Il 284° giorno di guerra è stato caratterizzato da pesanti e chirurgici attacchi missilistici russi in tutta l'Ucraina, per mettere ulteriormente in crisi le forniture energetiche e le infrastrutture del Paese. Il gelo sta facendo il resto: a Kiev la temperatura è abbondamente sotto lo zero
A Kiev si torna a vivere sottoterra, nei rifugi e in metropolitana.
Il 284° giorno di guerra è stata caratterizzato da pesanti e chirurgici attacchi missilistici russi in tutta l'Ucraina, per mettere ulteriormente in crisi le forniture energetiche e le infrastrutture del Paese.
Il gelo sta facendo il resto: a Kiev e altrove la temperatura è abbondamente sotto lo zero.
I raid russi hanno, però, ucciso due persone a Novosofiivka, nella regione di Zaporizhzhia.
Le sirene degli allarmi anti-aerei sono suonate ovunque.
Un razzo è caduto addirittura nel territorio della Moldova, a Briceni, al confine con l'Ucraina, senza provocare vittime.
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky - appena nominato "Persona dell'Anno" dal Financial Times - le difese aeree hanno abbattuto la maggior parte dei missili russi lanciati contro l'Ucraina e i lavoratori dell'energia hanno già iniziato a lavorare per ripristinare l'approvvigionamento energetico.
Incontro nel rifugio
Lunedì, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, l'austriaco Volker Türk (57 anni), ha incontrato i rappresentanti della società civile ucraina e i difensori dei diritti umani in un rifugio sotterraneo a Kiev.
"Ho dovuto spostare l'incontro quaggiù in questo rifugio", racconta Türk.
"E vedete i colleghi delle Nazioni Unite, dietro di me, che sono qui perché sono suonate le sirene. E mentre stavamo discutendo nel rifugio, c'è stata un'ondata di attacchi missilistici contro l'Ucraina, compresi alcuni missili che sono finiti proprio qui a Kiev".