I ministri degli esteri dei quattro Paesi si sono incontrati per discutere della cooperazione per rafforzare la sicurezza marittima e la cybersicurezza nella regione indo-pacifica, in un momento di crescenti tensioni con la Cina
I vertici diplomatici di Giappone, Stati Uniti, Australia e India si sono incontrati a Tokyo lunedì per discutere dei problemi di sicurezza e della cooperazione in un contesto di crescenti tensioni con la Cina. Il ministro degli esteri giapponese Yoko Kamikawa, il segretario di Stato americano Antony Blinken, il ministro degli Esteri australiano Penny Wong e il ministro degli Affari esteri indiano Subrahmayam Jaishankar condividono una forte opposizione all'escalation di assertività di Pechino nel Mar Cinese Meridionale.
All'ordine del giorno del Quad c'è il sostegno congiunto per rafforzare la sicurezza marittima e la cybersicurezza nella regione indo-pacifica. La Cina, infatti, ha alimentato tensioni crescienti con molti Paesi della zona a causa delle sue vaste rivendicazioni sul Mar Cinese Meridionale e sulle sue cruciali rotte commerciali marittime. Tema centrale è anche l'espansione militare di Pechino, che è stata criticata per la mancanza di trasparenza. La Cina rivendica anche l'autogoverno di Taiwan in quanto proprio territorio, da annettere con la forza, se necessario.
I colloqui dovrebbero prevedere anche una discussione sulla guerra tra Russia e Ucraina, sul conflitto in Medio Oriente e di altre preoccupazioni comuni.
La sicurezza marittima dell'Indo-Pacifico è instabile
Nella sua dichiarazione di apertura, Kamikawa ha affermato che la sicurezza marittima nella regione è sempre più instabile, per cui l'unità e la cooperazione sono più che mai necessarie tra i quattro Paesi. L'australiano Wong ha confermato che la regione sta affrontando "le circostanze più difficili degli ultimi decenni".
I colloqui si sono tenuti a seguito di un incontro separato tra Giappone e Stati Uniti, durante il quale la Cina è stata definita "la più grande sfida strategica". I due Paesi concordano nell'approfondire ulteriormente la cooperazione militare apportando importanti aggiornamenti alle loro strutture di comando e rafforzando la produzione e la riparazione giapponese di armi su licenza statunitense.