Bombardate tre case a Rafah, decine di vittime anche un neonato. L'attacco sulla città più meridionale della Striscia, dove è rifugiato oltre un milione di palestinesi, avviene durante i colloqui tra Stati Uniti e alleati per convincere Israele a rinunciare all'invasione dell'area
Almeno 27 palestinesi sono stati uccisi in bombardamenti israeliani nelle prime ore di lunedì su Rafah e Gaza City. Tra le vittime ci sono donne e bambini, uno di soli cinque giorni, secondo quanto riporta l'emittente Al Jazeera.
Mentre il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, è in Arabia Saudita per discutere con le potenze regionali come trovare un accordo tra Israele e Hamas ed evitare l'offensiva annunciata su Rafah (anche il ministro degli esteri italiano, Antonio Tajani, sarà a Riad), non si fermano gli attacchi nella Striscia.
Rafah, nel raid colpite tre famiglie: un neonato tra i 27 morti
Il raid notturno su Rafah ha colpito tre case: nella prima sono morte undici persone, nella seconda un padre e il neonato di cinque giorni, nella terza tre fratelli.
L'esercito israliano ha comunicato di avere ucciso finora 13mila miliziani di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi. Le autorità sanitarie di Gaza parlano di oltre 34mila vittime e 77mila feriti circa dallo scorso 7 ottobre, senza distinguere tra civili e militari.
Altre migliaia di persone sono disperse poi sotto le macerie lasciate da oltre sei mesi di guerra. Secondo il servizio delle Nazioni Unite per lo sminamento (Unmas) ci potrebbero essere fino a diecimila munizioni inesplose, tra i 37 milioni di tonnellate di detriti stimati per le strade di Gaza, uno dei rischi peggiori di ogni dopoguerra per la popolazione civile.