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Quali sono i migliori Paesi europei per trovare lavoro dopo la laurea? Male l'Italia

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Laurea Diritti d'autore  Copyright 2006 AP. All rights reserved.
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Di Servet Yanatma
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Tra i Paesi che offrono meno opportunità di lavoro ai neolaureati la Turchia, l'Italia e la Serbia. Svettano invece Bulgaria. Estonia e Paesi Bassi

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L'istruzione svolge un ruolo fondamentale nel mercato del lavoro. Livelli di istruzione più elevati sono tipicamente associati a tassi di occupazione più alti e a maggiori guadagni.

Tuttavia, per molti neolaureati trovare un lavoro può richiedere tempo. La concorrenza è intensa.

Nel Regno Unito, nel 2024 i datori di lavoro hanno ricevuto più di 1,2 milioni di domande per poco meno di 17mila posti aperti a persone laureate, secondo l'Institute of Student Employers (Ise).

Ciò significa che ogni posizione lavorativa ha attirato una media di 140 candidature.

Si tratta del livello più alto di concorrenza in oltre tre decenni.

Ma quali sono i Paesi che offrono le migliori prospettive di lavoro ai giovani che si affacciano sul mercato del lavoro appena finita l'università?

L'occupazione dei neolaureati in Europa varia notevolmente

L'84,9 per cento dei neolaureati nell'Unione Europea aveva un lavoro nel 2024, secondo Eurostat.

Il tasso di occupazione dei neolaureati varia notevolmente in Europa, dal 63,5 per cento in Turchia (in fondo alla lista) al 93,7 per cento in Bulgaria. Tra gli Stati membri dell'Unione Europea, la Grecia registra il tasso più basso, pari al 72,7 per cento.

In Turchia “la rapida espansione del settore universitario ha reso difficile mantenere la qualità dei corsi, aggravando la diminuzione dei rendimenti sul mercato del lavoro per gli studenti”, ha riportato il Desk turco dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse).

Rilevando la bassa percentuale di laureati in discipline Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), l'Ocse ha aggiunto: “Sembra esserci un ampio divario tra le competenze richieste dal mercato e quelle acquisite dagli studenti”.

La Turchia è l’unico Paese in Europa in cui il tasso di disoccupazione tra i laureati è più alto di quello della popolazione generale.

Il Nord Europa ha i tassi di occupazione più alti per i laureati

A parte la Bulgaria, che spicca come eccezione positiva, l’Europa meridionale e sud-orientale resta indietro, mentre i Paesi dell’Europa settentrionale e centrale mostrano tassi di occupazione molto più alti.

In otto Paesi, il tasso di occupazione dei neolaureati supera il 90 per cento. Oltre alla Bulgaria, figurano Estonia (93,6 per cento), Paesi Bassi (92,7 per cento), Norvegia (92,3 per cento), Islanda (92,0 per cento), Germania (91,9 per cento), nonché Ungheria e Polonia (entrambe 90,5 per cento).

Italia e Francia sotto l'80 per cento

All'altro estremo, oltre alla Turchia, il tasso di occupazione è inferiore all'80 per cento in sei Paesi: Bosnia-Erzegovina (72,1 per cento), Grecia (72,7 per cento), Italia (74,3 per cento), Serbia (76,3 per cento) e Francia (79,9 per cento).

Ciò significa che più di un neolaureato su cinque non ha un lavoro.

Tuttavia, ciò non implica necessariamente che siano disoccupati: alcuni rientrano nella “forza lavoro potenziale” o nella disoccupazione nascosta, ovvero persone disponibili a lavorare ma che non cercano attivamente un impiego.

La Germania ha il tasso di occupazione migliore per i laureati

Tra le quattro maggiori economie europee, oltre ai bassi dati di Italia e Francia, fa leggermente meglio la Spagna, con un tasso di occupazione dell'82 per cento.

La Germania registra il più alto tasso di occupazione entro i primi tre anni dalla laurea, con il 91,9 per cento.

I dati relativi al Regno Unito non sono disponibili in Eurostat. Tuttavia, secondo l'Higher Education Statistics Agency (Hesa), tra i laureati del 2022/23, l’82 per cento risultava impiegato o impegnato in lavori non retribuiti 15 mesi dopo la laurea.

I neolaureati maschi hanno più probabilità di trovare lavoro rispetto alle donne

Nell'Unione Europea, gli uomini hanno un tasso di occupazione più alto delle donne tra i neolaureati: 86 per cento contro 84 per cento. Tuttavia, su 33 Paesi, otto mostrano tassi di occupazione più alti per le donne che per gli uomini.

Il divario maggiore a favore delle donne si osserva in Grecia, dove il 75,9 per cento delle donne è occupato rispetto al 68,5 per cento degli uomini, una differenza di 7,4 punti percentuali. Seguono la Croazia (5,9 punti percentuali) e la Spagna (4,2 punti percentuali).

La Turchia ha il divario di genere più alto nell'occupazione dei laureati

La Turchia registra il maggior divario di genere a favore degli uomini, con il 74,2 per cento degli uomini occupati rispetto al 55,2 per cento delle donne, una differenza di 19 punti percentuali. Quasi la metà delle donne turche (44,8 per cento) che hanno completato l'università negli ultimi tre anni non ha un lavoro.

La Slovenia (17,3 punti percentuali), la Lettonia (14,8 punti percentuali), l'Islanda e la Serbia (entrambe 10,1 punti percentuali) seguono la Turchia con divari di genere altrettanto elevati.

La Norvegia, invece, registra il tasso più alto, con il 93,3 per cento di neolaureati occupati.

Nell'Unione Europea le persone con un'istruzione superiore guadagnano in media il 38 per cento in più di quelle con un livello di istruzione medio e il 68 per cento in più di quelle con un livello di istruzione basso.

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