Segretario Onu: a Gaza 196 operatori umanitari uccisi, "è inconcepibile", l'Idf si scusa

Manifestanti protestano contro il governo di Benjamin Netanyahu e chiedono il rilascio degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza, 2 aprile 2024
Manifestanti protestano contro il governo di Benjamin Netanyahu e chiedono il rilascio degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza, 2 aprile 2024 Diritti d'autore Ohad Zwigenberg/AP
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Di Maria Michela Dalessandro
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Il capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano: l'attacco non è stato condotto con l'intenzione di colpire gli operatori umanitari del World Central Kitchen. Terza notte di proteste a Gerusalemme, i manifestanti chiedono nuove elezioni

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Dopo la pubblicazione dei primi nomi degli operatori umanitari della Ong World Central Kitchen uccisi in un raid israeliano a Gaza, nella tarda serata di martedì 2 aprile è la Bbc a dare un volto alle ultime tre delle sette vittime a bordo del convoglio. John Chapman, James Henderson e James Kirby, tutti britannici, sono loro gli ultimi ad essere stati  riconosciuti insieme agli altri provenienti da Polonia, Australia, Canada e Stati Uniti.

Guterres: a Gaza uccisi 196 operatori umanitari

"I devastanti attacchi aerei israeliani che hanno provocato la morte dei sette volontari di World Central Kitchen portano il numero degli operatori umanitari uccisi in questo conflitto a 196, compresi più di 175 membri del nostro staff Onu. Questo è inconcepibile", ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Attraverso il suo portavoceStephane Dugarric, Guterres ha inoltre condannato l'attacco alla rappresentanza iraniana a Damasco

Esercito Israeliano: attacco a Wck grave errore

"Voglio essere molto chiaro: l'attacco non è stato condotto con l'intenzione di colpire gli operatori umanitari del Wck". Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano Herzi Halevi "scusandosi" per l'incidente ed elogiando il lavoro di assistenza della Wck a Gaza. "È stato - ha aggiunto al termine di un primo esame dell'incidente - uno sbaglio seguito ad una cattiva identificazione notturna nel corso di una guerra in condizioni molto complesse. Non sarebbe dovuto accadere". 

Halevi ha confermato l'avvio di una "indagine indipendente" i cui "risultati saranno condivisi e resi pubblici".

Proteste a Gerusalemme davanti alla casa di Netanyahu: manifestanti chiedono il rilascio degli ostaggi

Per la terza sera consecutiva migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Gerusalemme martedì 2 aprile contro il governo di Benjamin Netanyahu. Alcuni di loro hanno montato centinaia di tende davanti alla Knesset. Altri hanno superato i cordoni di sicurezza della polizia israeliana e hanno raggiunto l'ingresso della casa del primo ministro israeliano ad Aza Road. Tra le richieste dei manifestanti le dimissioni del premier, nuove elezioni e un accordo che possa riportare a casa gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza.

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