Regno Unito: Boris Johnson sempre più isolato

Boris Johnson
Boris Johnson Diritti d'autore Jessica Taylor/UK Parliament via AP
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Di Euronews
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Il premier britannico resiste nonostante il dissenso in seno al partito conservatore

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Altre due defezioni mettono in discussione la leadership di Boris Johnson.
Due pezzi da novanta se ne vanno, il ministro della Sanità e quello delle Finanze allungano l'elenco dei dimissionari: circa 40 esponenti politici, tra ministri e alti funzionari, in aperto dissenso col premier britannico.

Uno dopo l'altro, falchi e colombe sono entrati e usciti dal numero 10 di Downing Street, alcuni per mostrare il loro sostegno, altri per chiedere a Johnson di andarsene. 

L'ultimo scandalo

Ma il primo ministro rifiuta di rassegnare le dimissioni nonostante la serie di scandali che ha travolto il suo gabinetto.
L'ultimo riguarda le accuse di cattiva condotta sessuale del deputato Tory, Chris Pincher, responsabile della disciplina parlamentare dei deputati conservatori.
Pincher era stato nominato nonostante il dossier sul suo comportamento fosse arrivato sul tavolo di Johnson.

"Francamente, signor Presidente della Camera, il compito di un primo ministro in circostanze difficili, quando gli viene affidato un mandato colossale, è quello di andare avanti. Ed è quello che farò" ha dichiarato Johnson alla Camera dei Comuni, attaccato dal leader dell'opposizione, Keir Starmer.

"È stato lo stesso quando si è abusato del denaro dei contribuenti, ed è stato lo stesso quando lui e i suoi compagni hanno fatto festa durante il lockdowwn - ha detto Starmer - Chiunque si dimetta ora, dopo aver difeso tutto questo, non ha un briciolo di integrità. Non è forse questo il primo caso registrato di navi che affondano mentre fuggono dal topo?".

Un altro voto di fiducia?

Il tempo per Johnson sembra stia per scadere: in agenda sono previsti l'esame e la modifica alle regole della leadership. Un cambio di passo che potrebbe essere votato dal suo stesso partito già la prossima settimana, lasciando il primo ministro di fronte a un altro voto di fiducia che in pochi credono possa superare.

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