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Cina e Russia iniziano un'esercitazione congiunta nell'Oceano Pacifico

Esercitazione navale sino-russa nel Pacifico
Esercitazione navale sino-russa nel Pacifico Diritti d'autore Li Gang/Xinhua
Diritti d'autore Li Gang/Xinhua
Di Filippo Gozzo
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Al via l'addestramento dopo giorni di tensione fra Pechino e la Nato, in seguito al comunicato finale del vertice di Washington. L'Alleanza definisce la Cina un "facilitatore decisivo" della guerra in Ucraina. La risposta: "Abbiamo una posizione equa e obiettiva"

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Navi cinesi e russe hanno dato il via domenica scorsa a un'esercitazione militare congiunta, in cui le due flotte hanno pattugliato insieme l'oceano Pacifico occidentale e settentrionale. Il Ministero della Difesa cinese ha assicurato che l'operazione non ha nulla a che fare con le situazioni internazionali e regionali e non intende prendere di mira una terza parte.

Secondo l'emittente statale CCTV, l'esercitazione, iniziata nella provincia di Guangdong e che dovrebbe chiudersi in questi giorni, ha lo scopo di dimostrare le capacità delle forze militari navali nel far fronte a minacce alla sicurezza e, dicono, nel preservare la pace e la stabilità a livello globale e regionale.

L'addestramento prevederà anche esercitazioni di coordinamento tattico, esercitazione anti-missile, attacchi in mare e difesa aerea.

Le tensioni fra Nato e Cina dopo il vertice di Washington

La prova è cominciata sulla scia di giorni di tensione tra i Paesi Nato e la Cina. Nel comunicato finale dopo il vertice di Washington, i 32 membri dell'Alleanza hanno espresso seria preoccupazione per l'arsenale nucleare cinese chiarendo che Pechino sta diventando un obiettivo dell'alleanza militare.

Al tempo stesso la Cina è stata definita un "facilitatore decisivo" della guerra tra Russia e Ucraina, come dichiarato anche dal vicesegretario generale dell'Alleanza Atlantica Mircea Geoană.

Pechino ha replicato accusando la Nato di cercare la sicurezza a spese degli altri e ha raccomandato l'Alleanza di non portare lo stesso "caos" in Asia. Il Ministero degli Esteri cinese sostiene che il Paese stia mantenendo una posizione equa e obiettiva sulla guerra in Ucraina.

La scorsa settimana, durante un pattugliamento nel Mare di Bering, la Guardia Costiera statunitense si è imbattuto in quattro navi cinesi. Secondo i funzionari americani, le imbarcazioni stavano navigando in acque internazionali ma all'interno della zona economica esclusiva degli Stati Uniti.

La Guardia Costiera ha dichiarato che le navi cinesi hanno comunque operato nel rispetto delle regole e delle norme internazionali.

Una linea di comunicazione diretta tra Cina e Filippine

La Cina si è attivata anche per migliorare le sue relazioni con le Filippine. Pechino e Manila hanno recentemente firmato un accordo che aprirà una linea di comunicazione diretta tra i due uffici presidenziali con lo scopo di evitare un nuovo scontro nel Mar Cinese Meridionale.

Nell'ultimo anno le Filippine hanno accusato le forze navali cinesi di compiere azioni ostili, mentre la Cina continua a sostenere che le navi filippine abbiano sconfinato nonostante ripetuti avvertimenti. Il timore è quello di un conflitto armato più ampio che potrebbe coinvolgere anche gli Stati uniti, che hanno ribadito l'obbligo di difesa delle Filippine in caso di attacco.

Entrambe le parti hanno riconosciuto "la necessità di rafforzare il meccanismo bilaterale di comunicazione marittima sul Mar Cinese Meridionale" firmano un accordo "sul miglioramento della comunicazione marittima tra Filippine e Cina", ha dichiarato il Dipartimento degli Affari Esteri di Manila.

Nella capitale filippina, il 2 luglio scorso, funzionari cinesi e filippini, che si occupano delle dispute territoriali, hanno intrattenuto colloqui per il raggiungimento di un accordo, dopo un violento scontro tra forze navali vicino alla Second Thomas Shoal, una barriera corallina sommersa occupata dalle Filippine.

Il personale della guardia costiera cinese avrebbe brandito coltelli, un'ascia e lance improvvisate con cui avrebbe ferito un marinaio filippino, danneggiato due barche a motore e sequestrato sette fucili.

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