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Regno Unito, Liz Truss garantisce: "Niente black out". Ma c'è il rischio di interruzioni di tre ore

Liz Truss discute con Mario Draghi. (Praga, 6.10.2022)
Liz Truss discute con Mario Draghi. (Praga, 6.10.2022) Diritti d'autore  Alastair Grant/Copyright 2022 The AP. All rights reserved.
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Di Cristiano Tassinari & Euronews World
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La premier Liz Truss minimizza, smentisce e tranquillizza. Ma secondo l'ente britannico dell'elettricità, il rischio di interruzioni elettriche temporanee potrebbe essere evitato con l'aiuto dei cittadini, nel caso fossero più oculati nei loro consumi.

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"Nessun black out elettrico nel Regno Unito".

Lo garantisce il primo ministro britannico, Liz Truss (47 anni), nonostante gli avvertimenti del National Grid Electricity System Operator (ESO).

In un'intervista al vertice della Comunità politica europea di giovedì a Praga, la premier britannica ha affermato che il motivo per cui ha partecipato all'incontro europeo è lavorare sulle relazioni con i partner, al fine di garantire l'approvvigionamento energetico.

Liz Truss ha insistito sul fatto che il Regno Unito può superare l'inverno senza problemi.

Darko Bandic/Copyright 2022 The AP. All rights reserved.
Cronisti a "caccia" di Liz Truss. (Praga, 6.10.2022) Darko Bandic/Copyright 2022 The AP. All rights reserved.

L'ente britannico dell'elettricità sostiene, però, che black out pianificati di tre ore potrebbero essere imposti in alcune aree del Paese, se le forniture di gas non dovessero soddisfare interamente la domanda.

Cittadini e consumi oculati

Secondo l'ente fornitore dell'elettricità, il rischio di interruzioni elettriche temporanee potrebbe essere evitato con l'aiuto dei cittadini, nel caso fossero più oculati nei loro consumi, consigliando il governo di avviare campagne di sensibilizzazione sull'argomento.

L'anno scorso, il 43% dell'elettricità britannica è stata fornita da centrali elettriche a gas. 
Tuttavia, due gigawatt, da centrali elettriche a carbone, sono in stand-by, in caso di riduzione di importazioni da Francia, Belgio e Paesi Bassi.

La guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni alla Russia hanno creato una crisi energetica senza precedenti in tutta Europa, costringendo alcuni Paesi a cercare di nuovo energia da fonti di combustibili fossili. 

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