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L'Ue difende la presenza di un diplomatico al giuramento di Pezeshkian

Enrique Mora è stato strettamente coinvolto negli sforzi per rilanciare l'accordo sul nucleare iraniano.
Enrique Mora è stato strettamente coinvolto negli sforzi per rilanciare l'accordo sul nucleare iraniano. Diritti d'autore Lisa Leutner/Copyright 2021 The AP. All rights reserved
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Di Jorge Liboreiro
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Enrique Mora, vice segretario generale del Servizio europeo per l'azione esterna (Seae), ha partecipato alla cerimonia di giuramento del nuovo presidente iraniano. Proteste di alcuni europarlamentari

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La Commissione europea ha mantenuto la sua decisione di inviare un diplomatico di alto livello a presenziare all'insediamento del nuovo presidente dell'Iran, nonostante la contrarietà di alcuni membri del Parlamento europeo.

Enrique Mora, vice segretario generale del Servizio europeo per l'azione esterna (Seae), che ricopre anche il ruolo di capo dello staff dell'Alto rappresentante Josep Borrell, è volato a Teheran per partecipare e rappresentare l'Unione Europea alla cerimonia di giuramento di Masoud Pezeshkian, il nuovo presidente dell'Iran.

Dopo la sua visita a Teheran, Mora ha condiviso sui social media una foto con Abbas Araghchi, un diplomatico iraniano che in passato era stato coinvolto nell'accordo nucleare e che, secondo quanto riferito, potrebbe diventare il prossimo ministro degli Esteri del Paese. "È bello riprendere i contatti con Abbas Araghchi in un nuovo capitolo per l'Iran", ha scritto Mora. "Non vedo l'ora di lavorare di nuovo con lui".

Le reazioni degli europarlamentari

La presenza del diplomatico spagnolo ha scatenato un'ondata di proteste e diversi eurodeputati l'hanno definita una palese contraddizione con i valori fondamentali dell'Unione. L'Iran è infatti stato ripetutamente accusato di aver favorito l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, di aver condotto una brutale repressione dei diritti umani, di aver tenuto prigionieri i cittadini dell'Ue per scopi politici, di aver finanziato movimenti terroristici in tutto il mondo e di aver perseguito un programma nucleare in aperta sfida alle risoluzioni delle Nazioni Unite.

"Incredibile", ha dichiarato Bart Groothuis, legislatore olandese del gruppo liberale Renew Europe, "I Paesi europei non hanno partecipato all'insediamento del Presidente Putin; a quanto pare l'Iran è diverso. Non riesco a capire questa logica".

Il lettone Rihards Kols, del gruppo di destra Conservatori e Riformisti europei (ECR), ha accusato Mora di "legittimare un regime che brutalizza il proprio popolo, sponsorizza il terrorismo a livello globale e semina discordia". Kols ha condiviso un video che mostra i parlamentari iraniani intonare "Morte all'America e a Israele!" e ha aggiunto: "È una vergogna".

Hannah Neumann, europarlamentare dei Verdi e critica del regime iraniano, ha detto che Mora "dovrebbe sapere quando accettare un invito a una cerimonia e quando no". La tedesca ha rimproverato il diplomatico per aver preso parte a una "foto di famiglia" in cui compariva, tra gli altri, Ismail Haniyeh, il leader politico di Hamas, gruppo che l'Unione Europea classifica come organizzazione terroristica. Il capo palestinese è stato poi ucciso poche ore dopo aver partecipato alla cerimonia.

La giustificazione del Seae

Ma per il Seae la presenza di Mora non è stata affatto un problema, perché era in linea con la politica ufficiale di "impegno critico", che combina, da un lato, canali di comunicazione aperti e, dall'altro, l'imposizione di sanzioni quando necessario. Nel 2021, Mora era stato presente anche all'insediamento del presidente Ebrahim Raisi e anche in quel caso ci furono polemiche.

"Era il modo per avere Mora a Teheran durante l'inaugurazione, per utilizzare la sua interazione con i funzionari dell'amministrazione iraniana entrante e per trasmettere le posizioni dell'Ue su tutte le questioni di preoccupazione che abbiamo relative all'Iran", ha detto giovedì Peter Stano, portavoce del Seae.

"Le nostre relazioni con l'Iran sono a un livello molto, molto basso per diverse ragioni: per la violazione dei diritti umani delle persone in Iran, per il sostegno dell'Iran all'aggressione illegale della Russia contro l'Ucraina, per le detenzioni arbitrarie di cittadini dell'Ue", ha proseguito Stano, "Sono tutte questioni che stiamo affrontando attivamente con loro. Questi sono i messaggi che gli stiamo trasmettendo. Questi sono i problemi che stiamo cercando di risolvere con loro". Tra gli altri argomenti, c'è anche il continuo sostegno di Teheran ad Hamas, Hezbollah e agli Houthi, che hanno usato armi fornite dall'Iran per attaccare navi occidentali nel Mar Rosso.

Il portavoce ha sottolineato che l'Ue ha agito a lungo come "facilitatore" del Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa), l'accordo multilaterale per limitare lo sviluppo del programma nucleare iraniano. L'accordo è molto apprezzato a Bruxelles, in quanto considerato un esempio dell'abilità diplomatica dell'Unione, ma è in una fase di stallo dal ritiro degli Stati Uniti nel 2018.

Gli sforzi per rilanciare l'accordo sul nucleare iraniano sono andati avanti negli ultimi anni senza alcun risultato importante. Ed è stato proprio Enrique Mora l'uomo di riferimento dell'Ue nei colloqui.

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