Dalle piazze di Bologna e Napoli sono arrivati gli attacchi al governo dei segretari di Cgil e Uil Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, contrari alla manovra di bilancio. Scontri tra manifestanti e polizia a Torino, bruciate le foto della premier Meloni e dei ministri Salvini e Crosetto
Giornata di sciopero generale in tutta Italia, indetta per venerdì dalle sigle sindacali Cgil e Uil per protestare contro la manovra del governo della premier Giorgia Meloni.
Adesione media stimata è di oltre il 70 per cento, con alcune importanti aziende che hanno raggiunto punte del 100 per cento di lavoratori in sciopero.
La mobilitazione è stata organizzata per chiedere l'aumento dei salari e delle pensioni, finanziamenti per sanità, istruzione e servizi pubblici e investimenti nelle politiche industriali.
Grande partecipazione anche alle manifestazioni, come a Roma (dove hanno presenziato anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e il sindaco della capitale Roberto Gualtieri), Torino, Genova e Milano. Oltre 500mila persone sono scese nelle piazze: più di 50mila al corteo di Bologna, dove era presente il segretario generale della Cgil Maurizio Landini; oltre 30mila a Napoli, con il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri.
Le parole di Landini e Bombardieri
"Possiamo dire, dopo la giornata di oggi, che questo governo non rappresenta la maggioranza di questo Paese. E lo vogliamo dire al governo e alle imprese: abbiano l'umiltà di saper ascoltare le persone e il Paese. Grazie a voi e alla lotta che tutti insieme proseguiremo. Non abbiamo intenzione di fermarci, né con lo sciopero né con il referendum", ha dichiarato Landini in piazza Maggiore a Bologna, al termine del corteo.
Landini ha poi parlato del decreto sicurezza introdotto dall'esecutivo Meloni. "Non è un caso che i regimi autoritari come primo atto hanno sempre messo in discussione il diritto di sciopero e hanno sempre chiuso e assaltato le sedi sindacali. Se il fascismo e il nazismo sono stati sconfitti è stato grazie al mondo del lavoro".
"Coloro che in queste ore hanno cercato di mettere in discussione questo diritto, ricordino che in Italia la democrazia esiste perché il mondo del lavoro ha sconfitto prima il fascismo e il nazismo e poi il terrorismo, rosso e nero", ha aggiunto il segretario, "Quel decreto che loro chiamano sicurezza, quel decreto va ritirato perché la sicurezza di un Paese non è messa in discussione se la gente scende in piazza".
Dal palco di piazza Matteotti a Napoli, ha parlato il segretario generale della Uil Bombardieri, che si è rivolto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini. "Guarda queste piazze, Salvini e porta rispetto. Guarda queste persone, sono le facce di chi ha i calli alle mani", ha detto Bombardieri.
"Salvini dice che siamo ridicoli. Non offendi me ma queste persone in piazza che rinunciano a soldi per stare qua. Oggi da qui non chiediamo rivoluzioni, ma chiediamo salari, sanità, scuola che funzionino", ha aggiunto Bombardieri.
Scontri e tensioni in stazione a Torino
A Torino si sono verificati scontri tra le forze dell'ordine e antagonisti che hanno partecipato al corteo per lo sciopero generale.
I manifestanti hanno cercato di entrare nella stazione di Porta Nuova sfondando un cordone di polizia. Le forze dell'ordine li hanno respinti con i manganelli, mentre i manifestanti hanno risposto con calci, pugni e aste delle bandiere. Hanno poi occupato i binari della stazione.
I manifestanti hanno anche bruciato foto della premier Meloni, del vicepremier Salvini e del ministro della Difesa Guido Crosetto chiedendo le loro dimissioni.
La reazione del vice presidente del Consiglio Antonio Tajani
Partecipando all'assemblea Coldiretti a Roma, è intervenuto sulla questione sciopero il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. "Fermo restando che lo sciopero è legittimo, mi pare che questo non abbia solide motivazioni politiche. C'è molta politica e poca economia", ha detto Tajani.
Il vicepremier ha poi parlato di Landini: "Da parte sua c'è stato ancora una volta un linguaggio fondamentalista, un sindacalista dovrebbe parlare dei diritti dei lavoratori, invece minaccia la rivolta sociale. Bisogna sempre usare buonsenso e un linguaggio che serva a risolvere i problemi, non a incendiare le piazze. Per questo dico che è più un linguaggio da politico che da difensore dei lavoratori".