Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Esclusivo: i 27 denunciano violazioni diritti umani a Gaza, Israele critica rapporto Unione europea

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar arriva per un incontro UE-Israele presso la sede del Consiglio europeo a Bruxelles, lunedì 24 febbraio 2025.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar arriva per un incontro UE-Israele presso la sede del Consiglio europeo a Bruxelles, lunedì 24 febbraio 2025. Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Sasha Vakulina
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

In una lettera visionata da Euronews, Israele ha respinto la revisione dell'Accordo di associazione Ue-Israele che indica le violazioni israeliane dei diritti umani a Gaza

PUBBLICITÀ

Israele ha criticato la revisione dell'Accordo di associazione Ue-Israele, affermando che "questo rapporto e le sue conclusioni non dovrebbero essere presi sul serio ed essere utilizzati in futuro come base per qualsiasi azione ", lo afferma il ministero degli Esteri israeliano all'Ue in una lettera visionata da Euronews domenica.

Inviata alla Commissione e al Servizio Ue per l'azione esterna, la lettera conclude: "La decenza imporrebbe di affrontare le carenze del rapporto e di respingerlo nella sua interezza".

Le accuse di violazioni dei diritti umani a Gaza

La revisione dell'Accordo di associazione Ue-Israele, pubblicata venerdì, ha affermato che le azioni di Israele nella Striscia di Gaza indicano una violazione delle disposizioni sui diritti umani contenute nell'Accordo di associazione con l'Unione Europea. La questione sarà esaminata dai ministri degli Esteri che si riuniranno lunedì.

Citando una raccolta di risultati di organizzazioni internazionali indipendenti, l'atteso esame del servizio diplomatico Ue conferma di aver trovato "indicazioni" sulla violazione degli obblighi di Israele in materia di diritti umani attraverso le azioni commesse a Gaza.

La violazione deriva dall'offensiva israeliana su Gaza e dalle severe condizioni applicate alle consegne di aiuti umanitari, che hanno alimentato il timore di una carestia diffusa tra i palestinesi dell'enclave, densamente popolata.

Nella lettera, visionata da Euronews, il ministero degli Esteri israeliano ha espresso inoltre il proprio "stupore" per il fatto che il rapporto abbia ignorato "la risposta dettagliata alle domande che ci sono state sottoposte".

La lettera inizia con una presentazione di quella che definisce "la realtà strategica che Israele sta affrontando", specificando come stia "combattendo una guerra su sette fronti".

"È in questo contesto, la lotta di Israele contro una serie di nemici brutali, che l'Accordo compila un riassunto parziale ed estremamente unilaterale di molte voci e documenti anti-israeliani in un cosiddetto 'rapporto onesto' per gli Stati membri dell'Ue", si legge ancora nella lettera.

Le accuse di Israele all'Ue

La lettera del ministero degli Esteri israeliano si concentra su quelli che definisce "due fallimenti" del rapporto, sostenendo che "non tiene conto del contesto" e dei "fatti cruciali" degli attacchi del 7 ottobre seguiti dal "tentativo in corso da parte dell'Iran e dei suoi alleati di portare all'annientamento dello Stato ebraico".

"Un rapporto che si apre con l'ammissione di non avere la capacità di verificare le proprie affermazioni, e nemmeno il mandato per affrontare i numerosi attacchi terroristici dei palestinesi contro Israele, non può essere preso sul serio", si legge nella lettera.

La lettera sostiene che il rapporto "fallisce moralmente" trascurando di affrontare qualsiasi danno inflitto ai civili israeliani" dal controllo di Hamas sulla Striscia di Gaza e dalle sue azioni contro gli israeliani, compresa quella che definisce "la comprovata complicità degli organismi delle Nazioni Unite come l'Unrwa".

"Il rapporto mira a negare il diritto di Israele a difendersi dal terrorismo. Non cita nessuna delle molte azioni positive intraprese da Israele in campo umanitario e trascura di menzionare il continuo rifiuto da parte di Hamas di un accordo sugli ostaggi mediato dagli Stati Uniti (la 'Proposta Witkoff') che Israele ha accettato", si legge nella lettera.

In secondo luogo, la lettera del ministero degli Esteri israeliano sostiene che il rapporto "fallisce anche dal punto di vista metodologico".

Israele: "Nessuna opportunità di difenderci"

"A Israele non è stata data l'opportunità di difendersi dalle accuse estreme che gli sono state rivolte. Purtroppo, persino una persona che rischia di essere licenziata da un posto di lavoro ha più margine di manovra per esporre il proprio caso, rispetto al completo disprezzo che il rapporto ha mostrato nei confronti dei fatti e delle prove oggettive dello Stato di Israele", si legge nella lettera.

Secondo la lettera, il rapporto non ha rispettato il giusto processo, scegliendo di non coinvolgere Israele in un dialogo sul rapporto. Non ha inoltre permesso che le informazioni israeliane fossero incluse nel rapporto; e in effetti, anche quando Israele ha dettagliato a fondo la sua posizione nella comunicazione, offrendo risposte dettagliate su diversi argomenti, le informazioni presentate non sono state aggiunte né trattate nel rapporto", si legge nella lettera.

La lettera insiste sulla "conformità di Israele al diritto internazionale" e sostiene che "un semplice dialogo con le autorità israeliane avrebbe potuto chiarire questi fatti. Israele è uno Stato democratico che rispetta il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale, mentre combatte per sopravvivere in una regione priva di democrazia e piena di terrorismo e radicalismo. Le sue azioni dovrebbero essere giudicate in modo equo e onesto, un processo in cui il rapporto in questione ha fallito".

"Durante tutta la guerra contro Hamas, Israele ha facilitato il trasferimento di grandi quantità di aiuti umanitari a Gaza, anche sotto il fuoco", si legge nella lettera in risposta al rapporto, che parla del blocco dell'assistenza umanitaria, degli attacchi militari contro gli ospedali, dello sfollamento forzato della popolazione palestinese, degli arresti di massa, delle detenzioni arbitrarie, dell'espansione degli insediamenti, illegali secondo il diritto internazionale, nei Territori occupati e della violenza commessa dai coloni.

A Gaza gravi violazioni dei diritti umani da parte di Israele secondo il rapporto

Secondo il rapporto, le violazioni sono descritte come numerose e gravi.

L'esercizio di revisione interna è stato avviato il mese scorso su richiesta di 17 Paesi, guidati dai Paesi Bassi, per determinare se Israele stesse ancora rispettando l'articolo 2 dell'Accordo di associazione, che afferma che le relazioni bilaterali "si basano sul rispetto dei diritti umani e dei principi democratici, che guidano la loro politica interna e internazionale e costituiscono un elemento essenziale di questo accordo".

La risposta del ministero degli Esteri israeliano conclude che il rapporto "è assurdo e riflette un processo senza precedenti diretto a uno Stato democratico in piena guerra" e che "ignora completamente le circostanze, così come i commenti e le risposte sostanziali fornite da Israele".

La severa risposta del ministero degli Esteri israeliano sembra fare eco alle dichiarazioni rilasciate dall'ambasciatore di Israele presso l'Ue e la Nato Haim Regev, giovedì 19 giugno. In un'intervista a Euronews, l'ambasciatore Regev è stato chiaro e deciso sulle attuali interazioni del suo governo con l'Unione Europea sulla crisi con l'Iran e sulle azioni di Israele a Gaza, affermando che "sentiamo toni diversi, ma alla fine della strada vediamo e sentiamo il sostegno".

Il governo israeliano ha "un'interazione continua e intensa" con le massime istituzioni dell'Ue a Bruxelles, ma "naturalmente è complicato quando si tratta di avere una posizione nell'Unione composta da 27 Stati membri", ha detto il diplomatico israeliano.

"C'è una guerra in corso e Israele sta conducendo questa guerra contro l'Iran, che è anche una guerra a beneficio, a lungo termine, dell'Europa. Quindi non è questo il momento di esaminare o spingere le cose o cercare di porre ostacoli alle relazioni tra Israele e Ue", ha concluso Regev. La Commissione e il Servizio per l'azione esterna sono stati contattati per un commento.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

La storia Asaad, bimbo di 8 anni colpito da una bomba a Gaza. A Torino ritrova la vista

Gaza: Israele apre il fuoco su civili in fila per gli aiuti

La Commissione europea colpisce Google con una pesante multa da 2,95 miliardi di euro