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Francia, a sinistra ancora nessun accordo sul candidato premier: "No" di Mélenchon a Tubiana

Il leader dell'estrema sinistra Jean-Luc Melenchon parla in piazza della Republique durante una protesta contro il raduno nazionale di estrema destra
Il leader dell'estrema sinistra Jean-Luc Melenchon parla in piazza della Republique durante una protesta contro il raduno nazionale di estrema destra Diritti d'autore Louise Delmotte/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Sophia Khatsenkova
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

I socialisti mettono il veto su l'ex deputata Hughette Bello, La France Insoumise risponde etichettando come "non seria" la proposta dell'economista. Intanto, giovedì si apre la prima sessione pubblica dell'Assemblea nazionale francese

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La coalizione di sinistra Nuovo Fronte Popolare, che ha ottenuto il maggior numero di seggi alle elezioni legislative francesi, si accorderà finalmente sul nome del futuro Primo Ministro? L'alleanza composta dal partito di sinistra La France Insoumise, dai socialisti, dai verdi e dai comunisti si è accapigliata su chi dovesse guidare il futuro governo.

Lunedì pomeriggio, il partito La France Insoumise ha annunciato con un comunicato stampa la sospensione delle discussioni fino a nuovo ordine, accusando i socialisti di aver sabotato i negoziati. Sabato scorso, il Partito socialista ha posto il veto sulla candidatura dell'ex deputata Huguette Bello, che godeva di un sostegno schiacciante da parte dei comunisti e del partito La France Insoumise, facendo infuriare i due partiti.

Olivier Faure (centre) is the leader of the French Socialist Party. He is accused of blocking negotiations to name France's future Prime Minister
Olivier Faure (centre) is the leader of the French Socialist Party. He is accused of blocking negotiations to name France's future Prime MinisterAurelien Morissard/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.

Lunedì sera, il Partito socialista ha dichiarato di aver trovato un "candidato comune della società civile" per la posizione di premier, concordato con i verdi e i comunisti. La figura è quella dell'economista e specialista del clima Laurence Tubiana, un nome per il quale il partito ha chiesto a La France Insoumise di tornare al tavolo delle trattative. "Speriamo di riprendere le discussioni per un accordo a quattro il prima possibile", ha aggiunto il Partito socialista in un tweet.

Ma la proposta è stata respinta questa mattina come "non seria" dal braccio destro di Jean-Luc Mélenchon, Manuel Bompard. La candidatura di Tubiana farebbe "rientrare i macroniani dalla finestra". La replica dei socialisti non ha tardato ad arrivare, attraverso il segretario Olivier Faure: "Non vedo in base a cosa. Se ci sono tre formazioni politiche su quattro, cioè una maggioranza del Fronte Popolare, che accettano questa candidatura, la parola di una sola formazione non può imporsi agli altri". "Forse La France Insoumise preferisce stare all'opposizione", ha commentato il leader del Partito Comunista Fabien Roussel.

La prima sessione pubblica dell'Assemblea nazionale francese si apre questo giovedì e la coalizione di sinistra spera di presentare un candidato entro quella data. Secondo la Costituzione francese, il presidente ha il potere di nominare chiunque voglia come Primo Ministro. Pertanto, il presidente francese Emmanuel Macron non èobbligato a nominare qualcuno della coalizione più grande, attualmente il Nfp. Tuttavia, la logica istituzionale implica che il Primo Ministro nominato debba raccogliere abbastanza sostegno nell'Assemblea nazionale per evitare un voto di sfiducia, che porterebbe alla caduta del governo.

Finanze pubbliche: la Corte dei Conti lancia l'allarme

In questo clima politico teso, lunedì mattina la Corte dei Conti ha presentato il suo rapporto annuale sulle finanze pubbliche. Nel rapporto, l'organo di controllo del bilancio del Paese descrive una "situazione preoccupante" per le finanze pubbliche francesi a causa della pandemia da Covid-19 e dell'inflazione. La Corte dei Conti avverte che la situazione potrebbe peggiorare a causa dell'incertezza politica dopo le elezioni, una situazione senza precedenti nella storia moderna della Francia.

"È chiaro che c'è bisogno di un aggiustamento fiscale in Francia e in altri Paesi con un debito elevato", ha dichiarato lunedì il commissario europeo per l'Economia Paolo Gentiloni in vista di una riunione dei ministri delle Finanze dell'UE a Bruxelles. I ministri dovranno discutere per due giorni delle procedure per deficit eccessivo nei confronti di sette Paesi dell'Ue, tra cui la Francia. "Naturalmente siamo consapevoli delle difficoltà istituzionali" del Paese, ha sottolineato Paolo Gentiloni, pur giudicando "possibile" e "necessario" ridurre i deficit pubblici.

La Francia ha superato il limite di deficit pubblico fissato al 3% del prodotto interno lordo (Pil) nel 2023. In futuro, il Paese dovrà adottare misure correttive per rispettare le regole di bilancio dell'Unione Europea. Tuttavia, alcuni parlamentari della coalizione Nfp hanno annunciato che si rifiuteranno di attuare qualsiasi misura di austerità per rispettare le regole dell'Ue.

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