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Italia, sciopero dei trasporti e dei metalmeccanici: in 10mila bloccano la tangenziale a Bologna

Sciopero nazionale dei metalmeccanici del settore automobilistico, il primo in vent'anni, a Roma, il 18 ottobre 2024
Sciopero nazionale dei metalmeccanici del settore automobilistico, il primo in vent'anni, a Roma, il 18 ottobre 2024 Diritti d'autore  Mauro Scrobogna/LaPresse
Diritti d'autore Mauro Scrobogna/LaPresse
Di Michela Morsa
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il settore dei trasporti ha incrociato le braccia già giovedì sera, ma per il momento i servizi non hanno registrato grandi disagi. Più ampia la partecipazione del settore metalmeccanico, con migliaia di lavoratori scesi in piazza in tutta Italia per chiedere il rinnovo del contratto collettivo

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Giornata di scioperi nazionali in Italia. Il settore dei trasporti ha incrociato le braccia già giovedì sera e andrà avanti per 24 ore per chiedere aumenti salariali e la riduzione degli orari di lavoro, ma anche per esprimere contrarietà alla partecipazione del governo al piano di riarmo europeo. Sono comunque garantiti i servizi in alcune fasce orarie.

Al personale di treni, aerei, trasporto pubblico locale, autostrade e porti che ha risposto all'appello dei sindacati autonomi Usb, Cub e Cobas, si sono affiancati i metalmeccanici, al quinto giorno di sciopero in un anno.

Lo sciopero di otto ore del settore, che sta vedendo una forte adesione nelle principali città del Paese con dimostrazioni e cortei, è stato indetto da Fim Cisl, Fiom e Uilm per chiedere una riapertura del tavolo negoziale con Federmeccanica per rinnovare il contratto collettivo nazionale, fermo da 11 mesi.

I manifestanti in corteo a Bologna, oltre diecimila, hanno temporaneamente bloccato un tratto della tangenziale, mentre ad Ancona è stato bloccato l'ingresso del porto.

Cancellazioni e ritardi nel trasporto ferroviario e aereo

Si stanno verificando ritardi e cancellazioni di treni in tutta la penisola, ma per il momento lo sciopero non ha paralizzato il traffico ferroviario. Anche la situazione dei trasporti interurbani nelle principali città italiane risulta ancora sostenibile, con le metro di Roma e Milano rimaste attive.

Fa eccezione Venezia, dove circa due terzi del personale dipendente del trasporto pubblico locale ha aderito allo sciopero, quindi sono fermi il 70 per cento dei vaporetti, fondamentali per spostarsi nella città.

Per quanto riguarda gli aerei, non si registrano disagi all'aeroporto di Roma-Fiumicino, principale scalo italiano, eccetto per le cancellazioni annunciate da Ita Airways già giovedì. Sul sito della compagnia, dove è possibile consultare la lista dei voli cancellati, si legge che "Ita si è vista costretta a cancellare 34 voli tra domestici e internazionali, di cui 32 previsti nel giorno dello sciopero".

"I passeggeri che hanno acquistato un biglietto Ita Airways per viaggiare il 20 giugno, in caso di cancellazione o di modifica dell'orario del proprio volo, potranno cambiare la prenotazione senza alcuna penale o chiedere il rimborso del biglietto (solo se il volo è stato cancellato o ha subito un ritardo pari o maggiore di 5 ore) entro e non oltre il 26 giugno", aggiunge la compagnia aerea.

Metalmeccanici in piazza in tutta Italia per il rinnovo del contratto

I sindacati che hanno indetto lo sciopero parlano di un'ampia partecipazione da parte dei lavoratori - le sigle sindacali segnalano picchi di adesione fino all'80-100 per cento, in un settore che conta almeno un milione e mezzo di persone - e lo dimostrano i fiumi di persone in piazza nelle città italiane, piccole e grandi, da Nord a Sud.

Migliaia di lavoratori si sono riuniti a Genova, Napoli, Torino, Milano, Udine, Bologna. Forte adesione anche nelle fabbriche della Sicilia e della Toscana.

La protesta più partecipata e rumorosa è quella di Bologna, dove diecimila manifestanti hanno formato una catena umana e hanno bloccato per mezz'ora il traffico su un tratto della tangenziale.

La Questura di Bologna ha fatto sapere che partiranno delle denunce penali, alla luce della normativa del recente Dl Sicurezza in materia di blocchi stradali, perché l'iniziativa non era autorizzata. La dichiarazione della Questura ha scatenato le reazioni dei partiti d'opposizione, che hanno espresso solidarietà ai manifestanti e condannato il nuovo decreto legge.

Gli stessi lavoratori in sciopero, attraverso il leader nazionale dei metalmeccanici della Cisl Ferdinando Uliano, hanno sottolineato che "la deviazione è stata minima". "Abbiamo gestito la manifestazione di oggi a Bologna in maniera ordinata. Non abbiamo creato situazioni di difficoltà e non abbiamo cercato scontri con la Polizia. Abbiamo gestito nel migliore dei modi la questione. Non comprendiamo questa presa di posizione da parte della Questura e ribadiremo le nostre ragioni", ha ribadito Uliano al termine del suo comizio nel Parco Nord di Bologna.

Ad Ancona, invece, durante il corteo è stato effettuato un flash mob di alcuni minuti bloccando simbolicamente l'imboccatura del porto: i manifestanti hanno steso a terra un cartellone nero una sagoma dal contorno bianco che rappresenta un lavoratore senza volto, e sopra appoggiati una maschera e un casco protettivo, per sensibilizzare sul tema della mancanza di turnover e delle disagevoli condizioni dei lavoratori degli appalti.

Le azioni di protesta evidenziano la forte partecipazione dei lavoratori e il messaggio chiaro che intendono trasmettere: "Senza il contratto, il Paese si blocca".

"Il Paese si ferma se Federmeccanica, Assital e Unionmeccanica non riaprono le trattative per il rinnovo del Contratto nazionale dei metalmeccanici. I lavoratori chiedono un aumento certo del salario, la riduzione dell'orario di lavoro e maggiori certezze per le lavoratrici e i lavoratori precari. La mobilitazione dei metalmeccanici è solo all'inizio e la richiesta di un contratto equo e giusto è più forte che mai", ha detto Fiom.

Manifestazioni anche contro la guerra a Gaza e il riarmo europeo

Cortei da Nord a Sud anche contro la guerra e il riarmo dei Paesi europei. Decine di migliaia di lavoratori, studenti, attivisti per la pace e associazioni palestinesi, comunicano i sindacati di base, sono scesi in piazza in varie città - Milano, Roma, Torino, Genova, Trento, Firenze, Napoli - per chiedere "di fermare il genocidio in corso in Palestina e rompere ogni collaborazione con Israele".

Le parole d'ordine che hanno risuonato lungo le strade a partire da venerdì mattina, dichiarano i sindacati, "erano accomunate dallo sdegno per il genocidio dei palestinesi, per l'invio di armi a Israele, il riarmo e la guerra, con un aumento delle spese militari spropositato e assolutamente contrario alle reali necessità del Paese, che chiede salari e pensioni adeguate al costo della vita e soluzioni concrete per arginare la precarietà e lo sfruttamento e garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro".

A Milano, fanno sapere le sigle autonome, una delegazione aveva chiesto di essere ricevuta dal sindaco Sala che però ha rifiutato di aprire le porte del Comune ai manifestanti che avevano terminato il corteo proprio sotto le finestre del Palazzo comunale in piazza Scala.

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