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Germania, la Corte costituzionale approva il tetto al numero di parlamentari

Il parlamento tedesco
Il parlamento tedesco Diritti d'autore Alexandru Dobre/AP
Diritti d'autore Alexandru Dobre/AP
Di Andrea Barolini
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La Corte costituzionale federale della Germania ha approvato gran parte della riforma elettorale avanzata dalla coalizione di governo

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Martedì 30 luglio la Corte costituzionale federale della Germania ha confermato la legittimità di una riforma elettorale che punta a ridurre il numero di parlamentari, annullando però una parte che avrebbe potuto costare la presenza in Aula a due partiti di opposizione. Alle ultime elezioni tenute nel 2021, alla Camera bassa del Parlamento, il Bundestag, sono stati eletti ben 736 deputati. Per questo, i partiti di tutti gli schieramenti concordano sul fatto che il Bundestag abbia ormai troppi membri: da anni però non si trova un accordo per una riforma.

Come si vota oggi in Germania

Lo scorso anno, i legislatori tedeschi hanno approvato un piano presentato dalla coalizione di governo tripartita che sostiene il cancelliere Olaf Scholz, attraverso il quale si limiterebbe il numero di parlamentari ad un massimo di 630, a partire dalle prossime elezioni, previste nel mese di settembre del 2025.

Tuttavia, l'opposizione conservatrice, assieme al più piccolo movimento di sinistra Die Linke, hanno accusato la coalizione di governo di aver proposto un impianto dalla dubbia legittimità costituzionale, con l'obiettivo di favorire le proprie formazioni politiche e per questo hanno adito la Corte federale.

Nelle elezioni tedesche, ogni elettore esprime due voti: uno per un candidato eletto direttamente, l'altro per una lista. Ciascuna delle 299 circoscrizioni elettorali del Paese elegge direttamente un rappresentante con voto a maggioranza semplice. Almeno altri 299 seggi sono assegnati a candidati presenti nelle liste dei partiti, con uno sbarramento pari al 5%.

Cosa prevede la riforma presentata dalla coalizione di governo

Secondo le vecchie regole, se un partito avesse conquistato più seggi con il voto diretto rispetto a quello per la lista, avrebbe mantenuto quei seggi, e ne sarebbero stati aggiunti altri per garantire la proporzionalità della ripartizione. Ora, poiché il voto diretto resta dominato dai partiti tradizionali, nonostante i cali nei consensi, il Bundestag ha spesso presentato molti più deputati rispetto ai 598 minimi previsti.

Col nuovo sistema, non ci sarebbe più alcuna aggiunta di seggi, il che significa che alcuni candidati potrebbero vincere, senza però ottenere un seggio: un'ipotesi che è stata convalidata dalla Corte costituzionale. Quest'ultima ha invece eliminato la norma che avrebbe cancellato l'ottenimento di una quota di scranni anche per i partiti che non abbiano superato lo sbarramento, nel caso in cui abbiano ottenuto almeno tre deputati eletti direttamente.

Si tratta di una decisione che ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla CSU, che governa solo in Baviera ed è in difficoltà rispetto alla soglia del 5% a livello nazionale. Così come Die Linke, che non ha raggiunto la quota nel 2021, ma ha eletto tre deputati in modo diretto.

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