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Dalle grandi industrie alle aziende a conduzione familiare: cresce il "Made in Qatar"

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Euronews ha incontrato piccole e grandi aziende che si stanno facendo conoscere in patria e all'estero: dal gigante Suhail Industries, leader nella produzione e nel riciclaggio di metalli, a una piccola fattoria che coltiva verdure nel mezzo del deserto

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Questo episodio di Qatar 365 si concentra sul "Made in Qatar": abbiamo incontrato aziende grandi e piccole che si stanno facendo conoscere in patria e all'estero. Una di queste è la Suhail Industries, leader nella produzione di metalli lavorati, plastica e acciaio. Quando si tratta di gestire un'azienda, Suhail Industries è una macchina ben oliata, che sta trasformando il Qatar in un gigante industriale.

Nel 2012 Suhail Industries era una fabbrica di riciclaggio di batterie. Da allora, è cresciuta fino a diventare una potenza industriale che comprende il riciclaggio e la produzione di bronzo, rame, alluminio e acciaio, plastica e persino carta. "Al momento abbiamo 15 fabbriche, tutte nel settore dell'ingegneria, che si occupano di fonderia - dice Shadi Afif, responsabile dello sviluppo per il Suhail Industrial Holding Group -. Convertono l'acciaio di scarto in ghisa e ghisa duttile".

Tra le 15 fabbriche del gruppo, ce n'è una che si distingue dalle altre. Ospita la Suhail Engineering Industries ed è la fabbrica più recente e high-tech dell'azienda. Questo sito tentacolare ha una superficie di oltre 13.000 metri quadrati, con quasi 60 macchinari industriali. A parte il rumore, questa non è la tipica fabbrica. Ci sono macchinari hi-tech, aria condizionata e persino un po' di verde. Suhail Industries vuole smentire l'idea che una fabbrica non possa essere anche sostenibile ed ecologica.

"Volevamo avere una fabbrica all'avanguardia e rispettosa dell'ambiente, a impatto zero: tutti i rifiuti devono essere gestiti in modo corretto - dice Omar Ziad Atiyeh, direttore dello stabilimento -. Vogliamo che ci sia buona atmosfera per i dipendenti. Per questo motivo abbiamo utilizzato metodologie giapponesi, come la presenza di alberi negli stabilimenti, che creano un'atmosfera piacevole per chi lavora nella fabbrica".

Questo ambiente di lavoro sta contribuendo a incrementare la produzione e le esportazioni. Gli affari vanno così bene per la Suhail Industries che il mercato internazionale rappresenta più della metà della sua clientela. "Solo il 20-30% della nostra produzione è destinato al Qatar - dice Afif -. Il 20% è per i Paesi del Golfo Persico e il resto per tutti gli altri Paesi. In questo momento Suhail esporta in media, ogni settimana, 15 container in tutto il mondo. Dieci di questi sono destinati agli Stati Uniti, e cinque alla Cina, all'Europa e alla Corea".

Ma questo non significa che gli investimenti in patria si siano fermati. Suhail Industries sta accelerando l'espansione in Qatar, aiutando il Paese a muoversi verso un futuro autosufficiente, in linea con la visione 2030 del Qatar.

Un oasi di verde nel deserto

Siamo alla Safwa Farm è una delle più antiche aziende a conduzione familiare del Qatar. In questo luogo, nel mezzo del deserto, le famiglie del Qatar acquistano verdura fresca tutti i giorni. Abbiamo incontrato Fardan Fahad Alfardan, amministratore delegato dell'azienda, per parlare delle tecniche agricole ad alta tecnologia usate dall'azienda per garantire l'autosufficienza al Qatar.

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La Safwa Farm coltiva diversi tipi di verdura, tra cui il basilicoEuronews

"È iniziato tutto nel 1975 - dice Alfardan -. Il terreno dove sorge la fattoria ai quei tempi era un'area dove la mia famiglia andava a fare picnic nei fine settimana. All'epoca era di circa un centinaio di metri quadrati, mentre ora ha raggiunto quasi un milione di metri quadrati. A casa avevo delle piccole macchine acquaponiche. Coltivavo i pomodorini e il basilico per la mia pizza, perché adoro la pizza. Ho raccontato a mio nonno di questo sistema e che era poco usato per coltivare. In piena estate mi ha detto: 'Se riesci coltivare qualcosa, investirò anche io e lo farò diventare parte del gruppo familiare'. È successo tre anni fa e oggi stiamo producendo molto di più rispetto all'inizio".

La Safwa Farm è partita da umili origini, ma è cresciuta fino a diventare un'azienda che utilizza tecniche di coltivazione ad alta tecnologia. Come fa l'azienda a rimanere fedele alle sue radici pur utilizzando la tecnologia?

"Coltiviamo prodotti di qualità, che in teoria non possono essere coltivati in Qatar: voglio dimostrare che si può - dice Alfardan -. Abbiamo basilico, cavolo, lattuga lollo bionda e peperoncini habanero di alta qualità, che vedete qui dietro di noi. All'esterno della fattoria ci sono tra i 48 e i 50 gradi. Ma all'interno raggiungiamo temperature di 28-30 gradi, che per alcune colture sono molto buone. Fa una grande differenza perché siamo nel deserto. Nell'acquaponica c'è bisogno di molta acqua, ma il 90% dell'acqua è riciclabile, mentre quando nell'agricoltura tradizionale si perde tutta. E poiché il Qatar è un Paese piccolo, non c'è molta terra disponibile. Quindi anche la verticalizzazione è un altro nostro obiettivo".

Come marchio "Made in Qatar", cosa significa per Safwa Farm essere in prima linea negli obiettivi di autosufficienza del Qatar? "Al momento la produzione sta raggiungendo le 30 tonnellate all'anno. A novembre arriveremo a 180 tonnellate - dice Alfardan -. Se non è abbastanza, possiamo raddoppiare o triplicare. Se soddisferemo i requisiti, pianificheremo l'esportazione".

Affari di famiglia

Per finire il nostro viaggio nel "Made in Qatar" abbiamo incontrato i titolari di alcune piccole attività a conduzione familire. Per primi abbiamo parlato con un padre e sua figlia: il primo lavora nell'edilizia da quasi vent'anni, mentre la figlia ventenne ha recentemente avviato una propria attività di vendita di biglietti ecologici.

Dopo essere stato in affitto per anni, l'imprenditore palestinese Ayman Natsheh è riuscito ad acquistare i locali per la sua azienda. Dal 2009 gestisce la Azure Trading & Contracting, specializzata nella ristrutturazione di case, uffici e negozi. "Sono molto felice, è un sogno avere un'officina permanente - dice Natsheh -. Prima eravamo in affitto e ora ne abbiamo una nostra. Per me, che ho vissuto e studiato in Qatar, il sogno di tutta la vita è avere dei prodotti "Made in Qatar". Possiamo fare molti lavori qui in Qatar, non abbiamo bisogno di importarli da fuori".

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La Azure Trading & Contracting è specializzata nella ristrutturazione di case, uffici e negoziEuronews

Prima di assumere un social media manager, Natsheh si affidava all'esperienza digitale della figlia Hana per stare al passo con i tempi. Nel 2021 Hana ha seguito le orme del padre e ha avviato una sua attività: disegna biglietti e adesivi ecologici fatti a mano per occasioni speciali. Ma, a differenza del padre, il suo lavoro si svolge esclusivamente online. "Ho iniziato a fare cartoline quando avevo 5-6 anni e sono cresciuta facendolo - dice Hana -. Mia madre ha una collezione di tutti i bigliettini che ho creato mentre crescevo. Mi sono sempre piaciuti i regali, renderli molto personali. Ho pensato di farne un lavoro".

"Crescendo, ho visto mio padre far crescere la sua attività - dice Hana -. Sono stata testimone della sua ascesa: si è sviluppato, è migliorato ed è diventato un'attore importante sul mercato. Per me è una grande motivazione". "Sono molto orgoglioso di Hannah e del modo in cui ha creato la sua attività - dice Natsheh -. È molto intelligente. La spingo sempre ad espandere la sua attività".

Dall'altra parte della città, un'altra attività familiare è in piena espansione. Poco dopo aver lanciato The Perfume Factory nel 2018, la famiglia Al-Matwis ha identificato un'esigenza di mercato all'inizio della pandemia. 

Avendo già a disposizione quasi il 90% delle materie prime necessarie, ha deciso di produrre prodotti igienizzanti per contribuire alla sicurezza della comunità locale. Avendo già stretto partnership con rivenditori internazionali, la famiglia attribuisce il successo della sua attività a diversi fattori. In futuro la famiglia Al-Matwis vuole portare i suoi prodotti "Made in Qatar" negli altri Paesi del Golfo e nei mercati internazionali.

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