Per gli scienziati si tratta di un rallentamento temporaneo e avvertono: entro dieci anni il ghiaccio marino si scioglierà più in fretta
Secondo un recente studio negli ultimi 20 anni il ghiaccio marino artico si è sciolto a un ritmo più lento, nonostante il riscaldamento globale causato dall'uomo.
Dall'inizio degli anni '70 l'estensione del ghiaccio marino nel periodo di fine estate si è dimezzata. Il riscaldamento globale è responsabile fino a due terzi di questo scioglimento, mentre il restante terzo è dovuto alle fluttuazioni naturali del clima.
Con un riscaldamento dell' Artico quasi quattro volte superiore alla media globale, dagli anni '80 sono andati persi più di 10.000 chilometri cubi di ghiaccio marino, una quantità che riempirebbe quattro miliardi di piscine olimpioniche.
Nel settembre 2012, l'estensione del ghiaccio marino artico si è ridotta al minimo di sempre, appena 3,41 milioni di chilometri quadrati. Questo ha portato alle prime speculazioni sulla possibilità di vedere presto l'Artico "senza ghiaccio" in estate.
Lo scioglimento dell'Artico rallenta (per ora)
Una nuova ricerca mostra però che il ritmo dello scioglimento di ghiaccio marino artico è rallentato notevolmente dalla fine degli anni 2000.
Gli scienziati sostengono che si tratta di un rallentamento temporaneo che potrebbe continuare per altri cinque o dieci anni. Quando finirà è probabile che sarà seguito da uno scioglimento del ghiaccio marino più rapido della media.
Il dottor Mark England, che ha condotto lo studio all'Università di Exeter nel Regno Unito, afferma che il rallentamento può sembrare "sorprendente", visto il cambiamento climatico.
"Questo però è coerente con le simulazioni generate dai modelli climatici, ed è probabilmente dovuto alle variazioni climatiche naturali che si combinano ai cambiamenti causati dall'uomo sul lungo termine", ha spiegato England.
"Si tratta solo di una "tregua temporanea" e presto lo scioglimento sarà più rapido" ha concluso.
Lo studio dell'Università di Exeter
Lo studio, pubblicato questo mese sulla rivista Geophysical Research Letters dai ricercatori dell'Università di Exeter, ha esaminato l'estensione del ghiaccio marino artico attraverso i dati raccolti da misurazioni satellitari dal 1979 a oggi.
Concentrandosi sul mese di settembre, quando l'estensione del ghiaccio marino artico è al minimo dell'anno, i ricercatori hanno scoperto che tra il 2005 e il 2024 il ghiaccio è diminuito di 0,35 milioni di chilometri quadrati nel primo decennio e di 0,29 milioni di chilometri quadrati nel secondo.
Si è visto così che il tasso di perdita di ghiaccio marino negli ultimi 20 anni è stato il più lento dal 1979. Si tratta di un rallentamento del 55-63%. È una "pausa" dello scioglimento del ghiaccio marino.
Il ghiaccio marino artico è ancora molto più basso rispetto agli anni '80 e il declino è complessivamente rallentato", ha affermato la dottoressa Gaëlle Veyssière, fisica e ricercatrice del ghiaccio marino e della neve presso il British Antarctic Survey, che non ha partecipato allo studio.
"Questa pausa non deve essere confusa con un segno di ripresa. Non indica che il ghiaccio marino artico stia migliorando o che stiamo assistendo a un'inversione delle tendenze climatiche".
Lo scioglimento dell'Artico continuerà a rallentare?
Secondo i ricercatori, il rallentamento dello scioglimento dei ghiacci marini ha il 50 per cento di possibilità di durare per altri cinque anni e il 25 per cento di continuare per un decennio. Ma non durerà per sempre.
I modelli climatici indicano che quando il rallentamento finirà, la perdita di ghiaccio artico potrebbe essere di molto più rapida.
Secondo lo studio dovremmo aspettarci che periodi come questo si verifichino più frequentemente a causa delle variazioni naturali del clima. Senza il riscaldamento causato dall'uomo, il ghiaccio marino sarebbe probabilmente aumentato in questo periodo.
Per spiegare il fenomeno, il dottor England ha citato lo scienziato del clima Ed Hawkins, affermando che il rallentamento è come "palla che rimbalza su una collina, dove la collina è il cambiamento climatico. La palla continua a scendere dalla collina, ma quando incontra un ostacolo, può temporaneamente volare verso l'alto o di lato e non sembra affatto che stia viaggiando verso il basso", ha detto England.
Anche se la traiettoria non è sempre regolare, a un certo punto la palla raggiungerà comunque il fondo della collina. E il ghiaccio si scioglierà.