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Un esercito dell'Unione europea: mito o realtà?

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L'idea che l'Unione europea stia formando un esercito comune è sostenuta molto spesso dagli euroscettici per accusare Bruxelles di togliere sovranità agli Stati membri, ma anche dai più fervidi europeisti, che vogliono un'unione ancora più stretta. Ma è una realtà ancora ben lontana

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L'Unione europea sta formando un esercito europeo. Questa è un'affermazione che si sente sempre più spesso, soprattutto con l'avvicinarsi delle elezioni europee, e proviene sia dai critici dell'Ue sia dagli europeisti che vogliono un'unione sempre più stretta. 

Ma è vero? Per farla breve: no, non esiste e non è in procinto di esistere un esercito dell'Unione europea. 

Un esercito dell'Unione europea: più mito che realtà

L'idea che l'Unione europea abbia o stia creando un esercito paneuropeo che arruolerà i cittadini degli Stati membri è usata soprattutto per attaccare la leadership e la direzione generale del blocco. È tipicamente diffusa dai partiti di destra e dagli euroscettici sui social media per accusare Bruxelles di aver tolto sovranità agli Stati membri.

Uno dei migliori esempi è ciò che è successo durante il dibattito sulla Brexit nel Regno Unito, quando i sostenitori del “Leave” hanno alimentato il timore che i cittadini britannici venissero arruolati nell'esercito dell'Unione europea. 

L'idea che l'Unione europea istituisca un esercito ha qualche lontano fondamento, ma non è il caso ora. Dopo la Seconda guerra mondiale, negli anni Cinquanta, ci fu un tentativo di creare un esercito europeo, ma fallì. Attualmente L'Ue ha una politica di sicurezza e di difesa comune, insieme a un'agenzia di difesa, ma quest'ultima è ben lontana dall'essere un vero e proprio esercito.

Come spiega il professor Daniel Fiott, responsabile del programma Difesa e Statecraft del Centro per la sicurezza, la diplomazia e la strategia della Brussels school of governance, "ci sono i singoli Stati nazionali o Stati membri, nel caso dell'Ue, che si impegnano con un trattato a cooperare strettamente in materia di difesa". 

"Nella pratica, e abbiamo molti casi di questo tipo, questo significa che si può dispiegare forza all'estero, che si tratti di forza militare o anche, in alcuni casi, di esperti civili. Il principio rimane lo stesso: c'è un capo missione, ma la missione è normalmente composta da singoli Stati membri che collaborano tra loro", spiega Fiott.  

Una difesa europea attraverso la Nato

Naturalmente esistono anche altri partenariati e alleanze militari europee, uno su tutti la Nato. 

La maggior parte degli Stati membri dell'Alleanza atlantica sono anche membri dell'Unione europea, quindi, piuttosto che integrare le loro forze nell'ambito dei meccanismi europei, un ulteriore allineamento attraverso la Nato potrebbe essere la strada migliore per la difesa europea.

È quanto sostiene Sven Biscop, direttore del programma L'Europa nel mondo dell'Istituto reale Egmont per le relazioni internazionali. 

"Il mio parere è che dovremmo spostare la nostra attenzione su ciò che gli Stati membri ritengono più importante, ovvero la Nato. Quindi direi di cercare di allineare i contributi degli alleati europei all'Alleanza in modo che gli alleati europei abbiano un insieme completo di forze. Per ciò che loro manca si possono usare gli strumenti dell'Ue, per aiutare gli alleati europei della Nato a costruirlo: usare i fondi europei per la difesa per investire in modo che gli europei possano costruire le piattaforme di difesa che non hanno", dice Biscop.

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