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Macron ha bloccato la riforma dei sussidi per i disoccupati in vista dei ballottaggi

Il primo ministro francese Gabriel Attal e il presidente francese Emmanuel Macron. 18 giugno 2024.
Il primo ministro francese Gabriel Attal e il presidente francese Emmanuel Macron. 18 giugno 2024. Diritti d'autore LUDOVIC MARIN/AP/Pool
Diritti d'autore LUDOVIC MARIN/AP/Pool
Di Eleanor Butler
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La controversa riforma voluta dal primo ministro Gabriel Attal è stata messa in pausa dopo il risultato elettorale di domenica

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Il primo ministro francese Gabriel Attal ha deciso di sospendere la proposta di revisione del sistema di sussidi di disoccupazione del Paese dopo il primo turno delle elezioni legislative francesi.

Domenica la coalizione di estrema destra guidata dal Rassemblement National (RN) ha ottenuto il 33% dei voti, seguiti dall'alleanza di sinistra, il Nuovo Fronte Popolare, con il 28%. Ensemble, la coalizione centrista del presidente Macron, è arrivata terza con poco meno del 21% dei voti.

La formalizzazione del decreto non è avvenuta lunedì come previsto, nonostante Attal avesse assicurato il contrario il mese scorso. "Entro il 1° luglio sarà emanato un decreto per questa riforma che si basa sul quadro istituito dalla riforma del 2019", aveva dichiarato il primo ministro alla radio France Inter il 13 giugno, pochi giorni dopo le elezioni europee in cui il partito di Macron, Renaissance, era stato sonoramente sconfitto dal RN, inducendo il presidente a convocare elezioni lampo.

"La riforma è accompagnata da un migliore sostegno ai disoccupati, in modo da aiutarli a tornare al lavoro", aveva aggiunto Attal.

Modifiche al sistema previdenziale

La riforma proposta dal governo prevede che i sussidi di disoccupazione siano limitati a un massimo di 15 mesi per chi ha meno di 57 anni, rispetto all'attuale tetto di 18 mesi. Attal prevede anche di ridurre i criteri di ammissibilità, nel senso che una persona deve aver lavorato almeno otto mesi negli ultimi 20 mesi per ricevere i pagamenti statali.

Attualmente i richiedenti devono aver lavorato per almeno sei mesi negli ultimi 24 mesi. Il Nuovo Fronte Popolare di sinistra ha bollato la riforma come "crudele" e ha dichiarato che farà immediatamente ricorso. Anche Jordan Bardella, leader del RN, ha criticato la riforma: "Sono un po' stufo di persone che chiedono sistematicamente sforzi alle stesse persone". I candidati del partito dei Repubblicani sono divisi sulla questione, mentre i sindacati sono fermamente contrari alla riforma.

Rilanciare la crescita affrontando la disoccupazione

Diversi esperti economici, tuttavia, sottolineano la necessità di aumentare il numero di occupati in Francia per stimolare la crescita, una delle politiche distintive del mandato di Macron. Da quando è salito al potere, nel 2017, Macron ha apportato una serie di modifiche al sistema di disoccupazione del Paese che hanno incrementato il numero di lavoratori.

La situazione delle finanze francesi, però, al momento non è rosea, soprattutto perché i cordoni della borsa del governo sono limitati da un crescente deficit di bilancio. Nel 2023 il deficit è salito al 5,5%, superando l'obiettivo statale del 4,9%.

"Se la Francia vuole la piena occupazione, se vuole reindustrializzarsi, se vuole rimanere una potenza economica di primo piano, deve andare verso la piena occupazione e quindi deve continuare con la riforma dei sussidi di disoccupazione - ha dichiarato lunedì il ministro delle Finanze Bruno Le Maire a France Inter -. Non cambierò le mie convinzioni nel giro di 24 ore perché devo convincere qualcuno".

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