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Migranti, Meloni con premier Frederiksen: Italia, Danimarca e 7 Paesi Ue vogliono cambiare la Cedu

La premier Giorgia Meloni con la prima ministra danese, Mette Frederiksen, a Palazzo Chigi, a Roma (22 maggio 2025)
La premier Giorgia Meloni con la prima ministra danese, Mette Frederiksen, a Palazzo Chigi, a Roma (22 maggio 2025) Diritti d'autore  AP Photo
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Di Gabriele Barbati
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La premier italiana ha ricevuto giovedì la collega danese, Mette Frederiksen. Ai media hanno annunciato una lettera per cambiare la Convenzione europea dei diritti dell'Uomo e dare più potere ai governi. Hanno firmato in tutto 9 Paesi Ue

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Italia e Danimarca vogliono "aprire un dibattito politico su alcune convenzioni europee e sulle capacità di quelle convenzioni di sapere affrontare le grandi questioni del nostro tempo, a partire proprio dal tema del fenomeno migratorio", ha detto giovedì sera Giorgia Meloni incontrando la stampa con la prima ministra danese, Mette Frederiksen.

Le due leader hanno annunciato una lettera "già sottoscritta" anche dai leader di Austria, Belgio, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Repubblica Ceca. La premier italiana ha spiegato che "l'obiettivo non è indebolire le convenzioni", tra cui la Convenzione europea dei diritti dell'uomo (Cedu), ma "renderle più capaci di dare risposte al tempo in cui viviamo".

La lettera di Italia e altri Paesi per cambiare la Cedu

"Su iniziativa della Danimarca e dell’Italia, noi – il gruppo di Presidenti e Primi Ministri europei che ha firmato questa lettera – condividiamo tutti una ferma convinzione nei nostri valori europei, nello Stato di diritto e nei diritti umani", si legge nella lettera diffusa dal governo italiano, "tuttavia, viviamo ora in un mondo globalizzato in cui le persone migrano attraverso i confini su una scala completamente diversa".

"Negli ultimi decenni l’immigrazione irregolare ha contribuito in modo significativo all’immigrazione in Europa. Molti sono arrivati qui attraverso percorsi legali", si legge ancora, "altri sono arrivati e hanno scelto di non integrarsi, isolandosi in società parallele e prendendo le distanze dai nostri valori fondamentali di uguaglianza, democrazia e libertà".

"Crediamo anche che sia necessario analizzare come la Corte europea dei diritti dell’uomo abbia sviluppato la sua interpretazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. È importante valutare se, in alcuni casi, la Corte abbia esteso eccessivamente la portata della Convenzione rispetto alle intenzioni originarie, alterando così l’equilibrio tra gli interessi da tutelare", specifica il testo, "riteniamo che l’evoluzione dell’interpretazione della Corte abbia, in alcuni casi, limitato la nostra capacità di prendere decisioni politiche nelle nostre democrazie.

Quali misure propongono Italia, Danimarca e 8 Paesi Ue sui migranti

La lettera indica misure concrete per aumentare i poteri degli Stati membri, limitando i diritti riconosciuti ai richiedenti asilo e cittadini stranieri residenti in un Paese.

  • "Più spazio a livello nazionale per decidere quando espellere i cittadini stranieri criminali. Ad esempio, nei casi riguardanti reati gravi di violenza o reati legati alla droga. Per loro natura, tali reati hanno sempre gravi implicazioni per le vittime".

  • "Abbiamo bisogno di maggiore libertà nel decidere come le nostre autorità possano tenere traccia, ad esempio, degli stranieri criminali che non possono essere espulsi dai nostri territori. Criminali che non possono essere espulsi anche se hanno approfittato della nostra ospitalità per commettere reati e far sentire gli altri insicuri".

  • "Dobbiamo essere in grado di adottare misure efficaci per contrastare gli Stati ostili che cercano di usare i nostri valori e diritti contro di noi. Ad esempio, strumentalizzando i migranti alle nostre frontiere".

Cos'è la Convenzione europea dei diritti dell'uomo

Firmata nel 1950 dal Consiglio d'Europa, la convenzione è un trattato internazionale volto a tutelare i diritti umani e le libertà fondamentali in Europa. Tutti i 46 paesi che formano il Consiglio d'Europa, sono parte della convenzione, 27 dei quali sono membri dell'Unione europea (Ue).

Ogni persona i cui diritti sono stati violati nel quadro della convenzione da uno Stato parte può adire alla Corte. Le sentenze che hanno riscontrato violazioni sono vincolanti per i paesi interessati. Il comitato dei ministri del Consiglio d'Europa vigila sull'esecuzione delle sentenze.

Il trattato di Lisbona, in vigore dal 1° dicembre 2009, consente all'Ue di accedere alla Cedu e un progetto di accordo di adesione è stato predisposto nel 2013.

Meloni ha parlato di nuovo con Trump di Ucraina

"In questi giorni siamo costantemente in contatto con diversi leader a livello europeo e americano. Ho sentito qualche ora fa Trump l'ultima volta, lavoriamo per avviare un nuovo turno di negoziati", ha detto Meloni dopo l'incontro con Frederiksen giovedì.

"Siamo al lavoro con molti leader europei e Usa per arrivare prima possibile a negoziati che possano partire dal livello tecnico e poi raggiungere il livello politico", ha proseguito la premier, "penso sia molto preziosa la disponibilità che il Vaticano e il Pontefice, che ho sentito martedì scorso, hanno dato. Ci sono questa e altre ipotesi, per una prima fase di negoziati sul piano tecnico. Poi bisogna verificare la disponibilità degli attori e la praticabilità".

I colloqui di primo livello potrebbero svolgersi nuovamente in Turchia oppure in Svizzera.

"Bisogna capire ora se la Russia vuole veramente la pace e abbiamo bisogno di un cessate il fuoco di 30 giorni, senza condizioni: la Russia deve fare un passo avanti", ha aggiunto la prima ministra della Danimarca.

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