Il Presidente Putin revoca i visti per i georgiani. Per Tbilisi è una provocazione

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Di Debora Gandini
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Negli ultimi mesi la presidente Salome Zourabichvili, si era più volte espressa contro un riavvicinamento tra Mosca e il governo di Tbilisi

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Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto che revoca l'obbligo di visto per i georgiani che si recano in Russia e permette la ripresa dei voli diretti delle compagnie russe verso la Georgia. Negli ultimi mesi la presidente Salome Zourabichvili, si era più volte espressa contro un riavvicinamento tra Mosca e il governo di Tbilisi guidato dal partito Sogno Georgiano.

“Non abbiamo bisogno di un regime senza visti, non abbiamo bisogno di voli diretti, nessuno di questi è benvenuto fintanto che la Russia è un aggressore, questo gesto da parte degli occupanti è inopportuno e sgradito”, ha dichiarato la Zourabichvili definendo il gesto di Putin “una provocazione”.

I due paesi hanno interrotto le relazioni diplomatiche dall'invasione russa in Georgia 2008. Dal 2019 Mosca aveva vietato i voli commerciali. Secondo il nuovo ordine, il regime senza visti sarà attivato a metà maggio e i cittadini della Georgia potranno rimanere in Russia per 90 giorni.

Il ministero dell'Economia della Georgia ha dichiarato che nessuna società russa sanzionata avrà la capacità di operare in Georgia. Secondo Mariam Kvrivishvili, Vice ministro dell'Economia della Georgia ha sottolineato che “per quanto riguarda le compagnie e gli aerei non sanzionati, questi avranno ovviamente l'opportunità di operare e volare commercialmente in Georgia. Circa un milione di nostri cittadini vive in Russia e questa decisione semplificherà sicuramente i viaggi per loro”.

La decisione di ripristinare il regime senza visti e i voli commerciali diretti tra Georgia e Russia è stata criticata dall'opposizione e dalla stragrande maggioranza dei georgiani filo europei.

A dicembre la Commissione europea deciderà se a Tbilisi sarà concesso lo status di Stato membro candidato all'Unione: l'opposizione politica e parte della società temono che la recente decisione di Vladimir Putin possa ostacolare questo processo. 

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