A bordo dei voli umanitari 17 pazienti e 53 familiari. È l’evacuazione sanitaria più ampia finora condotta dal governo italiano. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani a Linate per accogliere i feriti
Tre voli umanitari sono atterrati mercoledì sera in Italia trasportando settanta cittadini palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza, nell'ambito della più ampia operazione di evacuazione sanitaria finora condotta dal governo italiano. A bordo dei velivoli, decollati da Eilat, in Israele, viaggiano 17 pazienti, in maggioranza minori feriti o affetti da gravi patologie, accompagnati da 53 familiari.
Tra i pazienti anche il piccolo Adam e sua madre Alaa Alnajjar, unica sopravvissuta della famiglia, che ha perso tutti i suoi cari nei bombardamenti su Gaza. I due verranno accolti questa sera all'aeroporto di Milano Linate dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, promotore della ripresa delle evacuazioni di malati palestinesi verso l’Italia.
L'operazione per portare i feriti di Gaza negli ospedali italiani
L’operazione, frutto di un’intensa attività diplomatica e interministeriale, è stata realizzata con il coordinamento tra Farnesina, ministero della Difesa, ministero dell’Interno e Dipartimento della Protezione Civile, e con il supporto del Meccanismo di Protezione Civile dell'Ue e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Decisivo il ruolo dell’Aeronautica Militare, che ha messo a disposizione tre aerei C-130 dotati di unità mediche e sanitarie, con il supporto della Croce Rossa Italiana e dell’Unità di Crisi della Farnesina.
I voli atterreranno negli aeroporti di Milano, Verona, Pisa e Pratica di Mare. I pazienti saranno subito trasferiti in vari ospedali italiani, tra cui il Regina Margherita di Torino, il Meyer di Firenze, l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, il Policlinico di Milano, il Bambino Gesù e il Gemelli di Roma.
Con quest’ultima missione sale a 150 il numero di pazienti palestinesi accolti in Italia per cure mediche dall'inizio del conflitto, insieme a oltre 450 familiari. L’Italia si conferma così il primo Paese occidentale e il quarto al mondo per evacuazioni sanitarie dalla Striscia di Gaza.