Misoginia online: l'arresto di Andrew Tate segna la fine della "maschiosfera"?

Andrew Tate parla con i media all'uscita da un centro di detenzione della polizia a Bucarest, in Romania, martedì 12 marzo 2024.
Andrew Tate parla con i media all'uscita da un centro di detenzione della polizia a Bucarest, in Romania, martedì 12 marzo 2024. Diritti d'autore Andreea Alexandru/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il controverso influencer potrebbe essere temporaneamente fuori gioco a causa dei suoi problemi legali. Ma cosa accadrà alle idee sostenute da Tate?

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Continuano i guai giudiziari per Andrew Tate, l'ex campione del mondo di kickboxing, diventato influencer sui social media, che una volta si proclamava orgogliosamente "misogino". Lunedì sera Tate e suo fratello Tristan sono stati arrestati in Romania e hanno ricevuto un mandato di cattura emesso dalle autorità britanniche per accuse di "aggressione sessuale" in un caso risalente al periodo tra il 2012 e il 2015.

I fratelli, che hanno la doppia cittadinanza britannica e statunitense, hanno respinto le accuse. La causa civile britannica contro Tate è tuttavia solo l'ultimo colpo legale inferto all'influencer. Nel dicembre 2022 era stato arrestato insieme al fratello e a due donne romene con l'accusa di stupro, traffico di esseri umani e formazione di una banda criminale per lo sfruttamento sessuale delle donne.

Sebbene sia stato formalmente incriminato dai procuratori romeni per tutti e quattro i capi d'accusa, Tate continua a negare qualsiasi illecito. L'ex kickboxer, che attualmente conta 8,9 milioni di follower su X, è diventato un simbolo della "maschiosfera", un termine che si riferisce a una rete interconnessa di siti web, blog e comunità online in cui gruppi di uomini promuovono la mascolinità tossica e la misoginia.

Il loro obiettivo è spesso quello di combattere idee progressiste come l'uguaglianza di genere. "A un certo punto ha davvero catturato l'immaginazione, perché è diventato virale con estrema rapidità ed è riuscito a risucchiare gli uomini nella sua visione del mondo - ha dichiarato a Euronews Cécile Simmons, responsabile della ricerca presso l'Institute for Strategic Dialogue (ISD) di Londra -. Ma le visioni del mondo che seducono questi uomini non finiranno con lui".

Una storia iniziata molto prima di Tate

Sebbene la misoginia abbia radici profonde nella storia dell'umanità, l'ideologia ha recentemente trovato terreno fertile online, dove uomini spesso scontenti possono legare la loro frustrazione e rabbia nei confronti del mondo e delle donne.

"La maschiosfera, un insieme di comunità misogine online, è attiva da molto tempo in rete, anche se dal 2016, quando è stato eletto Donald Trump, si è diffusa una maggiore consapevolezza - dice Simmons -.Negli ultimi anni gli influencer hanno davvero contribuito alla diffusione delle idee misogine, e Andrew Tate è uno dei maggiori influencer. Ciò che lo caratterizza è la rapidità con cui ha accumulato i follower, e lo ha fatto combinando misoginia e discorsi di autoaiuto, costruendo un'impresa commerciale".

Molti osservatori ritengono che Tate abbia capitalizzato la misoginia online e l'abbia portata nel mainstream. La sua influenza pervasiva continua, soprattutto tra i ragazzi, nonostante i suoi problemi legali. Nel 2022, lo stesso anno in cui Tate è stato arrestato in Romania, l'influencer è stato bandito dalla maggior parte dei social media per i suoi messaggi tossici sulle donne. Il profilo di Tate è ancora bloccato su YouTube, TikTok, Instagram e Facebook, mentre su X è stato reintegrato da Elon Musk ed è attualmente attivo.

Ma anche quando è stato bandito da tutti i social media più popolari i suoi contenuti hanno continuato a circolare online, sottolinea Simmons citando un rapporto del 2022 secondo cui "i suoi fan continuavano a condividere i suoi contenuti e a ripubblicare le sue cose".

I problemi di Andrew Tate potrebbero essere un duro colpo per la maschiosfera, ma probabilmente non segneranno la sua fine. Anzi, potrebbe essere un'opportunità per altri influencer della "pillola rossa" di raggiungere il tipo di popolarità mainstream di cui godeva lui. Gli influencer della pillola rossa, scrive l'ISD, sono coloro che credono che il femminismo sia dannoso per gli uomini, che gli uomini siano vittime di un mondo incentrato sulle donne e che abbiano diritto al sesso.

Secondo Simmons il tipo di ideologia sostenuta da Tate sta diventando sempre più mainstream: "Tutti si concentrano su Andrew Tate perché è stato importante per un po' di tempo, ma mentre guardiamo a lui dimentichiamo che ci sono un sacco di altre persone là fuori, con grandi piattaforme, che stanno diffondendo idee piuttosto problematiche".

I sentimenti di frustrazione e di rabbia provati dagli uomini di tutto il mondo per il loro percepito nuovo ruolo nel mondo, che sono stati utilizzati da Tate per sostenere la sua ascesa sui social media, non sono scomparsi.

"Ci sono molti Andrew Tate là fuori - dice Simmons -. Forse non dicono esattamente le stesse cose, forse non sono così violenti, ma ci sono molti influencer che dicono qualcosa di simile. Che le donne che vanno in palestra sono promiscue, che gli uomini dovrebbero controllare le loro donne.Penso che ci sia molto risentimento tra i giovani uomini, e penso che ci siano altri influencer che ora stanno cercando di attingere allo stesso malcontento usato da Tate. Altre persone sono pronte a sfruttare questi sentimenti. E noi dobbiamo trovare delle soluzioni per affrontare questo problema".

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