Droni ucraini sull'aeroporto di Kursk, incendio in un deposito di carburante. Putin: "Risponderemo"

Gli attacchi di droni ucraini all'interno del territorio della Russia sono la dimostrazione di un ulteriore sviluppo nella guerra tra Mosca e Kiev, giunta al 285° giorno.
In particolare, dopo i missili russi lanciati nella notte attorno a Zaporizhzhia, l'attacco di martedì all'alba nei pressi dell'aeroporto di Kursk (a 280 km dal confine ucraino), che ha provocato un incendio in una cisterna di combustibile, viene definito dalle autorità russe come un attacco "terroristico".
Accade il giorno dopo attacchi simili nelle basi militari russe degli aeroporti di Engels e Dyagilevo.
Commenta Roman Starovoit, Governatore della regione di Kursk:
“Oggi si è svolta una riunione della Commissione antiterrorismo della regione di Kursk. È stata presa la decisione di estendere l'alto livello giallo di minaccia terroristica per altri 15 giorni. In relazione all'incendio nell'area dell'aeroporto di Kursk, è stata presa la decisione di annullare le lezioni in alcune scuole. Voglio ringraziare i nostri Vigili del Fuoco, così come il personale militare che protegge il nostro cielo".
Nella mattinata di martedì, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato a Sloviansk, roccaforte dell'est del Paese. per una visita a sorpresa alle truppe, in occasione della Giornata delle Forze Armate ucraine.
E sulla Forze Armate, aggiunge Zelensky:
"Difendere il nostro paese, giorno e notte, al gelo, nei giorni feriali e festivi, ogni giorno per 3 decenni, 8 anni, 9 mesi, 285 giorni. Non dimenticheremo mai il lavoro svolto dalle Forze Armate del nostro Paese e noi le aiuteremo nel miglior modo possibile".
La visita del presidente ha risollevato il morale, ma la battaglia sta mettendo a dura prova i soldati ucraini, soprattutto a Bakhmut, l'epicentro dei combattimenti nella regione di Donetsk.
L'ospedale di Bakhmut è vicino al fronte, è uno bersagli degli attacchi russi, ma per ora resiste.