L'inferno dei richiedenti asilo a Bruxelles

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Di Christopher Pitchers
Una veduta della tendopoli allestita lungo il canale di Bruxelles, nella parte settentrionale della città
Una veduta della tendopoli allestita lungo il canale di Bruxelles, nella parte settentrionale della città   -  Diritti d'autore  olivier matthys/Copyright 2023 The AP. All rights reserved

A pochi chilometri dai palazzi delle istituzioni europee, a Bruxelles esiste un mondo parallelo: anch'esso è abitato soprattutto da stranieri, ma con condizioni di vita estremamente differenti. Circa 250 richiedenti asilo hanno allestito un campo di fortuna lungo il canale della capitale belga sfidando il freddo gelido del suo inverno, mentre aspettano di inoltrare la propria domanda alle autorità competenti.

Freddo, fame e una lunga attesa

Le persone migranti qui accalcate vorrebbero presentare la loro richiesta di asilo, ma l'intero sistema è al collasso. Chi accede alla presentazione della domanda avrebbe infatti teoricamente diritto a una sistemazione in un centro di accoglienza mentre ne attende l'esito. 

Ma l'agenzia governativa responsabile afferma che non ci sono più alloggi disponibili e così le persone sono costrette da mesi a vivere per strada. Tra loro c'è Mohammed, un 30enne somalo che ha attraversato in barca il Mediterraneo per arrivare in Europa. La sua Odissea non è ancora finita.

"È molto difficile perché non ho niente. Non ho una casa. Non ho denaro. Non ho lavoro. I soldi sono davvero importanti: sarebbe meglio lavorare, ma come posso andare a lavorare se non ho una casa dove dormire? Anche gli aiuti sociali servono a poco quando sei senzatetto. Non posso lavorare, questo è il mio grosso problema ".

Per l'associazione Medici Senza Frontiere, che qui ha allestito una dozzina di servizi igienici mobili e un lavandino con acqua potabile, il problema non è solo la mancanza di alloggi adeguati. Ma il fatto che migliorare le condizioni delle persone migranti che vorrebbero chiedere asilo non porta voti. Lo spiega uno dei coordinatori medici, Jean-Paul Mangion.

“Attualmente non c'è la volontà politica di trovare una soluzione a questo problema. Non è un problema semplice da risolvere perché anche se si creassero nuovi posti, verrebbero presto riempiti dalle nuove persone in arrivo", dice a Euronews.

"Ci sono degli ingolfamenti nel sistema di asilo che devono essere risolti. Ma in questo momento c'è una soluzione molto semplice e cioè chiedere ai diversi comuni del Belgio di prendere un certo numero di richiedenti asilo e sostanzialmente distribuire le 3mila persone che attualmente stanno aspettando un alloggio nei diversi comuni del Belgio."

L'ufficio della segretaria di Stato per l'Asilo e le Migrazioni, Nicole de Moor, ha risposto con una nota a Euronews che c'è la volontà di risolvere il problema.

Il personale di Medici senza frontiere, comunque, si aspetta una soluzione in tempi brevi. E con l'arrivo della primavera, potrebbe aumentare anche l'afflusso di stranieri in cerca di protezione, rendendo ancor più complicata una situazione già al limite dell'umana sopportazione.