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I mercati europei rimbalzano dopo il lunedì nero

I mercati azionari sono particolarmente volatili negli ultimi giorni
I mercati azionari sono particolarmente volatili negli ultimi giorni Diritti d'autore Richard Drew /AP
Diritti d'autore Richard Drew /AP
Di Angela BarnesAP Agenzie:  APTN
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

I mercati europei hanno aperto in rialzo martedì mattina, dopo il quasi +11% di Tokyo. A pesare sul crollo i timori sull'economia statunitense, ma la realtà è che le correzioni, dopo mesi di record e crescita di bolle speculative, sono prevedibili

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I mercati europei hanno aperto in rialzo martedì, con il DAX tedesco, il CAC 40 francese e l'FTSE 100 londinese tutti in verde dopo le massicce vendite di lunedì 5 agosto. Anche a Piazza Affari la seduta è stata avviata con un rialzo dell'FTSE MIB, seguito però da un azzeramento dei guadagni a metà mattinata. Il rimbalzo più importante è arrivato però dal Nikkei 225, che ha sfiorato un +11%, trainando anche gli altri mercati asiatici.

Il "crack" di lunedì è stato figlio dei timori per un possibile rallentamento dell'economia statunitense. Ma, come spesso accade, non possono essere escluse spinte meramente speculative: ogni oscillazione nei prezzi rappresenta infatti un'occasione di guadagno per trader e società finanziarie.

Nella seduta di lunedì, il principale indice borsistico di New York, l'S&P 500 è sceso del 3%, segnando il peggior dato in quasi due anni, con una chiusura a 5.186,33. Il Dow Jones Industrial Average ha perso al contempo 1.033 punti, con una contrazione del 2,6%, scendendo a quota 38.703,27, mentre il Nasdaq composite ha ceduto il 3,4%, scendendo a 16.200,08. Performance magre anche per Apple, Nvidia e altre società del comparto tecnologico, fino a poco tempo fa protagoniste indiscusse del mercato azionario.

Alcuni indici, in particolare, hanno subito contrazioni molto importanti: è il caso del Kospi della Corea del Sud, sceso lunedì dell'8,8%. Al contempo il Bitcoin, criptovaluta nota per le fortissime oscillazioni che la rendono particolarmente pericolosa per investitori non avveduti, è crollata dai 61mila dollari di venerdì ai 54mila di lunedì. Un calo marcato, pari a circa l'1% è stato registrato persino nel classico asset-rifugio, l'oro, che normalmente non è soggetto a particolare volatilità.

Segno positivo, invece, martedì 6 agosto, in questi tutti i mercati asiatici, ad eccezione di Singapore, hanno registrato guadagni. Il Kospi è balzato del 4,3% a 2.546,64. L'indice Hang Seng di Hong Kong è salito dello 0,5% a 16.775,65. In Australia, l'S&P/ASX 200 ha registrato un aumento dello 0,3% a 7.677,50. Similmente, il Taiex di Taiwan ha guadagnato l'1,2% dopo aver perso oltre 8 punti percentuali il giorno precedente. L'indice Composite di Shanghai, in gran parte escluso dal dramma di lunedì, è cresciuto di poco più di un punto, a 2.861,87.

I timori per il rallentamento dell'economia statunitense

Negli Stati Uniti si vocifera di una possibile riunione d'emergenza da parte della Fed, che potrebbe trovarsi costretta a ritoccare i tassi prima del 18 settembre, data inizialmente prevista per il vaglio della politica monetaria da parte della banca centrale. Il rendimento dei titoli di Stato a due anni, tuttavia, sembra aver retto all'impatto: dopo essere sceso brevemente al di sotto del 3,70% durante la mattinata (dal 3,88% di venerdì), ha poi recuperato attestandosi sul 3,89%.

"La Fed potrebbe intervenire con un forte taglio dei tassi, ma l'ipotesi di una decisione anticipata sembra difficile", osserva però Brian Jacobsen, capo economista di Annex Wealth Management. "Di solito sono riservati alle emergenze, come nel caso della pandemia. E un tasso di disoccupazione al 4,3% non sembra proprio un'emergenza".

L'economia statunitense è ancora in crescita, quindi una recessione è tutt'altro che imminente. Il mercato azionario statunitense è inoltre ancora in forte rialzo, con guadagni percentuali a due cifre per l'S&P 500, il Dow e il Nasdaq Composite. Le correzioni a Wall Street potrebbero essere semplicemente figlie della contingenza, con un mercato azionario che quest'anno ha registrato decine di record, in parte grazie alla frenesia della tecnologia di intelligenza artificiale. Da tempo i critici sostengono che il mercato azionario sembra in preda a una bolla speculativa, con i prezzi sono cresciuti più rapidamente rispetto agli utili aziendali.

Le aspettative per questi ultimi, tra l'altro, sono ancora elevate e la crescita dei profitti dell'S&P 500 nell'ultimo trimestre sembra essere la più forte dal 2021. Le imminenti elezioni statunitensi potrebbero però scombussolare la situazione: a parte il potenziale impatto politico che seguirà il voto, le oscillazioni dei mercati potrebbero influenzare le votazioni stesse.

Una recessione, ancorché poco probabile, costringerebbe probabilmente la vicepresidente Kamala Harris su posizioni difensive. Ma anche Donald Trump potrebbe essere costretto a parlare più di inflazione che di rilancio dell'economia, nel caso in cui invece le cose volgessero al bello negli States.

Altri fattori che hanno guidato il crollo di lunedì

Occorre poi sottolineare come a pesare sul crollo di Tokyo di lunedì possa essere stata anche la scelta della banca centrale giapponese di ritoccare i tassi (prossimi allo zero). Una scelta che potrebbe pesare sulla liquidità a disposizione dei trader, che finora hanno potuto ottenere denaro in prestito a costo quasi nullo, investendolo non solo in patria. Al contempo, però, la scelta monetaria potrà incidere anche sull'andamento dello yen: il dollaro valeva a metà mattinata 145,33 yen, rispetto ai 144,17 yen di lunedì.

L'impennata dei prezzi delle azioni delle grandi aziende tecnologiche, come Apple, Nvidia e altre note come le "Magnifiche Sette", aveva poi vacillato già il mese scorso per il timore di esplosione della bolla. I profitti deludenti di Tesla e Alphabet hanno aumentato il pessimismo. Così, Apple ha ceduto il 4,8% dopo che la società Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha reso noto di aver ridotto la propria partecipazione nel produttore di iPhone.

Nvidia, l'azienda di chip che è diventata il manifesto della bonanza dell'intelligenza artificiale di Wall Street, ha perso similmente il 6,4%. Gli analisti hanno tagliato le loro previsioni sui profitto per l'azienda dopo la pubblicazione di un rapporto di The Information, nel quale si afferma che il nuovo chip AI di Nvidia sarebbe in ritardo. Le recenti vendite hanno ridotto i guadagni di Nvidia per l'anno a quasi il 103% dal 170% di metà giugno. Cifre che restano in ogni caso enormi.

Alphabet, da parte sua, ha registrato un -4,4% dopo che un giudice statunitense ha stabilito che il motore di ricerca di Google ha sfruttato illegalmente la propria posizione dominante, soffocando la concorrenza. Anche altre preoccupazioni stanno pesando sul mercato. La guerra tra Israele e Hamas e altri focolai globali potrebbero causare forti oscillazioni del prezzo del petrolio. Nelle prime ore di martedì, il greggio statunitense è salito di 1,18 dollari a 74,12 dollari al barile e il Brent, lo standard internazionale, è avanzato di 1 dollaro a 77,30 dollari al barile. L'euro, infine, è rimasto sostanzialmente stabile sul dollaro.

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