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Siria, Trump si impegna a revocare le sanzioni prima di incontrare il presidente al-Sharaa in Arabia Saudita

Un negoziante siede all'interno del suo negozio nel mercato della città vecchia di Damasco, 9 gennaio 2025
Un negoziante siede all'interno del suo negozio nel mercato della città vecchia di Damasco, 9 gennaio 2025 Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Gavin Blackburn Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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I leader del Golfo si sono schierati a favore del nuovo regime di Damasco e vogliono che Trump lo segua, ritenendolo un baluardo contro il ritorno del Paese nella sfera dell'Iran. Il presidente Usa, in visita in Arabia Saudita, ha in programma un breve incontro nella capitale con il leader siriano

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato martedì da Riad che intende normalizzare le relazioni con il nuovo governo siriano e revocare le sanzioni per dare al Paese "una possibilità di pace".

In Arabia Saudita, dove è arrivato in visita incontrando le massime autorità locali, Trump dovrebbe parlare con il presidente ad interim della Siria, Ahmad al-Sharaa, l'ex ribelle islamista che l'anno scorso ha guidato l'offensiva che ha rovesciato Bashar al-Assad.

Trump ha detto che lo sforzo di riavvicinamento con Damasco, per decenni nell'orbita iraniana, è avvenuto su sollecitazione del principe ereditario Mohammed bin Salman e del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan.

"C'è un nuovo governo che si spera abbia successo", ha detto Trump in uno dei suoi interventi nella capitale saudita esortando la Siria a una svolta, "mostraci qualcosa di speciale".

Gli sviluppi sono una spinta importante per il presidente siriano, che è stato anche imprigionato in Iraq per il suo ruolo nell'insurrezione successiva all'invasione del Paese guidata dagli Stati Uniti nel 2003.

Al-Sharaa si è insediato come presidente della Siria a gennaio, un mese dopo l'offensiva lampo dei gruppi di insorti guidati dal suo movimento, Hayat Tahrir al-Sham (Hts), che hanno preso il controllo di Damasco ponendo fine ai 54 anni di governo della famiglia al-Assad.

Europa e Stati Uniti stanno valutando come gestire il dopo Assad da quando al-Sharaa ha preso il potere.

I leader del Golfo si sono schierati a favore del nuovo governo di Damasco e vogliono che Trump lo segua, ritenendolo un baluardo contro il ritorno dell'Iran alla sua influenza in Siria.

L'ex presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha lasciato la decisione al suo successore, la cui amministrazione non ha ancora riconosciuto formalmente il nuovo governo siriano e mantenuto in vigore le sanzioni imposte.

Il presidente Donald Trump interviene al Forum sugli investimenti sauditi e statunitensi presso il Centro conferenze internazionale King Abdulaziz di Riyadh (13 maggio 2025)
Il presidente Donald Trump interviene al Forum sugli investimenti sauditi e statunitensi presso il Centro conferenze internazionale King Abdulaziz di Riyadh (13 maggio 2025) AP Photo

Siria, un cambiamento di tono degli Usa

I commenti di Trump segnano un sorprendente cambiamento di linea degli Stati Uniti e lo mettono in contrasto con l'alleato israeliano, che è stato profondamente scettico sul passato estremista di al-Sharaa mettendo Washington in guardia da un riconoscimento troppo rapido del nuovo regime.

Conosciuto in passato con il nome di battaglia Abu Mohammed al-Golani, al-Sharaa si è unito ai ranghi degli insorti di al-Qaeda che hanno combattuto le forze statunitensi in Iraq dopo l'invasione guidata dagli Stati Uniti nel 2003 e deve ancora rispondere di un mandato di arresto per terrorismo in Iraq.

Al-Sharaa, su cui gli Stati Uniti avevano messo una taglia di 10 milioni di dollari (8,9 milioni di euro) per avere informazioni per la sua cattura ai tempi dell'affiliazione della sua milizia ad al-Qaeda, è tornato in patria dopo l'inizio del conflitto nel 2011, dove ha guidato il Fronte Nusra.

In seguito ha cambiato il nome del suo gruppo in Hts e ha tagliato i legami con il gruppo fondato da Osama bin Laden.

Al-Sharaa diventerà il primo leader siriano a incontrare un presidente americano da quando il defunto Hafez al-Assad incontrò Bill Clinton a Ginevra nel 2000.

 Il presidente ad interim della Siria, Ahmad al-Sharaa, durante una conferenza stampa a Parigi (7 maggio 2025)
Il presidente ad interim della Siria, Ahmad al-Sharaa, durante una conferenza stampa a Parigi (7 maggio 2025) AP Photo

Il ministro degli Esteri siriano, Asaad al-Shaibani, ha celebrato la decisione come un “punto di svolta fondamentale per il Paese”, in un'intervista all'agenzia di stampa statale Sana.

La Siria ha storicamente avuto rapporti difficili con Washington fin dai tempi della Guerra Fredda, quando Damasco aveva stretti legami con l'Unione Sovietica.

Ibrahim Hamidi, analista siriano con sede a Londra, ha affermato che l'incontro di Trump con al-Sharaa segna un "cambiamento strategico" nel Paese, con l'Iran costretto ad andarsene e la Russia, che ha sostenuto al-Assad e ora gli dà asilo, indebolita.

"Gli incontri siro-americani a Riyadh aprono la strada affinché le due parti inizino a discutere le questioni di disaccordo tra loro in un'atmosfera di dialogo", ha detto Hamidi, caporedattore della rivista araba Al Majalla. "Questo è importante".

Le sanzioni bloccano l'accesso alla Siria a qualsiasi finanziamento straniero, compresi gli aiuti. L'annuncio della loro revoca è stato accolto con euforia nella capitale siriana Damasco, dove si sono sentiti applausi, balli e spari celebrativi nelle scorse ore.

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