L'UE rischia di essere "utilizzata come arma" da altri Paesi, se non conclude più accordi commerciali per la fornitura di materie prime critiche, ha dichiarato il commissario europeo al Mercato interno Thierry Breton.
"È giusto dire che abbiamo perso. Abbiamo perso il nostro vantaggio competitivo nell'estrazione e nella lavorazione", ha dichiarato Breton durante il vertice dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, tenutosi a Parigi.
"Questo perché abbiamo meno riserve rispetto ad altre regioni, complessità amministrativa, costi energetici, ma anche perché per troppo tempo abbiamo pensato che decarbonizzare significasse delocalizzare fuori dall'Ue, e questo era sbagliato", ha aggiunto.
Obiettivo: materie prime
L'UE dipende fortemente dai Paesi terzi per la fornitura di minerali necessari alla produzione di tecnologie critiche come le batterie per i veicoli elettrici e i semiconduttori, con la Cina che domina il mercato globale dei minerali critici.
Anche l'ottenimento dei permessi di approvazione per i progetti minerari e gli impianti di lavorazione richiede tempi lunghi nell'Unione.
La legge europea sulle materie prime critiche (Critical Raw Materials Act), adottata a marzo, mira a incrementare la produzione nazionale e a diversificare i partner commerciali per ridurre la dipendenza dalla Cina. L'obiettivo è la lavorazione all'interno dell'Ue di almeno il 40% del consumo annuale di materie prime entro il 2030. Attualmente l'Unione dipende dalla Cina per l'80% delle forniture di litio e per il 100% di quelle di terre rare pesanti, mentre Pechino ha recentemente limitato le esportazioni in Europa di due metalli critici, il gallio e il germanio.
Accordi in vista
L'avvertimento è giunto mentre il ministro australiano delle Risorse Madeline King è in tournée in Europa per promuovere il suo governo come partner commerciale affidabile. Di recente, ha firmato un accordo di cooperazione per la fornitura di materiali critici con il ministro francese per la transizione energetica Agnès Pannier-Runacher.
All'inizio della settimana, King ha avvertito che l'Ue rischia di "perdere il treno" per quanto riguarda la fornitura delle materie prime necessarie per elettrificare la sua economia, se non si muove con la stessa rapidità dei suoi concorrenti.
Breton ha confermato che gli accordi con la Repubblica Democratica del Congo e l'Australia dovrebbero essere conclusi "nei prossimi mesi". Intese simili sono già state raggiunte con Canada, Namibia, Argentina e Cile.
Breton ha inoltre sottolineato che gli accordi dovrebbero essere "reciprocamente vantaggiosi", con il timore che l'Ue possa incentivare l'aumento dell'estrazione mineraria senza considerare l'impatto sulle comunità locali.
Il programma di investimenti Global Gateway, del valore di 300 miliardi di euro, sarà utilizzato per incentivare i progetti sulle materie prime nei Paesi partner, ha dichiarato Breton.