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Elezioni Venezuela, Maduro confermato presidente con il 51,2% dei voti

Nicolas Maduro
Nicolas Maduro Diritti d'autore Fernando Vergara/ AP
Diritti d'autore Fernando Vergara/ AP
Di Ilaria Cicinelli
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Le autorità elettorali hanno sottolineato che Maduro ha ottenuto 5.150.000 voti e più del 51 per cento dei voti. Il candidato dell'opposizione González ha invece ottenuto quasi 4,5 milioni di voti. Maduro ha subito festeggiato la vittoria: "Non riusciranno mai a sconfiggere la dignità del popolo"

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Il Venezuela ha riconfermato Nicolás Maduro alla presidenza del Paese. Con l'80 per cento circa delle schede scrutinate, Maduro ha ottenuto il 51,2 per cento dei voti, cioè 5.150.092 schede a suo favore.

Edmundo González, principale esponente dell'opposizione, ha ottenuto quasi 4,5 milioni di voti fermandosi al 44,2 per cento, secondo quanto annunciato dal Comitato elettorale nazionale (Cne). L'affluenza alle urne è stata del 59 per cento.

"Non ci sono riusciti con le sanzioni, con l'aggressione, con la minaccia. Non ce l'hanno fatta ora e non ce la faranno mai con la dignità del popolo del Venezuela. Il fascismo in Venezuela, la terra di Bolivar e Chavez, non passerà", ha dichiarato Maduro commentando la vittoria.

Attacco hacker al sistema durante le elezioni in Venezuela, opposizione denuncia irregolarità

Il Cne ha però denunciato "un'aggressione al sistema che ha causato ritardi" nel voto. L'opposizione ha invece parlato di alcune irregolarità nei seggi. Secondo i partiti rivali i responsabili del Cne "non stampano il conteggio del voto per non darlo ai rappresentanti di lista", bloccando così la trasmissione dei dati al Centro nazionale, ha detto Delsa Solorzano, uno dei tre rappresentanti politici autorizzati a seguire lo scrutinio.

"Ci hanno ripetutamente impedito di entrare nel centro del Consiglio nazionale elettorale", ha dichiarato Solorzano invitando i rappresentanti di lista a "non abbandonare" i seggi fino a quando non riceveranno una copia del registro contenente tutti i voti per portare avanti eventuali contestazioni.

Per la leader dell'opposizione Maria Corina Machado sarebbe stato González a vincere le elezioni con il 70 per cento dei voti e l'opposizione avrebbe vinto in tutto il Paese. "C'è un nuovo presidente eletto ed è Edmundo González, e tutti lo sanno. Tutte le regole sono state violate. La nostra lotta continua", ha dichiarato Machado.

"Abbiamo subito un attacco massivo hacker al centro del Consiglio elettorale. Sappiamo chi lo ha fatto. Lo hanno fatto perché volevano impedire che il popolo del Venezuela avesse il suo risultato ufficiale. Per poter gridare quello che avevano preparato, 'gridare alla frode'", ha affermato Maduro che ha parlato di "un intervento" contro il voto per la presidenza da parte di un gruppo di nove Paesi latinoamericani "e di potenze straniere".

Il presidente, al potere dal 2013, ha chiesto di rispettare "la volontà popolare". Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha chiesto un conteggio dei voti chiaro e trasparente mettendo in dubbio il fatto che i risultati siano in linea con la volontà del popolo.

Sulla stessa linea, l'Alto rappresentante per gli Affari esteri dell'Unione europea Josep Borrell ha scritto in un post su X che "il popolo venezuelano ha votato pacificamente e in gran numero sul futuro del proprio Paese. La loro volontà deve essere rispettata. È fondamentale garantire la piena trasparenza del processo elettorale, compreso il conteggio dettagliato dei voti e l'accesso ai registri delle votazioni presso i seggi elettorali".

Sei Paesi dell'America Latina non riconosceranno l'esito del voto in Venezuela

I governi di Cile, Costa Rica, Perù, Uruguay, Panama e Guatemala hanno contestato la validità dei risultati elettorali, dichiarando che non riconosceranno la vittoria di Maduro se prima non si avrà uno scrutinio certo di tutti i voti.

Il Perù ha richiamato il suo ambasciatore da Caracas "alla luce dei gravissimi annunci ufficiali delle autorità elettorali venezuelane". Secondo il ministro degli Esteri del Perù Javier González-Olaechea si sono verificate delle irregolarità e ha espresso la sua condanna in una dichiarazione, poco dopo l'annuncio della vittoria di Maduro. "Condanniamo in tutti i suoi estremi l'insieme delle irregolarità a scopo di frode da parte del governo del Venezuela. Il Perù non accetterà la violazione della volontà popolare del popolo venezuelano".

In una nota dai toni duri dell'ufficio presidenziale costaricano si legge come "il governo del Costa Rica ripudia categoricamente la fraudolenta proclamazione di Maduro come presidente della repubblica del Venezuela. Lavoreremo con i governi democratici del continente e gli organismi internazionali per far sì che venga rispettata la volontà popolare".

"Il regime di Maduro deve capire che i risultati che pubblica sono difficili da credere. La comunità internazionale e soprattutto il popolo venezuelano, inclusi i cittadini in esilio, esigono totale trasparenza negli atti del processo elettorale, e che gli osservatori internazionali non compromessi con il governo diano conto della veridicità dei risultati. Il Cile non riconoscerà nessun risultato che non sia verificabile", ha dichiarato il presidente cileno Gabriel Boric.

Non è invece dello stesso avviso la Bolivia. In un post su X il presidente del Paese Luis Arce si è congratulato con Maduro per la vittoria. "Ci congratuliamo con il popolo venezuelano e con il presidente Maduro per la vittoria elettorale di questo storico 28 luglio. Abbiamo seguito da vicino questo atto democratico e salutiamo con rispetto la volontà del popolo venezuelano".

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