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Naufragio Bayesian, recuperato anche il corpo di Hannah, la figlia di Mike Lynch

Porticello
Porticello Diritti d'autore Italian Coast Guard via AP
Diritti d'autore Italian Coast Guard via AP
Di euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dopo cinque giorni di ricerche è stato individuato e recuperato anche il corpo di Hannah, la figlia di Lynch, il magnate britannico proprietario dello yacht

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Concluse le ricerche dei dispersi del naufragio del Bayesian: individuato e recuperato anche l'ultimo corpo, quello di Hannah, la figlia di Mike Lynch. Nelle scorse ore era stata la volta del padre,** individuato durante le operazioni di mercoledì nel relitto del Bayesian, il veliero naufragato nelle prime ore di lunedì a largo di Porticello, sulla costa palermitana.

I sommozzatori avevano identificato gli altri quattro corpi recuperati nel pomeriggio di mercoledì: sono quelli di Jonathan Bloomer, il presidente della Morgan Stanley International, della moglie Judy, del legale Chris Morvillo e della moglie Neda.

I cadaveri portati in superficie portano il bilancio della tragedia a sette morti (lo chef di bordo, Thomas Recaldo, era stato ritrovato senza vita in acqua dopo poche ore di ricerca), sul totale delle 22 persone che erano a bordo del Bayesian, dodici passeggeri e dieci membri dell'equipaggio.

I sub, che si calano da ore a turni di dodici minuti a 49 metri di profondità, avevano intravisto i corpi dietro a mobili e materassi in una delle cabine al ponte inferiore della barca.

Le operazioni di ricerca per ritrovare i corpi

Gli speleo-sub dei vigili del fuoco sono riusciti a trovare un varco nello yatch, che è piegato di 90 gradi, inclinato sul lato di dritta (dunque sul fianco destro) ma integro, con l'albero in alluminio di 75 metri ancora agganciato all'imbarcazione.

Le indagini subacquee condotte anche dai sommozzatori dei Nuclei sub Guardia costiera di Napoli e Messina sono state potenziate con l'impiego di risorse navali, aeree e subacquee, coordinate dalla Guardia costiera di Palermo.

Le unità hanno adottato un veicolo subacqueo a controllo remoto (Rov - Remotely operated vehicle) per procedere con le ricerche. Il "robot" è capace di operare sul fondale marino a una quota fino a 300 metri e un'autonomia tra le sei e le sette ore. Il dispositivo messo in campo dalla Guardia Costiera, dotato di un'avanzata tecnologia che permette di indagare i fondali e di registrare video e immagini dettagliate, punta a fornire elementi utili a ricostruire la dinamica dell'incidente a beneficio della Procura di Termini Imerese.

Questo strumento aiuterà le operazioni di soccorso, rese difficili dalla profondità a cui si trova il relitto. A quella profondità i sommozzatori hanno dodici minuti di autonomia. Sottraendo il tempo necessario alla discesa e alla risalita, restano meno di dieci minuti per entrare nello scafo, farsi spazio tra i corridoi e cercare di raggiungere le cabine dove presumibilmente si trovano i corpi.

I sommozzatori sono riusciti a entrare nello scafo dopo aver divelto una spessa vetrata situata su alcuni locali comuni, nella zona opposta alle cabine.

Il capitano del Bayesian interrogato per oltre due ore

La Procura di Termini Imerese ha aperto nelle scorse ore una inchiesta sul naufragio. Secondo quanto si apprende, è durato oltre due ore l'interrogatorio di James Cutfield, 51 anni, il comandante del Bayesian.

Cutfield è un comandante esperto, che ha lavorato per tutta la vita a bordo di grandi imbarcazioni e che conosce bene il Mediterraneo.

Il "NzHerald", media neozelandese, ha intervistato il fratello di Cutfield, Mark, il quale ha confermato che da circa otto anni il comandante è alla guida di barche di lusso. Prima di essere ingaggiato dal magnate della tecnologia britannico Mike Lynch come comandante della Bayesian, aveva lavorato per un miliardario turco.

I magistrati lo hanno ascoltato martedì sera per ricostruire le fasi drammatiche dell'inabissamento e per acquisire dettagli tecnici utili alle indagini. Gli interrogatori sono proseguiti anche mercoledì e verranno sentiti tutti i sopravvissuti, anche se ancora sotto shock.

Ciò che emerge dalle prime ispezioni è che la deriva mobile del veliero Bayesian, al momento del naufragio, era parzialmente sollevata. Quattro metri invece dei sette metri e mezzo. In caso di maltempo, questo avrebbe fatto affondare l'imbarcazione con più facilità.

Inoltre, come fanno sapere dei broker assicurativi navali, sembra che almeno uno dei portelloni della nave fosse rimasto aperto, "quelli che usano normalmente per i tender" dicono.

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"Quando è arrivato quel colpo di vento, pur a secco di vela, la barca si è inclinata paurosamente, ha fatto un fiume d'acqua dal portellone sottovento ed è affondata in pochi minuti. I dispersi probabilmente sono ancora intrappolati nelle loro cabine". Questa è l'ipotesi.

Spunta il filmato in cui affonda il Bayesian

Un filmato, registrato dalle telecamere di videosorveglianza di una villa, immortala il Bayesian, battente bandiera britannica, nel momento in cui cola a picco: è illuminato ma nell'infuriare della tempesta le luci si spengono e in una manciata di secondi la sagoma della barca scompare inghiottita dal mare.

Il video è stato acquisito dalla procura di Termini Imerese. Per cercare di comprendere la situazione, gli inquirenti guidati dal procuratore Ambrogio Cartosio hanno deciso di sentire personalmente i superstiti. Un adempimento necessario per consentire a chi deve rientrare nel Paese di origine di lasciare la Sicilia e l'Italia.

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