Il 30 ottobre si tiene la Giornata dedicata alle vittime della repressione politica in Russia
Il 30 ottobre, in Russia, si celebra la Giornata della memoria delle vittime delle repressioni politiche. Un momento di commemorazione soprattutto per i morti dell'epoca staliniana, ma negli ultimi anni si ricordano anche i prigionieri politici e le repressioni moderne.
La "Restituzione dei nomi", dai gulag ai giorni nostri
Il giorno che precede la Giornata, il 29 ottobre, è infatti il giorno della "Restituzione dei nomi": nomi delle vittime, appunto, che vengono letti ad alta voce nei memoriali dedicati alle vittime delle persecuzioni. Ci sono (ancora) decine di questi luoghi in tutta la Russia e nell'ex URSS.
A Mosca, il monumento principale è la "Pietra di Solovetsky", un masso di granito portato (nel 1990) dai dintorni del campo di prigionia di Solovki, simbolo dell'intero sistema dei gulag. La pietra si trova proprio di fronte alla sede dei servizi segreti, un tempo KGB, in piazza Lubyanka, nel centro della città.
L'opera della ong "Memorial"
Domenica, la cerimonia nella capitale russa ha attirato particolare attenzione da parte della polizia e decine di partecipanti, tra cui diplomatici stranieri e membri dell'organizzazione non governativa "Memorial", che è stata tra le più attive in difesa dei diritti umani, nella ricerca storica sulle repressioni politiche e nell'organizzazione delle commemorazioni.
Nel dicembre 2021 la ong è stata vietata in Russia, ma continua a lavorare al di fuori dal Paese. Nell'ottobre 2022, ha ricevuto il Premio Nobel per la pace. La "Restituzione dei nomi" ha avuto luogo in diversi luoghi della Russia e anche in Ucraina (nella città di Sumy), sebbene qui il Giorno della memoria cada nella terza domenica di maggio.