alla destituzione

Algeria: Bouteflika vicino alla destituzione
Diritti d'autore  2012 REUTERS/Ramzi Boudina
Diritti d'autore 2012 REUTERS/Ramzi Boudina
Di Giulia Avataneo
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il Capo di Stato maggiore dell'esercito invoca lo stato di impedimento per l'anziano presidente dell'Algeria. Ma la piazza non si fida: "Via l'intero sistema di potere"

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Cresce la pressione per il passaggio di testimone in Algeria, dove Abdelaziz Bouteflika, presidente da oltre due decenni, potrebbe essere destituito a breve. La mossa inocata dal Capo di Stato maggiore dell'esercito, Ahmed Gaed Salah, si fonda su una procedura costituzionale che permette di intervenire quando il Presidente non può più assolvere alle sue funzioni.

Salah, che é anche viceministro della Difesa ma soprattutto incarna uno dei poteri forti in Algeria, è intervenuto in una base militare nel centro del Paese e, in diretta nazionale, ha detto che "va trovata una via d'uscita dalla crisi", rispettando la Costituzione" ma accogliendo le "rivendicazioni legittime" dei manifestanti che da oltre un mese riempiono le strade di Algeri.

Cosa potrebbe succedere

Il riferimento è all'attivazione dell'articolo 102 della Costituzione, che permette alla Corte Costituzionale di proporre al parlamento di dichiarare "lo stato di impedimento" del presidente per "malattia grave e duratura". Nel frattempo il governo sarebbe retto ad interim dal presidente del Senato, per 4 mesi e mezzo, prima di andare a nuove elezioni.

Un passo avanti rispetto alla prima ipotesi, di un passaggio di potere diretto da Bouteflika a un successore da eleggere in una conferenza nazionale del partito di governo. Tuttavia, potrebbe non bastare a chi protesta e chiede che sia tutto il sistema di potere rappresentato dall'anziano presidente a farsi da parte.

La piazza non si fida

"Non ci fermeremo qui - dice un algerino - teniamo gli occhi aperti finché non raggiungeremo il nostro obiettivo. Se ne devono andare tutti. Vogliamo un cambio di governo".

Richiesta condivisa da un altro cittadino: "E' una decisione coraggiosa e il primo passo verso la democrazia. Lo apprezziamo ma ne aspettiamo altri. Il movimento non si fermerà finché non otterremo la seconda repubblica, una repubblica democratica".

Salah ha dichiarato che l'esercito condivide le richieste dei cittadini. Resta da vedere se la transizione sarà autentica o se sarà solo un modo, per le elite algerine, di consolidare il loro potere.

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