Tbilisi, migliaia di persone in protesta davanti al Parlamento contro le politiche del governo
Alla fine di aprile la Georgia commemora il massacro del 1989, quando l'esercito sovietico represse brutalmente le manifestazioni pacifiche che chiedevano l'indipendenza.
Quel giorno furono uccise 21 persone, la maggior parte delle quali donne, e centinaia di altre rimasero ferite.
Due anni dopo, proprio in quel giorno, il Consiglio supremo della Georgia dichiarò l'indipendenza del Paese.
Ogni anno, per tutta la giornata, la gente si raduna davanti al palazzo del Parlamento nella capitale georgiana Tbilisi, portando fiori e rendendo omaggio a coloro che hanno rinunciato alla loro vita combattendo per l'indipendenza.
In occasione della ricorrenza, migliaia di militanti dell’opposizione si sono radunati per protestare contro le politiche anti democratiche del governo.
La manifestazione è stata organizzata dalla principale forza di opposizione, il Movimento nazionale unito dell’ex presidente incarcerato Mikheil Saakashvili.
I dimostranti hanno sventolato bandiere georgiane, ucraine e dell’Unione europea.
Il governo del partito al potere Georgian Dream è accusato di aver zittito le opposizioni, represso il dissenso, arrestato gli oppositori, messo a tacere i media indipendenti, collaborando con il Cremlino per allontanare il Paese dal processo di adesione all’Ue.