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Prezzi di petrolio e oro in rialzo con l'aumento delle tensioni in Medio Oriente e in Russia

Palestinesi sfollati a causa dell'offensiva aerea e terrestre israeliana sulla Striscia di Gaza fuggono da Hamad City, in seguito a un ordine di evacuazione dell'esercito israeliano. 11 agosto 2024.
Palestinesi sfollati a causa dell'offensiva aerea e terrestre israeliana sulla Striscia di Gaza fuggono da Hamad City, in seguito a un ordine di evacuazione dell'esercito israeliano. 11 agosto 2024. Diritti d'autore Abdel Kareem Hana/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Abdel Kareem Hana/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Tina Teng
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

I prezzi del greggio e dell'oro salgono. Se da un lato l'aumento della domanda di beni rifugio dovrebbe sostenere i prezzi dell'oro, dall'altro lo slancio rialzista dei mercati petroliferi potrebbe persistere a causa delle preoccupazioni legate alla scarsità dell'offerta

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Di recente, i prezzi del petrolio e dell'oro sono saliti a causa delle crescenti tensioni in Medio Oriente e del conflitto in corso tra Ucraina e Russia. Il Dipartimento della Difesa statunitense ha annunciato l'intenzione di dispiegare un sottomarino missilistico in Medio Oriente, mentre Israele si prepara a un potenziale attacco militare da parte dell'Iran in seguito all'assassinio di un leader di Hamas.

Questo sviluppo ha aumentato le preoccupazioni che la situazione possa degenerare in un più ampio conflitto regionale. Inoltre, la Russia ha iniziato un'ampia evacuazione di civili da Kursk e Belgorod a causa dell'avanzata delle forze ucraine.

Martedì i futures sull'oro negoziati al Comex sono aumentati dell'1,2 per cento, avvicinandosi al massimo storico di oltre 2.500 dollari l'oncia registrato il 2 agosto. Questo rialzo riflette l'aumento della domanda di beni rifugio in seguito all'escalation delle tensioni militari tra Iran e Israele.

Allo stesso modo, le preoccupazioni per le potenziali interruzioni dell'approvvigionamento hanno spinto al rialzo i prezzi del greggio, con i futures Brent e WTI che sono saliti di oltre il 3 per cento, rispettivamente a 81,77 dollari al barile e 78,25 dollari al barile, segnando i livelli più alti delle ultime tre settimane.

Sia i prezzi dell'oro che quelli del petrolio hanno subito un leggero calo durante la sessione asiatica di mercoledì, in seguito all'allentamento dell'avversione al rischio e al rimbalzo dei mercati azionari in Asia, in particolare in Giappone. Nonostante questa flessione, è probabile che i prezzi delle due principali materie prime subiscano ulteriori pressioni al rialzo, dato l'attuale contesto macroeconomico.

L'oro potrebbe ricevere un'ulteriore spinta al rialzo come bene rifugio

Il prezzo dell'oro è salito fino a 2.473 dollari l'oncia martedì, prima di ritirarsi a 2.464 dollari l'oncia. Questo livello è appena inferiore al massimo storico di un mese fa e, se la tendenza persiste, lo slancio potrebbe portarlo a superare quel picco e a stabilire un nuovo record.

Diversi fattori stanno guidando questa spinta al rialzo. In primo luogo, le recenti turbolenze dei mercati hanno aumentato la domanda di beni rifugio, mentre gli investitori fuggono dalle azioni, in particolare dai titoli tecnologici. In secondo luogo, è probabile che i rischi di un conflitto più ampio in Medio Oriente continuino a sostenere il rally dei metalli preziosi.

Infine, i cambiamenti macroeconomici stanno rafforzando il trend rialzista di lungo periodo dell'oro. Il raffreddamento dell'inflazione e il previsto allentamento dei rialzi dei tassi nelle principali economie, in particolare con la Federal Reserve statunitense che, secondo le previsioni, inizierà a tagliare i tassi a settembre, potrebbero esercitare un'ulteriore pressione sul dollaro Usa, che a sua volta sosterrà i prezzi dell'oro.

Inoltre, i crescenti timori di recessione dovuti all'indebolimento dei dati economici statunitensi nell'ultimo mese hanno reso l'oro un investimento rifugio più interessante.

I prezzi del petrolio salgono grazie ai timori di un'offerta insufficiente e alle scommesse tecniche

I mercati petroliferi hanno registrato un'impennata di oltre il 4 per cento la scorsa settimana, con un'accelerazione dei guadagni martedì. L'aumento della domanda e l'escalation delle tensioni in Medio Oriente sono i principali fattori rialzisti dei prezzi del petrolio.

I prossimi dati sulle scorte dell'Energy Information Administration (Eia) degli Stati Uniti saranno cruciali per le future tendenze del mercato, poiché le scorte sono diminuite per sei settimane consecutive, fino al 2 agosto. Secondo l'Eia, i tagli alla produzione dell'OPEC+ dovrebbero ridurre le scorte globali di petrolio nei prossimi tre trimestri, spingendo così al rialzo i prezzi del petrolio.

A giugno, l'OPEC e i suoi alleati hanno concordato di estendere i tagli alla produzione di 3,66 milioni di barili al giorno fino alla fine del 2025, con ulteriori tagli volontari di 2,2 milioni di barili al giorno che continueranno fino a settembre di quest'anno. L'organizzazione, che rappresenta oltre il 37 per cento dell'offerta mondiale di petrolio, sta riducendo la produzione dal 2022, con un taglio totale di 5,86 milioni di barili al giorno, pari al 5,7 per cento della domanda globale.

Inoltre, i trader stanno rispondendo ai segnali tecnici, tra cui un pattern a doppio fondo evidente in entrambi i grafici dei prezzi dei futures del petrolio. In particolare, i prezzi dei futures WTI hanno superato la media mobile a 50 giorni per la prima volta dal 19 luglio. Questi segnali rialzisti combinati possono incoraggiare gli operatori a mantenere le loro prospettive positive sui prezzi del petrolio.

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