Papa Francesco è tornato ad affacciarsi dalla Loggia di Piazza San Pietro nel suo messaggio pasquale che ha preceduto la benedizione Urbi et Orbi. Per la prima volta dopo il ricovero al Gemelli Bergoglio ha fatto il giro tra i fedeli a bordo della sua auto scoperta
"Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua". Salutato con ovazioni dei fedeli presenti a Piazza San Pietro, domenica Papa Francesco si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni per il tradizionale Urbi et Orbi, la benedizione alla città e al mondo.
Davanti a circa 35 mila i fedeli presenti per la messa di Pasqua, quest'anno celebrata nello stesso giorno per cattolici e ortodossi grazie alla coincidenza dei calendari gregoriano e giuliano, Bergoglio ha lasciato leggere il suo messaggio pasquale che precede la benedizione al cerimoniere Monsignor Ravelli.
A bordo della papamobile, dopo la benedizione Francesco è uscito dall'Arco delle Campane per fare un giro tra i fedeli nella piazza e per un tratto di Via della Conciliazione. L'auto si è fermata più volte per consentire agli uomini della Gendarmeria vaticana di portare dei bambini piccoli davanti al Pontefice per una benedizione.
"Quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti. In questo giorno, vorrei che tornassimo a sperare e ad avere fiducia negli altri, anche in chi non ci è vicino o proviene da terre lontane con usi, modi di vivere, idee, costumi diversi da quelli a noi più familiari, poichè siamo tutti figli di Dio!", ha detto il Pontefice.
Papa Francesco: nessuna pace è possibile senza un vero disarmo
Dalla Striscia di Gaza all'Ucraina, dal Myanmar all'Azerbaigian fino ai Balcani occidentali, Papa Francesco ha tracciato un'analisi di tutti i conflitti del mondo dando messaggi forti: "Faccio appello a tutti quanti nel mondo hanno responsabilità politiche a non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo".
"Sono queste le 'armi' della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte!", ha sottolineato il Pontefice.
"Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! L'esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo", ha scritto ancora il Papa.
Nell'anno giubilare, Bergoglio ha sottolineato che "la Pasqua sia anche l'occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e quelli politici!".
Papa Francesco: a Gaza drammatica e ignobile situazione umanitaria
Il pensiero del Papa "va alla popolazione e in modo particolare alla comunità cristiana di Gaza, dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria''. Tra gli applausi della piazza Bergoglio ha fatto ''appello alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira ad un futuro di pace!''.
Papa Francesco: pace per la martoriata Ucraina e tra Armenia e l’Azerbaigian
"Cristo risorto effonda il dono pasquale della pace sulla martoriata Ucraina e incoraggi tutti gli attori coinvolti a proseguire gli sforzi volti a raggiungere una pace giusta e duratura”.
In questo giorno di festa Francesco pensa anche al Caucaso meridionale: "preghiamo affinché si giunga presto alla firma e all’attuazione di un definitivo accordo di pace tra l’Armenia e l’Azerbaigian, che conduca alla tanto desiderata riconciliazione nella Regione. La luce della Pasqua ispiri propositi di concordia nei Balcani occidentali e sostenga gli attori politici nell’adoperarsi per evitare l’acuirsi di tensioni e crisi, come pure i partner della regione nel respingere comportamenti pericolosi e destabilizzanti”.
Il cardinale Comastri legge l'omelia di Francesco: grazie al Papa per invito a risvegliare fede
La Pasqua parla di un Cristo ancora vivo in mezzo a noi: è il messaggio di Papa Francesco nell'omelia della messa di Pasqua letta dal cardinale Angelo Comastri. "Cristo è risorto, è vivo! Egli non è rimasto prigioniero della morte, non è più avvolto nel sudario, e dunque non si può rinchiuderlo in una bella storia da raccontare, non si può fare di Lui un eroe del passato - si legge nel testo dell'omelia di Bergoglio - o pensarlo come una statua sistemata nella sala di un museo! Al contrario, bisogna cercarlo e per questo non possiamo stare fermi. Dobbiamo metterci in movimento, uscire per cercarlo: cercarlo nella vita, cercarlo nel volto dei fratelli, cercarlo nel quotidiano, cercarlo ovunque tranne che in quel sepolcro. Cercarlo sempre".
Il Papa ha sottolineato che Cristo risorto "dimora in mezzo a noi, si nasconde e si rivela anche oggi nelle sorelle e nei fratelli che incontriamo lungo il cammino, nelle situazioni più anonime e imprevedibili della nostra vita. Egli è vivo e rimane sempre con noi, piangendo le lacrime di chi soffre e moltiplicando la bellezza della vita nei piccoli gesti d'amore di ciascuno di noi".
Dopo aver letto l'omelia del Papa il cardinale Angelo Comastri ha ringraziato Francesco "per questo forte invito a risvegliare la nostra fede in Gesù vivo e sempre presente in noi. Grazie Papa Francesco e buona Pasqua".
Il messaggio di Mattarella al Papa
Nel messaggio inviato a Papa Francesco il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è detto "lietissimo di porgerLe, a nome della Repubblica italiana e mio personale, gli auguri più sentiti di buona e santa Pasqua - ha scritto Mattarella -. Quest'anno tutte le Chiese cristiane celebreranno in una stessa data la festa più importante dell'anno liturgico. Tale coincidenza, fortemente simbolica, esorta alla ricerca del dialogo e dell'unità".