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Gaza, nuovi raid Israele, Onu: entrati aiuti ma non hanno ancora raggiunto i palestinesi

Un camion che trasporta aiuti umanitari per la Striscia di Gaza entra al valico di Kerem Shalom, nel sud di Israele, martedì 20 maggio 2025.
Un camion che trasporta aiuti umanitari per la Striscia di Gaza entra al valico di Kerem Shalom, nel sud di Israele, martedì 20 maggio 2025. Diritti d'autore  Maya Alleruzzo/Copyright 2025 The AP All rights reserved
Diritti d'autore Maya Alleruzzo/Copyright 2025 The AP All rights reserved
Di Malek Fouda
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Le Nazioni Unite hanno descritto il nuovo processo di sicurezza israeliano per fare entrare e distribuire gli aiuti nella Striscia come "lungo, complesso e pericoloso". L'Ue, il Regno Unito e altri Paesi denunciano la situazione e rivedono i rapporti con Israele

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Israele continua la sua nuova offensiva militare a Gaza, nonostante le crescenti critiche internazionali, con numerosi attacchi aerei in tutta la Striscia che, secondo i funzionari sanitari, hanno ucciso un centinaio di palestinesi nelle ultime 24 ore.

Una ventina di questi sono morti in raid aerei mercoledì mattina sul sud di Gaza.

Funzionari israeliani hanno detto di avere fatto entrare altre decine di camion che trasportavano aiuti, ma a due giorni dalla riapertura limitata dei valici le nuove forniture non hanno ancora raggiunto la popolazione.

Secondo le Nazioni Unite, la maggior parte dei 2,1 milioni di abitanti di Gaza ha un bisogno critico di forniture di base, cibo e medicine.

"Per essere chiari, mentre sono arrivati altri rifornimenti nella Striscia di Gaza, non siamo stati in grado di assicurarne l'arrivo nei nostri magazzini e punti di consegna", ha dichiarato Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite.

I residenti del territorio più densamente popolato del mondo hanno vissuto in condizioni orribili dopo che Israele ha imposto il blocco di tutte le importazioni a Gaza quasi tre mesi fa. Gli esperti hanno ripetutamente avvertito che la maggior parte della popolazione è a grave rischio di carestia.

Chi gestisce ora gli aiuti umanitari a Gaza

Il Cogat, l'organismo militare israeliano che supervisiona gli aiuti umanitari, ha dichiarato che cinque camion sono entrati lunedì e 93 martedì. Dujarric ha detto che le Nazioni Unite hanno confermato che solo poche decine di camion sono entrati a Gaza martedì.

Gli aiuti comprendevano preparati alimentari per l'infanzia, farina per i panifici, cibo per le mense dei poveri, forniture mediche e altro. "I primi camion di alimenti per bambini sono ora all'interno di Gaza dopo 11 settimane di blocco totale ed è urgente distribuire questa assistenza, poiché ne servono molti, molti di più per attraversare", ha aggiunto Dujarric.

Ma nessuno di questi aiuti ha effettivamente raggiunto i palestinesi, secondo le Nazioni Unite. Dujarric ha descritto il nuovo processo di sicurezza per far arrivare gli aiuti ai magazzini come "lungo, complesso, complicato e pericoloso".

Fonti palestinesi riferiscono che gli aiuti sono ancora bloccati mercoledì mattina.

Il portavoce Onu ha spiegato che i requisiti militari israeliani per gli operatori umanitari per scaricare e ricaricare i camion stanno ostacolando gli sforzi per distribuire gli aiuti. Il Cogat non ha commentato immediatamente le nuove procedure.

Israele ha peraltro estromesso progressivamente le agenzie delle Nazioni Unite dall'assistenza ai palestinesi, a partire dall'Unrwa, e ha messo in piedi un proprio sistema di aiuti supervisionato da autorità civili e militari.

Il ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato che si prevede l'ingresso di decine di camion di aiuti al giorno.

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato di avere deciso di fare entrare aiuti limitati dopo le pressioni degli alleati, che gli hanno detto che non potevano sostenere Israele mentre da Gaza uscivano immagini devastanti di fame e distruzione.

Da tre mesi Israele ha tagliato cibo, medicine e carburante a Gaza nel tentativo di fare pressione sul gruppo militante di Hamas.

Fletcher (Onu), 14mila bambini rischiano di morire nelle prossime ore a Gaza

"Le autorità israeliane ci hanno temporaneamente permesso di riprendere la consegna di aiuti limitati a Gaza, dopo 11 settimane di blocco totale e in presenza di un’intensificazione dell’offensiva militare", ha dichiarato martedì Tom Fletcher, sottosegretario generale per gli Affari umanitari Onu, "ma si tratta di una goccia nell’oceano rispetto a ciò che è urgentemente necessario".

"Ora dobbiamo inondare la Striscia di Gaza di aiuti umanitari", ha aggiunto Fletcher in un'intervista alla Bbc, "per salvare il maggior numero possibile di questi 14mila bambini", che rischiano di morire "nelle prossime 48 ore".

Secondo le autorità sanitarie della Striscia oltre 300 bambini sono morti di fame dal 2 marzo.

Le Nazioni Unite e diversi gruppi di attivisti e di difesa dei diritti umani hanno criticato Israele per il blocco, affermando che la mossa equivale a una punizione collettiva.

L'accusa verso Israele è anche di avere commesso un crimine di guerra per avere usato la fame come arma di guerra. L'Ue così come il Regno Unito stanno prendendo provvedimenti in campo commerciale e sugli accordi in essere con Israele.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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