La maggior parte della plastica nei nostri oceani proviene dai fiumi, quindi è fondamentale affrontare il problema dell'inquinamento a monte. Ma come si fa a farlo in fiumi che scorrono attraverso diversi paesi, come il Danubio e il Tibisco?
Sentiamo spesso dire che siamo in una gara ecologica contro il tempo per salvare il pianeta. In Ungheria, un gruppo di volontari ha preso a cuore la cosa. Più volte all’anno si riuniscono per la Plastic Cup (PET Kupa), una competizione in cui le squadre si affrontano per raccogliere più spazzatura possibile.
Il project manager della PET Kupa, Gergely Hankó spiega: “Il nome deriva dall'American Cup, la famosa regata nautica. Pensavamo che la ludicizzazione sarebbe stata utile per gli adulti. Abbiamo molti volontari. Sono davvero, davvero fantastici. Abbiamo aziende, ONG e i politici. Tutti formano una squadra."
Problema transfrontaliero
L'ultimo incontro Plastic Cup si è tenuto in Ungheria sul lago e sul fiume Tibisco, il più lungo affluente del Danubio. Ciò che accade a monte può avere un impatto enorme più a valle.
"[La plastica] arriva dai paesi a monte, principalmente Ucraina e Romania e alcune parti della Slovacchia, ma non stiamo accusando nessuno. Ci vuole cooperazione per risolvere il problema, ecco perché in Transcarpazia stiamo lavorando per migliorare il sistema di gestione dei rifiuti."
Oltre a enormi quantità di plastica, ad esempio bottiglie, i volontari pescano spesso lattine, pneumatici, batterie e talvolta persino frigoriferi e televisori.
Circa 150 volontari si sono uniti all'ultima pulizia e uno dei partecipanti ha affermato: "È sempre divertente, ci facciamo degli amici mentre facciamo del bene."
Quasi la metà delle acque superficiali della Terra si trova in bacini fluviali condivisi da almeno due paesi, che supportano circa il 40% della popolazione mondiale e rappresentano il 60% del flusso fluviale globale. Nell'UE, Bruxelles ha implementato norme come la Direttiva quadro sulle acque e la Direttiva alluvioni per garantire una gestione sostenibile delle risorse condivise.
Evidenziando l'impatto più ampio dell'iniziativa Plastic Cup, Gergely afferma: "C'è molto inquinamento nei fiumi di tutto il mondo. Il Danubio trasporta 1.500 tonnellate di plastica, il Tibisco circa 250 e noi possiamo fermare 100 tonnellate all'anno."
Danube Day
La pulizia di quest'anno sul fiume Tibisco ha coinciso anche con il Danube Day, un evento annuale che si tiene in diversi paesi europei per celebrare la firma della Convenzione per la protezione del fiume Danubio.
Al Museo dell'Acqua ungherese di Esztergom, si è svolto uno speciale workshop per insegnare ai bambini l'importanza ecologica del Danubio.
È stata anche l'occasione per scoprire da coloro che gestiscono i corsi d'acqua del paese cosa si sta facendo per affrontare il problema dell'inquinamento da plastica.
Ammettendo che la situazione è complessa, Örs Antal della Direzione generale ungherese per la gestione delle risorse idriche ha dichiarato: "Quello che possiamo fare concretamente è raccogliere e rimuovere i rifiuti di plastica da fiumi come il Tibisco e i suoi affluenti, e abbiamo anche un sistema di monitoraggio dell'inquinamento. La situazione è migliorata molto, il che è un'ottima notizia, ma un passo verso una soluzione duratura sarebbe poter rafforzare la cooperazione e la partnership internazionali."
Gergely concorda su questo punto e afferma che sarà necessaria una maggiore cooperazione tra i paesi che condividono le acque superficiali.
"Abbiamo bisogno della cooperazione di investitori, aziende, ONG e politici, tutti uniti per ripulire il bacino del Tibisco e del Danubio.”
Riassumendo, dice che un'altra priorità chiave per affrontare il rompicapo dell'inquinamento da plastica sarà la prevenzione.
"Ogni paese deve sviluppare il proprio sistema di responsabilità estesa del produttore. Inoltre serve un sistema di deposito cauzionale. Poi bisogna confrontarsi con i produttori, lavorare sul design sostenibile per ridurre al minimo gli imballaggi che devono essere monomateriali. In pratica tutti devono ridurre al minimo l'uso di materiale e gli sprechi generati. Non è fisica quantistica, ma semplice logica nella legislazione per poi poter agire."
Un uso più intelligente dell’acqua
Euronews e la Commissione europea collaborano per promuovere la campagna Water Wise dell'Unione Europea, #WaterWiseEU. La nostra serie Water Matters e la campagna dell'UE mirano a sensibilizzare l'opinione pubblica sul crescente stress dei sistemi idrici europei e sulla necessità di una gestione sostenibile dell'acqua. Water Matters approfondirà diverse questioni legate all'acqua, sottolineando l'importanza di proteggere la natura e gli ecosistemi che sono parte integrante del suo ciclo. Attraverso contenuti appassionanti, Euronews e la Commissione europea sperano di poter ispirare singoli individui e comunità a diventare #WaterWiseEU.
 
             
             
             
             
             
             
             
   
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                     
                    