I manifestanti sono scesi nelle piazze di tutto il Paese per protestare contro la proposta di legge di bilancio avanzata dal primo ministro Michel Barnier che prevdedeva drastici tagli al settore dei servizi pubblici
Mentre il governo francese fa i conti con la crisi politica a seguito del voto di sfiducia del Parlamento contro il primo ministro Michel Barnier, la Francia è stata investita da un'ondata di manifestazioni e scioperi.
I manifestanti sono scesi in piazza giovedì per protestare contro la proposta di legge sul bilancio che ha provocato la mozione, portando alla caduta del governo e alle dimissioni del primo ministro.
Nella giornata nazionale di "sciopero e azione", su appello del movimento intersindacale francese, sono previste numerose manifestazioni in tutto il Paese. A Parigi, i manifestanti si sono incontrati davanti al ministero dell'Economia e delle Finanze, da dove è partito un corteo che raggiungerà Place d'Italie.
La proposta di bilancio di Barnier, ritenuta "inaccettabile" dai sindacati, prevedeva di tagliare 40 miliardi di euro di spesa pubblica e di aumentare le tasse di 20 miliardi di euro.
I manifestanti hanno espresso preoccupazione e malcontento, in particolare per quanto riguarda i compensi e le assenze per malattia dei dipendenti pubblici, che si sono uniti in un'azione e rivendicazione forte di piazza.
L'intero Paese resta ora in attesa di vedere cosa succederà con il prossimo governo.