La difesa comune europea è una priorità anche per gli euroscettici: sondaggio esclusivo di Euronews

Soldati dell'UE in esercitazione a Rota, Spagna, nel 2023
Soldati dell'UE in esercitazione a Rota, Spagna, nel 2023 Diritti d'autore European Union
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Di Jack Schickler
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Quasi la metà degli europei concorda sul fatto che l'Unione dovrebbe sviluppare una difesa comune. Tra i maggiori sostenitori Portoghesi, Polacchi e Finlandesi. Italia al terzultimo posto

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Più di un terzo degli elettori euroscettici ritiene che l'Unione europea debba dare priorità a una politica di difesa comune: è quanto emerge da un sondaggio esclusivo realizzato per Euronews.

Un'analisi Ipsos su 26mila elettori dell'Ue ha mostrato che quasi la metà è favorevole a condividere il potere militare, risultato che probabilmente sarà di conforto per la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha fatto della difesa un punto centrale della sua campagna di rielezione.

Il sondaggio, realizzato in 18 Paesi che rappresentano il 96 per cento della popolazione dell'Ue, ha mostrato che gli elettori sono più preoccupati per l'inflazione, la disuguaglianza e il fenomeno migratorio. Ma rafforzare la difesa resta comunque un obiettivo più popolare rispetto all'invio di aiuti all'Ucraina.

I Paesi europei stanno aumentando l'impegno militare

Molti Paesi europei stanno iniziando a rafforzare le forze armate dopo lo scoppio della  guerra in Ucraina e in previsione del possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. L'ex presidente non ha nascosto che, se rieletto, attuerebbe un disimpegno degli Stati Uniti dalla Nato, arrivando a sostenere che incoraggerebbe la Russia ad attaccare gli alleati europei che non contribuiscono con fondi sufficienti all'Alleanza atlantica.

Pur essendo più una superpotenza economica e normativa che militare, l'Ue sta cercando di rendere più efficiente l'approvvigionamento di armi. Il commissario per il mercato unico Thierry Breton ha persino ipotizzato un fondo per la difesa da cento miliardi di euro.

Paesi favorevoli e contrari alla difesa comune europea

Secondo il sondaggio esclusivo di Euronews, una difesa più forte dell'Ue è particolarmente apprezzata in Paesi come la Finlandia e la Polonia, forse perché geograficamente i vicini alla Russia.

Il sostegno è invece molto più basso in Ungheria, il cui governo ha ripetutamente bloccato le sanzioni alla Russia e il sostegno all'Ucraina, e in Austria, la cui costituzione tutela la neutralità. Al terzultimo posto c'è l'Italia, dove dal 2022 governa una coalizione sovranista.

Il sostegno è più alto tra gli elettori di età superiore ai 50 anni e nei partiti centristi che probabilmente sosterranno la candidatura della von der Leyen per un secondo mandato.

Ma è anche sorprendentemente forte tra coloro che normalmente diffidano dall'integrazione europea. Quasi la metà (45 per cento) degli elettori dei Conservatori e Riformisti Europei (Ecr), e più di un sostenitore su tre del gruppo sovranista Identità e Democrazia (Id) sono favorevoli a rafforzare le politiche militari.

Difesa comune: la promessa di von der Leyen se riconfermata

"La difesa comune dei confini e degli interessi europei è una delle poche cose per cui l'Unione europea serve", ha detto l'europarlamentare Nicola Procaccini, di Ecr, durante un dibattito di febbraio. Ma le promesse di von der Leyen di condividere a livello europeo la spesa per la difesa potrebbero incontrare ostacoli, dato che gli eserciti dipendono dagli Stati nazionali.

L'Europa che diventa una superpotenza della difesa è un "attacco diretto alla sovranità delle nostre nazioni", ha affermato Jean-Paul Garraud, di Id, durante lo stesso dibattito, aggiungendo: "I soldati non sono pronti a morire per l'Europa".

Uno scetticismo condiviso dagli elettori più a sinistra, il cui manifesto per il 2024, per un'alleanza che comprende numerosi partiti comunisti e la tedesca Die Linke, si impegna a ridurre le spese militari e a liberare l'Europa dalle armi nucleari.

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