Ormai oltre 2.900 le vittime del terremoto in Marocco. Corsa contro il tempo dei soccorritori, ma si fatica a raggiungere le zone isolate. L'appello dei residenti: "Siamo abbandonati"
Terremoto in Marocco: oltre 2.900 i morti, più del doppio i feriti
Continua la corsa di volontari e soccorritori, in Marocco, per estrarre nuovi sopravvissuti dalle macerie. Con il passare del tempo, le speranze però diminuiscono e il bilancio continua ad aggravarsi: ormai circa 2900 i morti e più del doppio i feriti, secondo gli ultimi dati diffusi nella serata di lunedì dal ministero dell'Interno. Difficile tuttavia l'accesso a molte delle zone dell'Alto Atlante, più prossime all'epicentro e più colpite dal sisma. Nel villaggio di Imoulas, chi è sopravvissuto ai crolli dice di sentirsi abbandonato.
Case in pietra e povertà: il dramma delle zone più colpite dal sisma
A peggiorare situazione e fare del sisma il più grave negli ultimi 60 anni della storia del Marocco, il fatto che quelle più colpite siano zone estremamente povere: case spesso costruite con terra e pietre, venute giù come castelli di carta, a un'ora in cui, per di più, la maggior parte dei residenti era già al letto e non ha potuto fuggire.
Polemica sugli aiuti internazionali
In piena polemica sulla stretta del Marocco agli aiuti internazionali, la Spagna ha intanto inviato nuove squadre in supporto di quelle già arrivate negli scorsi giorni. Al gelo con la Francia, che ha comunque offerto un supporto economico, Rabat è intanto tornata a replicare giustificandosi e dicendo di voler evitare "una controproducente mancanza di coordinazione".
In campo gli aiuti britannici (oltre a quelli di Spagna, Qatar e EAU)
In azione da lunedì sul terreno, d'intesa con le autorità di Rabat, dislocato in due zone dell'area della catena dell'Atlante, il team di specialisti britannici in ricerca e soccorso (UK International search and rescue).
Il team ha già condotto una prima ricognizione di verifica dei danni nel settore di competenza ed è stato poi impiegato nelle scorse ore nell'assistenza di feriti, nonché nella ricerca di eventuali superstiti sotto le macerie di alcuni edifici crollati.
Il Regno Unito ha inoltre avviato la spedizione di materiale di medico e di alcuni fuoristrada Land Rover per i soccorsi.
Oltre ad aver messo a disposizione una squadra d'interpreti del British Council per agevolare le comunicazioni fra popolazione locale e soccorritori o turisti stranieri. Il governo mantiene infine attiva, 24 ore su 24, una linea diretta riservata ai cittadini britannici tuttora presenti in Marocco o coinvolti indirettamente dal sisma alla ricerca di consigli o assistenza consolare.