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Senza casa, lavoro, sussidi: la difficile integrazione dei rifugiati ucraini in Spagna

Una manifestazione per l'Ucraina a Pamplona
Una manifestazione per l'Ucraina a Pamplona Diritti d'autore  Alvaro Barrientos/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Alvaro Barrientos/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Di Jaime Velázquez
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Solo in 15 % ha trovato un lavoro nel Paese iberico, molti non sono registrati ad alcun indirizzo e già in 22mila sono tornati in patria

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Inna è arrivata in Spagna con la figlia in fuga dalla guerra in Ucraina. Dopo aver trascorso alcuni mesi in un centro di accoglienza, ora vive con una famiglia spagnola. Come gli altri connazionali, è profondamente grata per l'aiuto ricevuto dal governo, dalle ONG e dalla società spagnola nel suo complesso, anche se, a un anno dall'invasione russa dell'Ucraina, molti rifugiati non sono ancora riusciti a integrarsi bene in Spagna. "Il primo ostacolo è ovviamente la lingua - dice Inna Usenko -  Non si trova lavoro senza conoscere la lingua. Per questo sto imparando lo spagnolo. E poi c'è il problema della convalida del diploma".

Su 160mila rifugiati sotto protezione, 60mila non hanno ancora un indirizzo

Solo 14.000 rifugiati, circa il 15%, hanno trovato lavoro in Spagna, rispetto a una media del 40% in Europa. Molti di loro, come Kseniia, sopravvivono grazie ai propri risparmi o all'aiuto disinteressato di famiglie e Ong. 160.000 ucraini hanno ottenuto la protezione temporanea, ma 60.000 di loro non sono ancora registrati a un indirizzo spagnolo: circa 20.000 vivono ancora in appartamenti e centri di accoglienza.

"Ci sono molti ucraini sfollati che non hanno una casa, che vivono con i loro parenti o amici", dice Yuriy Chopyk, presidente della comunità ucraina in Spagna. Migliaia di persone sono state costrette a tornare in Ucraina o a trasferirsi in altri Paesi che offrono maggiori opportunità di lavoro e aiuti finanziari diretti sia ai rifugiati che alle famiglie ospitanti.

Oksana Demyanovych, dell'associazione culturale Ucrania-Euskadi crede che circa la metà di coloro che sono arrivati in Spagna rimarranno, gli altri se ne andranno. "Ma naturalmente potrebbero esserci nuovi arrivi", dice. 

Le associazioni chiedono aiuti finanziari diretti per gli sfollati

Le associazioni ucraine e spagnole hanno chiesto un aiuto finanziario diretto per gli sfollati della guerra. Il governo spagnolo ha promesso un sussidio mensile di 400 euro per loro, che comincia ad arrivare solo ora,  un anno dopo.

Mentre il cremlino intensifica l'offensiva sull'Ucraina l'Europa dovrà ancora una volta prepararsi a un altro possibile esodo ucraino con decine di migliaia di sfollati.

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