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Bulgaria al voto: gli abitanti delle zone rurali chiedono più infrastrutture, seggi troppo lontani

Il villaggio di Lisitsite, in Bulgaria
Il villaggio di Lisitsite, in Bulgaria Diritti d'autore  Euronews
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Di Kristiana Ivanova
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'unico modo per arrivare al villaggio di Lisitsite è in barca o attraverso il vicino villaggio di Shiroko Pole, camminando lungo una ferrovia per quasi tre chilometri. Da lì, un ponte di corda conduce al paesino. Difficile per gli abitanti anziani raggiungere i seggi elettorali

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Alla vigilia delle elezioni parlamentari anticipate in Bulgaria, in programma domenica 27 ottobre, i residenti delle aree rurali non sono ansiosi di recarsi alle urne. Alla scarsa affluenza delle scorse elezioni di giugno, al minimo storico del 34 per cento, si aggiunge la mancanza di infrastrutture. Per molti aventi diritto al voto raggiungere un seggio elettorale è troppo lontano.

Elezioni in Bulgaria: le difficoltà dei residenti delle aree rurali

Lisitsite, nel sud della Bulgaria, ne è un esempio: l'unico modo per arrivarci è in barca o attraverso il vicino villaggio di Shiroko Pole, camminando lungo una ferrovia per quasi tre chilometri. Da lì, un ponte di corda conduce al villaggio di meno di venti abitanti.

Molti cittadini di Lisitsite sono anziani e non vedono alcun motivo per votare: "Le persone camminano con due bastoni da passeggio. La maggior parte di loro ha più di 80 anni. Due o tre anni fa andavano a votare ma ora non possono", ha dichiarato un residente.

Elezioni in Bulgaria: l'instabile situazione politica

Quelle di domenica saranno le settime elezioni dal 2021, tra il fallimento dei politici che faticano a formare una coalizione stabile e gli elettori sempre più indifferenti all'esito del voto. Il quadro politico della Bulgaria, membro più povero dell'Unione europea e uno dei suoi Stati più corrotti, è nel caos da anni: nonostante il primo posto alle urne il 9 giugno scorso, il partito conservatore Gerb dell’ex-premier Boyko Borissov, non è riuscito a portare a termine con successo i negoziati con il Movimento per i Diritti e le Libertà e con la destra populista di C’è un popolo come questo.

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