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Le personalità di spicco del 2025 che potrebbero influenzare e cambiare le sorti dell'Ue

Mentre la nuova Commissione e il nuovo Parlamento europeo si avviano verso il primo anno del loro mandato, Euronews ne ha scelti 25 da tenere d'occhio nel 2025.
Mentre la nuova Commissione e il nuovo Parlamento europeo si avviano verso il primo anno del loro mandato, Euronews ne ha scelti 25 da tenere d'occhio nel 2025. Diritti d'autore  Euronews
Diritti d'autore Euronews
Di Cynthia Kroet & Marta Iraola Iribarren & Romane Armangau & Peggy Corlin
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Mentre la nuova Commissione e il nuovo Parlamento europeo si avviano verso il primo anno del loro mandato, Euronews ha scelto 25 personalità da tenere d'occhio nel 2025

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Sono numerosi i personaggi che cercheranno di definire il corso del nuovo mandato europeo. Ecco i 25 da tenere sotto controllo nel 2025.

I più gettonati

1 Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea

Dopo aver ottenuto il suo secondo mandato, von der Leyen continuerà a guidare l'Ue da Bruxelles per i prossimi cinque anni. Con un panorama internazionale in fermento e l'obiettivo di rilanciare la competitività europea, rappresenterà le priorità del blocco anche sulla scena globale.

2 António Costa, presidente del Consiglio europeo

Il politico portoghese guiderà il Consiglio europeo, prendendo il testimone dal suo predecessore Charles Michel. Sotto la sua guida si sono già svolte alcune conversazioni chiave riguardanti la migrazione, le guerre in Ucraina e a Gaza e le relazioni con la nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti.

3 Kaja Kallas, alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza

La Kallas, nuovo capo della politica estera dell'Ue, condurrà il dibattito su questioni quali le relazioni europee con il nuovo regime in Siria e i legami con i Paesi di confine dell'Ue. I suoi recenti avvertimenti sui rischi di affrettare i negoziati di pace in Ucraina suggeriscono la rotta che intende seguire per l'Europa.

4 Donald Tusk, primo ministro polacco

La Polonia assume la presidenza dell'Unione europea per il primo semestre dell'anno. Forte sostenitore dell'Ucraina, Tusk si è impegnato a sostenere le aspirazioni del Paese ad aderire al blocco, un'area in cui è allineato con la von der Leyen, nonché la necessità di rafforzare la capacità di difesa dell'Ue.

5 Mark Rutte, capo della Nato

Rutte avrà un ruolo chiave nelle relazioni dell'Ue con il Presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che ha esitato a sostenere la Nato citando il contributo sproporzionato degli Stati Uniti all'alleanza. Entrambi si conoscono e hanno lavorato insieme quando Rutte era primo ministro olandese durante il primo mandato di Trump.

6 Teresa Ribera, vicepresidente esecutivo della Commissione europea per una transizione pulita, giusta e competitiva

In qualità di vicepresidente della Commissione, con un potente portafoglio che comprende il clima e la concorrenza, ha un ruolo centrale nella definizione delle politiche in due aree critiche. Sebbene abbia una solida padronanza delle questioni ambientali, il suo approccio alla concorrenza resta da vedere, in particolare se riuscirà a eguagliare la visibilità del suo predecessore, Margrethe Vestager.

7 Elon Musk, amministratore delegato di X e SpaceX

Musk ha acquisito una forte influenza nel panorama politico statunitense e internazionale, al di là del suo potere come amministratore delegato di X e Space X, in quanto il Presidente eletto Trump lo ha incaricato di guidare il nuovo dipartimento per l'Efficienza del governo. Il coinvolgimento politico di Musk ha suscitato polemiche anche in Europa, dopo aver appoggiato pubblicamente il partito tedesco di estrema destra Afd ed è anche stato al centro della conferenza annuale di Giorgia Meloni, a causa del possibile investimento di Roma nella sua Starlink.

8 Giorgia Meloni, primo ministro italiano

Poiché l'Italia svolge un ruolo chiave nei dibattiti dell'Ue su migrazione, riforma economica e politica energetica, la leadership di Giorgia Meloni e le sue alleanze con altri conservatori determineranno la direzione del blocco e le dinamiche di potere a Bruxelles.

9 Mette Frederiksen, primo ministro della Danimarca

La Danimarca assumerà la presidenza dell'Ue nella seconda metà del 2025, succedendo alla Polonia. Fortemente alleata dell'Ucraina, la Danimarca è stata anche un'accanita sostenitrice delle politiche migratorie. Nel 2024 ha guidato una coalizione di 15 Stati membri nel chiedere l'esternalizzazione della politica migratoria e di asilo.

10 Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina

Zelensky, eletto presidente dell'Ucraina nel 2019, può contare sul costante sostegno finanziario dell'Ue per affrontare l'aggressione da parte della Russia al suo Paese. Ma l'elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti potrebbe segnare una diminuzione del sostegno americano, presentando all'Europa un conto più salato nel 2025.

11 Jordan Bardella, presidente del National Rally di estrema destra francese

La popolarità di Jordan Bardella in Francia può raggiungere il Parlamento di Strasburgo? Deriso come "Jordan pas tres la" ("Jordan, non c'è molto") per le sue ripetute assenze dal Parlamento europeo tra il 2019 e il 2024, la sua elezione a leader dei Patriots potrebbe preannunciare una maggiore influenza sulla scena europea.

Le eminenze grigie

12 Manfred Weber, presidente del gruppo Ppe al Parlamento europeo

Il Partito popolare europeo (Ppe) di centro-destra si è spostato a destra sotto la guida decennale del bavarese Manfred Weber ed è destinato a continuare a essere il tedesco più potente del Parlamento europeo. Recentemente ha convinto il gruppo di centro-sinistra S&D e il gruppo liberale Renew ad accettare il commissario italiano di destra Raffaele Fitto.

13 Bjoern Seibert, capo di gabinetto della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen

Veterano del periodo in cui von der Leyen è stata ministro della Difesa tedesco tra il 2013 e il 2019, Seibert è al centro di una stretta cerchia decisionale interna e ha svolto un ruolo decisivo nel coordinare le sanzioni dell'Ue contro la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina.

14 Pedro Lourtie, capo di gabinetto del presidente del Consiglio Antonio Costa

Ambasciatore portoghese presso l'Ue dal 2022, Lourtie dovrebbe attingere alla sua esperienza diplomatica - incarichi a Parigi, Washington e in Tunisia - e alla sua familiarità con Bruxelles, servendo come braccio destro del Presidente del Consiglio europeo António Costa.

15 Ilze Juhansone, Segretario generale della Commissione europea

La lettone Ilze Juhansone è succeduta al potente Martin Selmayer come Segretario generale della Commissione europea nel 2020, dopo una carriera politica nel suo Paese e un incarico come ambasciatore lettone presso l'Ue. Juhansone, che mantiene un profilo basso, ha contribuito a guidare la von der Leyen nel suo primo mandato.

16 Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d'Italia

Nicola Procaccini, membro del partito Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, è copresidente dei Conservatori e riformisti europei (Ecr) al Parlamento europeo. Dopo le elezioni europee, l'Ecr è emerso come il terzo gruppo più grande della Camera, ridisegnando le dinamiche e sfidando il tradizionale cordone sanitario dei gruppi centristi contro i partiti di estrema destra.

17 Alessandro Chiocchietti, Segretario generale del Parlamento europeo

La nomina a porte chiuse di Chiocchetti a nuovo segretario generale del Parlamento europeo è stata controversa nel 2022, in quanto in precedenza era il capo dello staff della Presidente Roberta Metsola. L'incarico comporta il potere decisionale sul bilancio multimiliardario del Parlamento e la supervisione di ottomila membri del personale.

18 Teresa Anjinho, Mediatrice europea

Anjinho è stata eletta come nuova mediatrice dell'Ue dal Parlamento europeo durante l'ultima sessione di dicembre a Strasburgo. Il suo lavoro consisterà principalmente nel rispondere alle denunce dei cittadini europei che si sono trovati alle strette con la burocrazia dell'Ue, oppure di giornalisti, attivisti o Ong che chiedono maggiore trasparenza alle istituzioni europee.

19 Paula Pinho, portavoce capo della Commissione europea

Pinho è stata nominata portavoce capo di Ursula von der Leyen lo scorso novembre. Ha lavorato per la Commissione europea dal 2000 prima di essere selezionata per dirigere il Servizio del portavoce. Nel suo nuovo ruolo, sarà il primo punto di contatto per i media, facendo da ponte tra la stampa e la presidente della Commissione.

20 Piotr Serafin, commissario europeo per il Bilancio e l'Amministrazione

Serafin, economista ed ex capo dello staff di Tusk, sarà responsabile del portafoglio del bilancio, dove dovrà fare pressione sugli Stati membri dell'Ue affinché rispettino le riforme interne della von der Leyen e puniscano chi non si comporta bene tagliando l'accesso ai fondi. Compresa la sua Polonia.

21 Siegfrid Muresan, membro del Parlamento europeo

Il deputato di centro-destra Muresan, principale negoziatore del Parlamento europeo sul prossimo bilancio a lungo termine e presidente della delegazione Ue-Moldova, sarà al centro di discussioni intrecciate sull'allargamento e sulla spesa di bilancio.

22 Janos Boka, ministro degli Affari europei, Ungheria

L'Ungheria, che sotto la guida di Viktor Orban ha avuto continue controversie con Bruxelles, sta per perdere un miliardo di euro di fondi Ue congelati a causa di violazioni dello Stato di diritto. Il neo-insediato János Bóka rappresenterà il Paese nei suoi continui scontri con Bruxelles.

23 Mario Draghi, ex primo ministro italiano

Il rapporto di Draghi sul futuro della competitività europea ha costituito la base per i piani della nuova Commissione europea, influenzando le future proposte dell'Esecutivo Ue in materia di sicurezza economica, concorrenza leale e autonomia.

24 Simon Harris, Taoiseach dell'Irlanda

Il primo ministro irlandese ha difeso la posizione del suo Paese in materia di diritto internazionale e diritti umani e ha sostenuto la causa sudafricana contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia, che accusa Israele di aver commesso un genocidio a Gaza. Harris è l'unico leader europeo a farlo - mentre continua la guerra tra Israele e Gaza - e affronta una polemica diplomatica.

25 Edi Rama, primo ministro dell'Albania

Sotto la guida di Rama, l'Albania procede con la sua candidatura all'adesione all'Ue, sperando di diventarne membro entro il 2030. Tuttavia, l'accordo che ha firmato con la sua controparte italiana Giorgia Meloni sui centri di detenzione per migranti ai margini dell'Ue è stato messo da parte perché ha sollevato questioni sui diritti umani.

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