I cardinali arrivati a Roma chiudono il periodo di lutto dopo la morte di Papa Francesco, mentre il Conclave si prepara a eleggere il nuovo Pontefice
In una basilica di San Pietro gremita, domenica si è svolta l’ultima Messa dei novendiali in suffragio di Papa Francesco, morto lo scorso 21 aprile. La celebrazione ha segnato la conclusione dei nove giorni di lutto e preghiera che la Chiesa cattolica dedica tradizionalmente alla memoria del Pontefice defunto.
La celebrazione è stata presieduta dal cardinale protodiacono Dominique Mamberti, figura chiave anche nel prossimo Conclave: sarà infatti lui, al termine dell’elezione, a pronunciare l’annuncio “Habemus Papam” dal balcone della Basilica.
Cardinale Mamberti: Francesco ha ammonito potenti per servire il popolo
Durante la liturgia i cardinali riuniti a Roma hanno ricordato l’eredità spirituale e pastorale di Francesco, ponendo l’accento sul suo impegno per i poveri, l’ecologia e il dialogo globale.
Papa Francesco "ha ammonito i potenti" con "coraggio e determinazione" nel "servire il popolo di Dio fino alla fine". Così il cardinale Dominique Mamberti nell'omelia. "Abbiamo tutti ammirato quanto Papa Francesco, animato dall’amore del Signore e portato dalla sua grazia, sia stato fedele alla sua Missione fino all’estremo consumo delle sue forze", ha detto Mamberti. Un Papa che "ha proclamato all’umanità intera la gioia del Vangelo" e l'ha fatto "nei suoi viaggi, nei suoi gesti, nel suo stile di vita".
Ero vicino a lui - ha ricordato il cardinale protodiacono - il giorno di Pasqua, alla loggia delle benedizioni di questa Basilica, testimone della sua sofferenza, ma soprattutto del suo coraggio e della sua determinazione di servire il Popolo di Dio fino alla fine".
Il lutto della Chiesa cattolica per la morte di Papa Bergoglio lascia ora il posto alla politica per la scelta in pochi giorni del suo successore: il 7 maggio inizierà il conclave per eleggere il 267° papa.
Papamobile diventa mini clinica mobile per bambini di Gaza
Prima della sua morte Papa Francesco ha chiesto alla Caritas Gerusalemme che la papamobile venga trasformata in una piccola clinica mobile per i bambini di Gaza. Lo riporta il Sir, secondo cui l’auto è stata messa a disposizione della Caritas gerosolimitana che la sta già allestendo con l’aiuto di Caritas Svezia. Il veicolo sarà gestito da un autista e da medici.
Al suo interno si troveranno attrezzature per la diagnosi, l’esame e il trattamento, tra cui test rapidi per le infezioni, kit di sutura, siringhe e aghi, fornitura di ossigeno, vaccini e un frigorifero per i medicinali. Quando il corridoio umanitario verso Gaza riaprirà, sarà pronto a fornire assistenza sanitaria di base ai bambini di Gaza.
“Questo veicolo rappresenta l’amore, la cura e la vicinanza dimostrati da Sua Santità per i più vulnerabili, che ha espresso durante tutta la crisi”, ha detto al Sir Anton Asfar, segretario generale di Caritas Gerusalemme, che rilancia un forte appello per “un cessate il fuoco immediato e duraturo. Il nostro lavoro a Gaza è una testimonianza del nostro impegno incrollabile per la salute e il benessere della comunità, anche nelle condizioni più difficili”.