Dopo i colloqui di alto livello tenutisi a Berlino, i leader europei hanno fornito una bozza delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, compreso un impegno giuridicamente vincolante ad assistere il Paese nel caso in cui la Russia lanci un nuovo attacco
I leader europei si sono formalmente impegnati a venire in aiuto dell'Ucraina in qualsiasi futuro attacco lanciato dalla Russia, emulando la difesa collettiva dell'articolo 5 della Nato, segnando un importante sviluppo negli sforzi in rapida evoluzione per porre fine alla guerra.
Queste misure di assistenza, hanno detto, dovrebbero essere ampie e includere "forza armata, intelligence e assistenza logistica, azioni economiche e diplomatiche".
Le garanzie di sicurezza europee per l'Ucraina
In una dichiarazione congiunta rilasciata lunedì dopo i colloqui ad alto livello a Berlino, i leader europei hanno fornito il quadro più dettagliato delle garanzie di sicurezza che sono disposti a fornire all'Ucraina, con l'approvazione degli Stati Uniti.
Queste sono:
- Un "sostegno sostenuto e significativo" alle forze armate ucraine, che dovrebbero rimanere a 800mila uomini in tempo di pace.
- Una "forza multinazionale" a guida europea che operi sul territorio ucraino, seguendo il lavoro della "Coalizione dei volenterosi" guidata da Francia e Regno Unito.
- Un meccanismo a guida statunitense per monitorare e verificare il cessate il fuoco.
- Un "impegno giuridicamente vincolante" a ripristinare la pace in caso di un futuro attacco armato da parte della Russia, emulando l'articolo 5 della Nato.
- Investimenti per la ripresa e la ricostruzione dell'Ucraina, mantenendo fermamente immobilizzati i beni della Banca centrale russa.
- L'adesione dell'Ucraina all'Unione europea.
La dichiarazione è stata firmata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, dalla prima ministra danese Mette Frederiksen, dal presidente francese Emmanuel Macron, dallla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal primo ministro olandese Dick Schoof, dal primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre, dal primo ministro polacco Donald Tusk, dal primo ministro svedese Ulf Kristersson e dal primo ministro britannico Keir Starmer.
Il documento è stato firmato anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e dal presidente del Consiglio europeo António Costa ed è stato lasciato aperto all'approvazione di altri Paesi.
"In qualsiasi accordo, nulla è concordato finché non è tutto concordato e tutte le parti devono lavorare intensamente per una soluzione che possa assicurare una fine duratura dei combattimenti", hanno dichiarato i leader europei.
L'incontro per discutere della pace in Ucraina a Berlino
All'incontro di Berlino, durato due giorni, hanno partecipato anche gli inviati speciali degli Stati Uniti Steve Witkoff e Jared Kushner, genero del presidente statunitense Donald Trump. Domenica hanno partecipato a colloqui bilaterali con l'Ucraina. I leader europei si sono uniti al secondo giorno di colloqui, lunedì.
Parlando accanto a Merz, Zelensky ha detto che "sono stati fatti progressi su molte questioni" durante le discussioni, ma ha ammesso che la questione dei territori occupati è "dolorosa".
"Naturalmente, abbiamo posizioni diverse con la Russia sui territori", ha detto il leader ucraino. "Ho una profonda conoscenza dei dettagli di questa guerra ed è molto importante che i nostri colleghi degli Stati Uniti sentano tutti questi dettagli".
Nella loro dichiarazione congiunta, i leader europei hanno sottolineato che qualsiasi decisione sul territorio dovrebbe essere presa dal popolo ucraino "una volta che siano effettivamente in vigore solide garanzie di sicurezza" e hanno promesso di sostenere Zelensky se sceglierà di tenere un referendum.
"I confini internazionali non devono essere modificati con la forza", hanno dichiarato i leader. Gli europei hanno poi esortato la Russia a "mostrare la volontà di lavorare per una pace duratura" accettando il piano di pace promosso dalla Casa Bianca e stabilendo un cessate il fuoco, un passo fondamentale che il presidente russo Vladimir Putin ha ripetutamente rifiutato di compiere.
L'Ue divisa sul prestito di riparazione all'Ucraina
Una fonte vicina ai negoziati a Berlino ha salutato i progressi nella partecipazione degli Stati Uniti per le garanzie di sicurezza, date le capacità militari e di raccolta di informazioni del Paese, che gli europei non sono ancora in grado di eguagliare.
"Gli Stati Uniti saranno il backstop e forniranno intelligence e capacità di supporto aereo che nessun altro è in grado di fornire", ha dichiarato la fonte a Euronews, sottolineando che il centro principale delle operazioni sarà l'esercito ucraino sostenuto dalla forza multinazionale della "Coalizione dei Volenterosi". "Ogni nazione dirà cosa farà in Ucraina nell'ambito di questa operazione, ma si prevede che sarà multi-dominio: terra, mare, aria, cyber e spazio".
La svolta diplomatica di Berlino arriva pochi giorni prima che i leader dell'Ue si riuniscano in un vertice cruciale a Bruxelles per decidere come raccogliere 90 miliardi di euro per finanziare le esigenze militari e di bilancio dell'Ucraina per il 2026 e il 2027.
La principale proposta sul tavolo è un prestito di riparazione a tasso zero basato sui beni congelati della Banca centrale russa, che ha incontrato l'opposizione del Belgio, primo custode dei fondi, e le riserve di Italia, Bulgaria, Malta e Repubblica Ceca, mettendo in dubbio la sua approvazione.
"Capisco le preoccupazioni. Non condivido le preoccupazioni", ha dichiarato lunedì Merz. "Ma spero vivamente che il Belgio, il Paese più colpito da questa decisione, faccia un passo nella giusta direzione insieme a noi. È opportuno sostenere l'Ucraina".