Suonare strumenti musicali attraverso le onde cerebrali e dare vita a performance artistiche: ecco le nuove sfide lanciate al festival "Nuits Sonores"
Sembra science-fiction, è la nuova frontiera della musica: suonare strumenti attraverso le onde cerebrali e dare vita a performance artistiche, utilizzando un dispositivo che decodifica in tempo reale i segnali emessi dalla corteccia visiva dell'artista.
La sfida è lanciata al festival Nuits Sonores, "Notti Sonore", di Lione dove musica elettronica e nuove tecnologie ridisegnano il panorama musicale del futuro prossimo.
Molécule (nome artistico di Romain De La Haye), dj e produttore musicale, spiega come funziona: "Devo stare davanti a uno strumento, una sorta di grande monolite: bisogna essere molto concentrati, in uno stato meditativo. E ci sono anche otto elettrodi di sensori EEG dietro la mia testa: la mia corteccia visiva invia continuamente segnali che modulano il suono in tempo reale, costantemente".
Molécule non è nuovo alle sperimentazioni: "Negli ultimi anni ho sviluppato un processo creativo che mi porta in regioni del mondo dove la natura è dominante. Vado con i miei microfoni, i miei strumenti e creo uno studio interamente sul posto. Recentemente sono stato all'onda grande di Nazaré, in Portogallo, per registrare questo fenomeno e tutta la potenza degli elementi e della natura. Queste registrazioni sono la base delle mie composizioni, dei miei album".
Chi ascolta e chi balla la musica del futuro sa di avere accesso, con la performance, alla testa dell'artista. Senza spingere troppo in là il concetto, il principio di questo dialogo uomo-macchina invita a perseguire infinite possibilità di creazione.