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"L'amica geniale" è il miglior libro del XXI secolo?

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Di Alice Carnevali
Pubblicato il
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il romanzo di Elena Ferrante ha raggiunto la vetta di numerose classifiche di vendita. Se i segreti del suo successo sembrano chiari, l'identità dell'autrice rimane avvolta nel mistero

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Elena Ferrante è una delle autrici più acclamate al mondo. Le interviste con la scrittrice, però, sono quasi impossibili da trovare, visto che mantiene un profilo basso per mantenere segreta la sua identità. A tutt'oggi i lettori non sanno chi sia veramente Ferrante. Quello che sanno, però, è che sta facendo la storia.

"In un ambito in cui il narcisismo è presente in modo prepotente, Elena Ferrante ha deciso di cancellare il suo ego", dice a Euronews Enrica Ferrara, scrittrice e studiosa di letteratura italiana al Trinity College di Dublino.

All'inizio di questo mese il New York Times Book Review ha inserito il libro "L'amica geniale" al primo posto nella lista dei 100 migliori libri del XXI secolo, sulla base di un sondaggio tra autori, intellettuali e critici. Una classifica che ha trovato riscontro anche nei giudizi dei lettori del New York Times, che hanno collocato il romanzo all'ottavo posto nella classifica dei loro 100 libri preferiti.

Dalla sua pubblicazione il primo volume della serie di quattro libri ambientati a Napoli ha venduto più di 10 milioni di copie in 40 paesi e ha ispirato una serie televisiva di successo. L'amicizia tra Elena Greco (Lenù) e Raffaella Cerullo (Lila), due bambine intelligenti e coraggiose di un quartiere popolare degli anni Cinquanta, ha conquistato i lettori di tutto il mondo, scatenando la cosiddetta "Ferrante Fever".

Ma cosa rende questo romanzo italiano così speciale? Come ha fatto una storia così profondamente radicata nella storia, nella politica e nella società italiana a conquistare i lettori di tutto il mondo? Per rispondere a queste domande Euronews ha parlato con Enrica Ferrara e vari appassionati di letteratura in tutto il mondo.**

Il potere dell'amicizia femminile

"L'amica geniale" parla dell'amicizia femminile e del rapporto madre-figlia in un modo che nessun altro scrittore ha mai fatto prima. È questo che rende la storia rilevante a livello globale", dice Ferrara.

"Nessuno ci capiva, solo noi due - pensavo - ci capivamo", scrive Lenù, la protagonista de "L'amica geniale", a proposito del suo rapporto con Lila, la sua migliore amica che eccelle a scuola. L'amicizia tra le due ragazze è la vera protagonista della storia e sembra essere uno degli elementi chiave del successo della Ferrante.

Nessuno ha parlato di amicizia come
Elena Ferrante.
Enrica Ferrara
Scrittrice e studiosa

Ferrara ritiene che ciò che risuona con le donne sia il "tipo di scrittura viscerale" di Ferrante, che ritrae onestamente la natura complessa delle relazioni. "L'amica geniale" è un romanzo in cui non c'è spazio per l'idealizzazione. Pagina dopo pagina, l'autrice svela il mix di competizione, profonda ammirazione, vergogna e invidia che lega Lina e Lenù fin dal loro incontro alle elementari, rendendo facile per le donne identificarsi con i personaggi.

Maya, una lettrice che vive a Londra, è d'accordo. "Il modo in cui la Ferrante scrive dell'amicizia femminile è unico, non ho mai letto un altro libro del genere in vita mia", dice a Euronews.

Il trailer della prima stagione della serie tv tratta dal romanzo "L'amica geniale"

Dare spazio alle vulnerabilità

Ferrante però non si è assicurata il primo posto nella classifica del New York Times solo grazie al suo seguito femminile. Secondo Ferrara alcune persone che non si identificano come donne sono ugualmente interessate a scoprire la prospettiva femminile: "Non tutti gli uomini sono sciovinisti e sessisti".

Secondo Ferrara alcuni uomini potrebbero essere attratti dalla vulnerabilità di alcuni personaggi maschili: "Gli uomini sono intrappolati in una gabbia patriarcale, così come lo sono le donne. Nel mondo di Ferrante alcuni personaggi, come la potente Solara, sono la reincarnazione dell'uomo bianco, etero e ricco. Al contrario, altri come Antonio Cappuccio, il primo fidanzato di Lenù, sono anime gentili, indifese ed esposte a questa dinamica di potere".

"Ferrante descrive un mondo omofobico dominato dalla violenza in cui anche gli uomini sono a disagio, ed è questo che rende il libro attraente per i lettori maschi", dice Ferrara.

Disuguaglianze economiche

Oltre a permettere agli uomini di entrare in contatto con le loro vulnerabilità, Frederic, un lettore belga proprietario di una libreria nel cuore di Bruxelles, ritiene che l'ingrediente chiave che rende "L'amica geniale" così universale sia il suo ritratto sociale ed economico del mondo.

"È per i belgi, i francesi, i tedeschi, coloro che non sono né ricchi né potenti: parla a loro", dice Frederic. In effetti il tema delle disuguaglianze economiche, dell'ingiustizia sociale e della corruzione non sono solo il contesto della storia, ma la definiscono dall'inizio alla fine.

Nel romanzo sia Lila che Lenù sono studentesse diligenti, ma poiché la famiglia della prima è più aperta alla possibilità che la figlia studi, le due ragazze finiscono per condurre vite nettamente diverse. Asia, insegnante italiana di pianoforte, spiega questo concetto con grande chiarezza: "La storia di Lila e Lenù dimostra che il contesto sociale e le radici delle persone prevalgono sul loro temperamento naturale".

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Napoli, la città di tutti

Un altro aspetto avvincente de "L'amica geniale" è Napoli, la città in cui si svolge la storia.* "Napoli è come un mondo imploso - dice Ferrara -. È tutto confinato in un quartiere, un microcosmo che acquista rilevanza globale".

Napoli non stuzzica solo la curiosità dei lettori italiani. Maya, ad esempio, è cresciuta a Londra ma ha origini brasiliane: "Non conoscevo il contesto geografico e storico del libro, ma mi sono sentita in sintonia con esso. La presenza di parole italiane non tradotte e i soprannomi per le persone danno l'idea di una comunità, una famiglia come tutte le altre", sottolinea Maya.

Per preservare la magia dell'ambientazione Ferrante ha potuto contare sul supporto dei traduttori che hanno lavorato al libro, traducendo parole napoletane, espressioni e nomi di personaggi, ma mantenendo l'essenza della storia.

Una vista del Vesuvio da Napoli
Una vista del Vesuvio da NapoliAnonymous/AP

Identità senza confini

"Voleva dire qualcosa di diverso: voleva sparire; voleva che ogni sua cellula sparisse, che non si trovasse mai nulla di lei", scrive Lenù, descrivendo il bisogno di Lila di sparire.

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Ferrante ha lo stesso nome di uno dei suoi personaggi - Lenù è il diminutivo di Elena - ed è legata all'altra protagonista, Lila, dal suo desiderio di non apparire. Elena Ferrante è infatti uno pseudonimo: nessuno conosce la sua vera identità, la sua storia e nemmeno il suo sesso. Elena Ferrante "è un contenitore vuoto in cui tutti possiamo identificarci", aggiunge Ferrara.

In effetti il fatto di non sapere chi sia Elena Ferrante rende più facile per tutti i lettori entrare in risonanza con l'autrice e, per estensione, con i suoi personaggi. Ogni personaggio de "L'amica geniale" è avvolto da un'aura di mistero in cui tutto è confuso e in cui le identità non hanno confini.

Secondo Ferrara "Ferrante vuole creare un mondo in cui c'è un'apertura assoluta all'altro, sia esso femmina, maschio, sessuato, transgender, e alla tecnologia del mondo non umano, ed è questo che rende Elena Ferrante così attraente per i lettori".

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