Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha partecipato alla conferenza sulla situazione nella Striscia di Gaza, dove ha ribadito la necessità di aumentare gli aiuti umanitari e di fermare l'aggressione israeliana. A margine dell'evento il leader socialista è stato ricevuto dal presidente dell'Anp
Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti alla Palestina da 16 milioni di euro. La dichiarazione è arrivata nel corso della conferenza internazionale sulla situazione a Gaza tenutasi martedì ad Amman, in Giordania.
"Call to Action: Urgent Humanitarian Response for Gaza", è stata promossa dal re giordano Abdallah, dal presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi e dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Si sta consumando una tragedia e ora "la situazione a Gaza è più grave che mai", ha dichiarato Sánchez. "Il nostro impegno per la Palestina continuerà e si intensificherà nel 2024", ha aggiunto, sottolineando la necessità di aumentare in modo significativo gli aiuti e l'assistenza umanitaria nella Striscia.
"Fermare la sofferenza a Gaza e costruire un futuro di pace in Medio Oriente è un imperativo morale" ha scritto il leader socialista in un post su X, dove ha chiesto alle due parti di approfittare dell'opportunità offerta dalla risoluzione dell'Onu. Il primo ministro ha inoltre ricordato che la Spagna "ha già triplicato il suo sostegno alla Palestina nel 2023, raggiungendo i 50 milioni di euro in aiuti umanitari e finanziamenti allo sviluppo".
L'incontro tra Sanchez e il presidente dell'Anp in Giordania
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas, anche lui presente alla conferenza, ha poi ricevuto Sanchez e lo ha ringraziato per le "posizioni coraggiose e di principio della Spagna nel riconoscere lo Stato di Palestina a sostegno del diritto internazionale e del diritto del popolo palestinese alla libertà e all'indipendenza".
Il riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Spagna contribuirà a proteggere la soluzione dei due Stati "che viene sistematicamente distrutta", ha dichiarato Abbas.
Nel corso del colloquio i due leader hanno discusso degli sforzi per fermare "l'aggressione israeliana contro il nostro popolo palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est, il ritiro dell'occupazione dall'intera Striscia di Gaza, e l'accelerazione dell'arrivo degli aiuti per evitare il pericolo di una vera carestia".