I prezzi del gas in Europa stanno crollando nonostante il clima freddo e gli stoccaggi inferiori alla media, mentre i flussi di Gnl statunitensi inondano il mercato. Lo spread Ttf-Henry Hub, la differenza di prezzo tra il gas naturale europeo e quello statunitense, si è ridotto notevolmente
I prezzi del gas naturale in Europa sono scesi bruscamente negli ultimi giorni, con il parametro di riferimento olandese Title Transfer Facility (Ttf) che martedì è sceso sotto i 28 euro per megawattora, un livello che non si vedeva dall'aprile 2024.
Questo nonostante l'inizio relativamente precoce e freddo dell'inverno in gran parte dell'Europa continentale.
Da gennaio, i prezzi del gas in Europa sono scesi di oltre il 45% e di oltre il 90% rispetto ai massimi storici raggiunti durante la crisi energetica del 2022.
A prima vista, questo calo sembra controintuitivo, dato che le temperature si abbassano e i livelli di stoccaggio del gas rimangono relativamente bassi. Al 30 novembre, le scorte europee erano piene al 75%, circa il 10% in meno rispetto alla media quinquennale.
In Germania, il più grande mercato europeo del gas, i livelli di stoccaggio sono ancora più bassi, appena il 67%, più del 20% al di sotto della norma stagionale.
Il gas statunitense ridisegna il mercato europeo
Il principale motore del calo dei prezzi si trova al di là dell'Atlantico.
Gli Stati Uniti hanno incrementato le esportazioni di gas naturale liquefatto (Gnl) verso l'Europa, compensando la riduzione delle forniture russe e ridisegnando l'equilibrio energetico globale.
Secondo i dati di Kpler, i carichi statunitensi hanno rappresentato circa il 56% delle importazioni di Gnl in Europa quest'anno.
Con la domanda asiatica relativamente debole e la forte capacità di esportazione degli Stati Uniti, l'Europa è diventata la destinazione principale del Gnl americano.
Questo consistente afflusso sta esercitando una pressione al ribasso sul Ttf, riducendo lo spread - o il differenziale di prezzo - tra i prezzi del gas naturale europei e statunitensi.
Lo spread Ttf-Henry Hub si riduce drasticamente
Storicamente, il gas statunitense - prezzato all'impianto Henry Hub - viene scambiato a sconto rispetto al Ttf europeo a causa dell'abbondante produzione interna del Nord America.
Tuttavia, questo spread si è ridotto drasticamente nel 2025, passando da circa 12 dollari per milione di unità termiche britanniche (MMBtu) all'inizio dell'anno a soli 4,8 dollari, il valore più basso dal maggio 2021.
Attualmente, il gas Ttf viene scambiato a poco meno di 10 dollari/MMBtu, solo il doppio del prezzo del gas Henry Hub, che questa settimana è stato in media di 5,045 dollari.
A titolo di confronto, durante la crisi energetica del 2022, i prezzi del Ttf sono saliti a 350 euro/MWh (circa 100 dollari/MMBtu), mentre l'Henry Hub era vicino ai 10 dollari, creando uno spread transatlantico record di quasi 90 dollari/MMBtu.
La riduzione del divario dei prezzi riflette un più ampio riallineamento dei flussi energetici globali.
Il Gnl statunitense è diventato la valvola di sicurezza dell'Europa, attenuando i timori di scarsità e riportando un senso di normalità sui mercati.
Più Gnl gli Stati Uniti possono esportare, più possono alleviare la pressione sui prezzi in Europa.
Previsioni a lungo termine sul gas naturale
In prospettiva, gli analisti di Goldman Sachs prevedono che questa tendenza al riequilibrio continuerà per tutto il decennio.
Samantha Dart, responsabile della ricerca sulle materie prime della banca, si aspetta che l'aumento dell'offerta globale - in particolare dagli Stati Uniti - aumenti i livelli di stoccaggio europei e spinga gradualmente il Ttf e i prezzi verso il basso, prevedendo un Ttf di 29 €/MWh nel 2026 e di 20 €/MWh nel 2027.
Entro il 2028-2029, la congestione degli stoccaggi nell'Europa nord-occidentale potrebbe far scendere il Ttf fino a 12 €/MWh, chiudendo l'arbitraggio delle esportazioni di Gnl dagli Stati Uniti e costringendo a cancellare i carichi americani.
Ciò farebbe a sua volta crollare i prezzi statunitensi, con Henry Hub che potrebbe scendere a 2,70 $/MMBtu.
Dopo il 2030, tuttavia, Goldman intravede il potenziale per una rinnovata rigidità del Gnl, guidata dalle politiche di decarbonizzazione della Cina e dall'aumento degli investimenti infrastrutturali asiatici. Questo cambiamento potrebbe ripristinare l'arbitraggio transatlantico, riportando l'Henry Hub sopra i 4 dollari e il Ttf sopra i 30 euro/MWh a partire dal 2033.