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Ue, Borrell: "Medio Oriente inghiottito dalle fiamme se il conflitto di Gaza non verrà risolto"

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EU/ Diritti d'autore MARIO CRUZ
Diritti d'autore MARIO CRUZ
Di Euronews Digital
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Il Medio Oriente potrebbe vedere una violenta estensione del conflitto a meno che non si trovi una soluzione pacifica alla guerra a Gaza, ha avvertito il massimo diplomatico dell'Ue

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Intervenendo ad un seminario diplomatico a Lisbona, organizzato dal ministero degli Esteri lusitano, Josep Borrell ha affermato che "semi dell'odio vengono instillati".

"Se questa tragedia non finirà presto, temo che tutto il Medio Oriente si vedrà avvolto dalle fiamme", ha aggiunto.

Il suo duro avvertimento arriva il giorno dopo che Saleh al-Arouri, un alto funzionario di Hamas e secondo in comando dell'organizzazione, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano nella capitale libanese Beirut.

Israele non ha rivendicato la responsabilità dell'assassinio, ma un consigliere del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che chiunque fosse responsabile aveva eseguito un "attacco chirurgico contro la leadership di Hamas".

L’assassinio di al-Arouri, uno dei fondatori dell’ala militare di Hamas, sul suolo libanese rappresenta una significativa minaccia di escalation regionale che potrebbe attirare il gruppo militante libanese Hezbollah, alleato di Hamas sostenuto da Teheran.

Le tensioni crescenti nel Mar Rosso alimentano anche i timori di un’escalation regionale: una serie di attacchi contro navi commerciali da parte del gruppo ribelle Houthi, sostenuto dall’Iran, che controlla una parte dello Yemen, ha spinto gli Stati Uniti a schierare una missione navale nella regione.

Lunedì scorso, la Marina americana aveva ucciso dieci militanti Houthi mentre tentavano di sabotare una nave battente bandiera danese. 

L’Iran ha risposto spostando una nave da guerra nel Mar Rosso, aumentando i timori di un’ulteriore escalation.

"Nessuna posizione unanime indebolisce l'Ue"

Durante il discorso odierno, Borrell ha anche lamentato che l'Unione europea non è riuscita a raggiungere un accordo unanime sulla richiesta di un cessate-il-fuoco umanitario a Gaza. 

Si prevede che più di 20.000 persone abbiano perso la vita nel conflitto scoppiato in seguito all'attacco mortale di Hamas contro Israele il 7 ottobre.

"Non siamo riusciti a raggiungere una posizione unanime in seno al Consiglio europeo per un cessate-il-fuoco - ha spiegato Borrell - al contrario, ci siamo limitati a un accordo scarno, chiedendo pause umanitarie e aumento degli aiuti per le vittime: non esiste una soluzione o una posizione unanime e questo ci indebolisce".

Una risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite votata a dicembre per un cessate-il-fuoco umanitario a Gaza ha ottenuto il sostegno della maggioranza dei 27 Stati membri dell'Unione. 

Austria e Repubblica Ceca, entrambi fedeli alleati di Israele, sono stati gli unici Paesi ad aver votato contro la risoluzione e hanno costantemente espresso il timore che una richiesta congiunta dell’Ue per un cessate-il-fuoco possa compromettere gli sforzi israeliani per sradicare Hamas.

La persistenza della guerra ha visto i Paesi gravitare verso richieste di ulteriore moderazione, mentre altre Nazioni (tra cui Belgio, Spagna e Irlanda) sono state sostenitrici esplicite del cessate-il-fuoco a Gaza sin dalle prime fasi del conflitto.

Borrell ha precedentemente suggerito che una serie di pause permanenti nelle ostilità dovrebbero “evolversi” in un cessate-il-fuoco permanente a Gaza.

Confrontando la ferma posizione del blocco europeo e il solido sostegno a Kiev in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, Borrell ha avvertito che l’accusa di ambivalenza da parte dell’Europa sta “prendendo forma”.

"La posizione europea chiara e ferma sulla guerra in Ucraina non è condivisa da molti Paesi nel mondo, che ci accusano subito di avere principi geometricamente non allineati, quelli che chiamano doppi standard - ha affermato - penso che, se non chiudiamo gli occhi e le orecchie, sarà difficile non affrontare questa contraddizione.

Borrell ha anche affermato che il fatto che i Paesi dell’Ue debbano costantemente chiedere a Israele di rispettare il diritto internazionale umanitario nel suo attacco alla Striscia di Gaza suggerisce che non sta agendo entro i limiti di legge.

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