Il direttore generale dell'Icmpd, il politico austriaco ed ex europarlamentare del Ppe Michael Spindelegger, spiega a Euronews come l'Europa abbia bisogno di una risposta equilibrata e innovativa per la situazione migratoria attuale
L'Europa ha superato il momento peggiore del picco dei flussi migratori, ma non può permettersi di diminuire gli sforzi per affrontare il problema, ha dichiarato in un'intervista a Euronews il responsabile del Centro internazionale per lo sviluppo delle politiche migratorie (ICMPD).
L'Icmpd è un'organizzazione internazionale che sostiene i governi e le istituzioni nello sviluppo e nell'attuazione di strategie a lungo termine per gestire e governare la migrazione.
"Non siamo più in una situazione eccezionale", ha detto Michael Spindelegger, riflettendo sul picco dei flussi migratori del 2015-2016 nell'ufficio di Vienna dell'agenzia.
Il direttore generale dell'Icmpd ha poi aggiunto: "Ma con quasi un milione di richieste di asilo anche l'anno scorso, non possiamo permetterci di stare tranquilli".
Nonostante il forte calo dell'immigrazione irregolare nell'Ue quest'anno, la migrazione rimane una questione politica spinosa in molti Paesi.
Michael Spindelegger, ex eurodeputato austriaco e responsabile dell'Icmpd per quasi un decennio, ha dichiarato a Euronews che l'Ue ha ancora bisogno di un approccio "equilibrato e creativo" alla politica migratoria.
La lettera di Italia e Danimarca alla Cedu
Spindelegger ha espresso il suo sostegno ai modelli migratori emergenti, come il controverso piano dell'Italia per i richiedenti asilo in Albania, un'iniziativa che ha definito "innovativa" e giuridicamente distinta dal piano del Regno Unito per il Ruanda.
"La differenza fondamentale è che l'Italia rimane responsabile. Sono le loro autorità a gestire il processo", ha detto. "Se funziona, potrebbe essere un modello per altri Paesi europei".
Alla domanda sulle proposte di Paesi come la Danimarca, che hanno visto il Paese scontrarsi con la Corte europea dei diritti dell'uomo, Spindelegger ha mantenuto una posizione aperta.
"Tutti sono invitati a esplorare modi intelligenti e moderni di gestire la migrazione", ha detto.
Per frenare l'immigrazione irregolare, la Danimarca ha messo in atto una serie di politiche che vanno dal pagamento degli immigrati per il ritorno nei loro Paesi d'origine alla cosiddetta "legge del ghetto", che mira a limitare la concentrazione di minoranze etniche in determinati quartieri.
La Danimarca e l'Italia hanno pubblicato una lettera, sostenuta da una manciata di altri Paesi europei, in cui criticano la Corte europea dei diritti dell'uomo per essersi spinta "troppo in là" nell'interpretazione della legge in materia di migrazione.
Il Patto Ue sulla migrazione: imperfetto ma importante
Il Patto europeo sulla migrazione e l'asilo, ratificato di recente, ha suscitato divisioni tra gli Stati membri, con l'Ungheria, la Polonia e i Paesi Bassi che hanno espresso una forte opposizione.
Tuttavia, Spindelegger ha definito il patto un "grande passo avanti", respingendo le affermazioni secondo cui starebbe andando in pezzi.
"In Europa c'è sempre opposizione. Il fatto che abbiamo raggiunto una svolta dopo tanti anni di stallo è di per sé un successo", ha osservato.
Il direttore generale ha sottolineato anche che le iniziative nazionali, come quella dell'Italia, non sono in contrasto con il patto, che riguarda principalmente lo snellimento delle procedure di asilo e il rafforzamento dei controlli alle frontiere.
Paesi sicuri e rimpatri siriani
Per quanto riguarda la questione controversa del rimpatrio dei migranti in Paesi considerati "sicuri", Spindelegger ha sottolineato la complessità del dibattito, in particolare in relazione alla Siria.
"Dipende molto dagli sviluppi sul campo", ha detto. "In alcune parti della Siria, soprattutto lungo la costa mediterranea, le condizioni potrebbero migliorare, ma abbiamo bisogno di garanzie reali per la protezione delle minoranze".
Ha esortato gli Stati dell'Ue a impegnarsi direttamente con le autorità siriane prima di qualsiasi cambiamento politico più ampio, mettendo in guardia da decisioni premature.
La prossima settimana i ministri dell'Ue si riuniranno a Lussemburgo per discutere di migrazione e asilo.